L’ennesima missiva di Carletto.

Carissimi, eccomi a voi con maggiori informazioni circa il contenuto della missiva che ci ha indirizzato Carletto. Abbiamo discusso dell’opportunità e della legalità di pubblicare quanto inviato da Carletto. Ed abbiamo concluso che è opportuno rendervi edotti circa il contenuto della stessa pur senza prodigarci nella comoda arte del copiaincolla. Non che ci sia qualche problema di legalità nel mettere online il contenuto della missiva di Carletto (stante il contenuto che è tutto fuorchè privato). Preferiamo però evitare di dare appigli al Maldestro per frignare e piagniucolare citeriormente.

Veniamo dunque alla sua missiva.

Innanzitutto bisogna precisare che siamo certi del fatto che provenga dalla stessa penna di colui il quale di recente si è spacciato prima per “Pontifex.Roma”, poi per “M.S.M.A.” ed infine per “Carlo Di Pietro”. Indirizzi IP simili e molte altre informazioni ci fanno ritenere con assoluta certezza che il messaggio provenga da CdP1 (per maggiori chiarimenti su CdP1 e CdP2 vi rimando a questo storico brano del nostro passato: http://pontilex.org/2011/06/latest-breaking-news-from-potenza/).

In buona sostanza nel pomeriggio del giorno 24 eSSo ci comunica le sue lamentele relativamente ad un nostro articolo che eSSo definisce diffamante (almeno stando al titolo).

Il riferimento è al mio recente brano in cui offro una diversa interpretazione del contenuto di un brano pubblicato sul sito Pontifesso a firma di tale “Banfi”.

Senza dare altre spiegazioni il Maldestro chiede semplicemente di … rimuoverlo.

Non fornisce indicazioni circa i passaggi che trova “diffamatori”, non fornisce una sua diversa interpretazione dei fatti, non chiede, come invece sarebbe suo diritto, di poter pubblicare una rettifica. Semplicemente ci chiede di rimuoverlo. E poi impone un limite temporale (48 ore) entro cui “obbedire” ai suoi comandi.

L’articolo, come vedete, rimane al suo posto. Anche perchè il Maldestro nel suo messaggio, scrive una quantità enorme di imprecisioni. Inutile perdere tempo e rispondergli. La nostra posizione è limpida e chiara.

Proviamo a trascurare le pretese immotivate del Maldestro. Il resto della sua missiva, come accennavamo prima, risulta confuso, impreciso.

Innanzitutto eSSo esordisce dicendo che “ormai da anni” è costretto a segnalare la presenza di articoli diffamanti nel nostro sito. Se fosse vero saremmo davanti alla prova provata che le sue pretese sono false: in tutti questi presunti anni mai nessun giudice gli ha dato ragione. La realtà è ovviamente diversa: non abbiamo ancora festeggiato il nostro secondo compleanno e Carletto ci vorrebbe molto più anziani…

Una piccola digressione: il disturbo bipolare è una malattia mentale che si caratterizza per l’alternanza tra una fase definita “maniacale” durante la quale il soggetto è iper-attivo, ad una fase depressiva, durante la quale prevale una generale prostrazione del soggetto. Noi non siamo medici, come Cantelmi, ma in tutti questi mesi abbiamo imparato ad identificare le “fasi” lunari di Carletto. E’ molto probabile che la sua fase maniacale stia cedendo il passo alla depressione. E questo alimenta e rende fervida la sua fantasia, trasformando i nostri 18 mesi di vita in “anni”, trasformando un articolo di pura fantasia in una “diffamazione”.

La fantasia poi letteralmente galoppa quando il Maldestro ci accusa di perseguitarlo. Non è chiaro cosa eSSo intenda con “perseguitare”. Nessuno di noi lo cerca a Pignola oppure a Campagna. Nessuno di noi gli manda insistentemente messaggi di posta. Nessuno di noi lo perseguita con telefonate o SMS. Nessuno di noi lascia scritte sui muri che circondano i luoghi a lui cari oppure apende fegati di animali al citofono. E non certo perchè sia impossibile conoscere dove abita oppure il suo numero di telefono, visto che  eSSo ha distribuito abbondantemente i suoi dati personali nel tempo lasciandolo un poco ovunque su Internet. Eppure eSSo parla di “persecuzione”. Pura fantasia.

Come ricorderete uno dei nickname che abbiamo attribuito nel tempo a Carletto è anche “Calimero”. Una frase della sua missiva corrobora ed avvalora la nostra scelta. Infatti eSSo si lamenta di presunti danni. Parla di danni alla sua immagine, danni economici e danni alla sua salute. Ci dispiaciamo che scrivere libri “di nicchia” non renda a sufficienza. Ma al tempo stesso troviamo ridicolo collegare i suoi insuccessi editoriali ai nostri articoli. Così come non comprendiamo quali danni possa ricevere dal nostro sito la già martoriata immagine del Maldestro. Non è certo colpa nostra se Carletto ha avuto in passato pessime abitudini. Noi possiamo solo registrare sul taccuino dei dati di fatto. Se poi Carletto si vergogna del suo passato (o del suo presente) non può certo chiedere il conto a noi. Stendiamo un velo pietoso sulla sua salute: cerca di incolpare noi del pessimo lavoro fatto dai suoi amici psichiatri. Poverello.

