La vita delle donne non ha importanza per gli anti-abortisti: allora perché si definiscono “pro-life”?

Uccr (Unione Cristiani Cattolici Razionali) ha pubblicato un articolo sui disegni di legge contrari all’aborto che sarebbero in approvazione nel mondo.
Nell’articolo si riporta la bocciatura di un disegno di legge in Irlanda che – secondo gli autori – voleva “legalizzare l’aborto e sanzionare penalmente la difesa della vita“.
Per gli autori, “tale disegno di legge avrebbe legalizzato l’aborto nei casi in cui la vita della donna fosse in pericolo – anche per minacciato suicidio – e imposto un anno di prigione e 2000 euro di multa per chi offrisse alternative alle donne orientate ad abortire“.

Prendo atto che – secondo la visione degli autori – la donna non avrebbe diritto ad abortire neanche nel caso in cui la sua vita fosse in pericolo. Ho solamente questo dubbio. Se gli anti-abortisti ritengono che la vita sia sacra sin dal concepimento, perchè la vita della madre dovrebbe essere meno sacra? Per quale motivo è immorale abortire ma non è immorale costringere una donna a mettere a rischio la sua vita per portare a termine una gravidanza? Questa è la prova che questi antiabortisti non possono definirsi “pro-life” (come si può essere a favore della vita se si ammette che una donna debba essere costretta a morire per portare a termine una gravidanza?) ma più obiettivamente “no-choice“.

È falsa anche la notizia per cui sarebbero state sanzionate con un anno di prigione e 2000 euro di multa chi avesse offerto “alternative alle donne orientate ad abortire“.

Il sito lifesitenews.com (famoso per le sue posizioni anti-abortiste) riporta che “the bill would make it an offense to talk to a woman going for an abortion with the intention of changing her mind“. Insomma ad essere sanzionate sarebbero state quelle persone che – stazionando davanti gli ospedali – avessero fermato le donne che si stavano recando alle strutture mediche per abortire.

La stessa Rebecca Roughneen della “Youth Defence” afferma che “the demonstration was an effort to bring before the parliamentarians the fact that the majority of Irish women were sick and tired of being misrepresented by small groupings of pro-abortion campaigners“. Insomma nessun proposito di offrire un’alternativa alle donne orientate ad abortire ma solo una manifestazione a disturbo di donne che si recavano ad abortire.

Essendo l’aborto vietato in Irlanda, fiorisce un traffico clandestino di pillole abortive con annesso contrabbando: ovviamente tutto ciò avviene senza nessun controllo medico ed a totale rischio per la salute della donna.
Ovviamente chi ha le risorse finanziarie decide di andare all’estero per abortire.
E sono costrette ad andare all’estero anche donne che hanno danni al proprio feto.

Ovviamente per i “no-choice” tutto questo è accettabile