Molte frasi rasentano il ridicolo. Ad esempio quando mi informa di aver inviato copia della sua mail anche a mezzo mondo e pure all’ignaro editore. Notate il tono della sua conclusione: “al fine di richiedere anche il loro aiuto, perché questa persecuzione termini e sia punita severamente”.

Ecco dunque la nostra risposta. Chiara, semplice, essenziale.

Ho informato il Maldestro delle nostre decisioni con la seguente concisa comunicazione.

Spett. Dott. Carlo Maria DI Pietro, abbiamo ricevuto la sua missiva ed abbiamo meditato a lungo.
L’assenza di informazioni specifiche ci impedisce di accogliere la sua richiesta.

Pertanto l’articolo rimane al suo posto e la invitiamo a seguire il nostro sito per leggere maggiori informazioni circa questa nostra scelta.

La ringraziamo comunque per averci contattato.
Con la speranza che San Michele possa vegliare anche su di Lei.

La sua risposta è stata quasi immediata. La copiaincollo: non è possibile “riassumerla”.

PRENDO ATTO.
RICEVERETE ALTRA QUERELA.
CORDIALI SALUTI

Ho preservato il suo maiuscolo… Tanto per nascondere la sua collera.

14 pensieri su “L’ennesima missiva di Carletto.

  1. Sandro

    Chissà forse Carletto ci sperava per minacciare altre querele. Personalmente crederò alle loro querele o quando la riceverò personalmente o quando vedrò lo screen shot con la denuncia pubblicata sul sito.

    Secondo voi è possibile fare una mappatura di tutte le minacce di denuncia, di tutte le denunce effettuate e dimostrate e di quelle effettuate e non dimostrate?

    Rispondi
    1. admin Autore articolo

      Impossibile. Troppe. Poi è troppo confuso il panorama. Ha minacciato praticamente tutti. A più riprese. In tanti modi.

      Poi una denuncia non corrisponde ad una condanna. Io posso accusare Carletto di aver stuprato qualcuno. Poi ci sono le indagini e si scopre che era tutto falso. Bisogna aspettare lo svolgimento delle indagini. E nessuno di noi ha mai ricevuto notizie di una concreta incriminazione.

      Rispondi
      1. Sandro

        A memoria io ricordo solo la denuncia a Fiorello pubblicata on line. Nessun’altra. Forse me la ricordo perché me ne occupai anche io.

        Comunque il fatto che nessuno di noi abbia mai ricevuto una concreta incriminazione è comunque un segnale indcativo della sostanziale infondatezza delle loro denunce

        Rispondi
        1. admin Autore articolo

          Brunello è più concreto e pragmatico. Ha pubblicato scansioni PDF di pseudodenunce contro Vauro, contro Fiorello e forse anche contro qualche altra persona. Poi ha pubblicato le lettere con cui intimidivano alcuni vescovi emeriti che avevao ritrattato. Menzionando le solite registrazioni che non hanno mai reso disponibili.

          Di Carletto invece non c’è molta documentazione concreta.

          Rispondi
          1. Sandro

            Da notare che Brunello denuncia personaggi famosi, forse nella speranza che questo gli porti notorità. Una sorta di strategia di marketing. Tanto sa bene che quelle denunce non avranno seguito processuale.

            Carletto, invece, sembra usare le denunce come una minaccia verso chi li critica o li sfotte e abbiamo potuto notare come rosica quando vede che questa minaccia non sortisce l’effetto sperato.

        1. Caffe

          E non può essere nemmeno un errore di battitura, infatti, sulla tastiera, le lettere “c” e “q” sono abbastanza distanti, per cui propendo per l’ipotesi che “tacquino”, sia un neologismo coniato ad hoc dal nostro geniale admin per descrivere uno speciale contachilometri per cavalli, il tachimetro per equini, appunto; come questo termine sia finito in quel contesto, bisognerebbe chiederlo ad admin: lapsus freudiano o semplice refuso?

          Rispondi
          1. admin Autore articolo

            La mia tastiera ha la c e la q sullo stesso tasto. Ho dimenticato di premere “alt” per ottenere la q… 😉

            Scherzi a parte: refuso.

  2. admin Autore articolo

    Carletto si dichiara sempre preoccupato del fatto che le nostre pagine vengono regolarmente indicizzate da Google. Secondo lui questo basta ad aggravare la diffamazione di cui sarebbe vittima.

    Io spero per Carletto che prima di minacciarci si preoccupi di far sparire tutte le altre pagine che parlano di lui, come ad esempio questa:

    http://liberthalia.wordpress.com/tag/carlo-di-pietro/

    Una semplice ricerca con Google restituisce, dopo le pagine degli autoproclamati militari di San Michele, proprio la pagina indicata qui sopra, giusto accanto alla nostra. Una bella pagina dove sono ben documentate le castronerie che Carletto ha avuto cura di rimuovere dal suo sito. Un utile compendio per non dimenticare chi è Carlo Di Pietro.

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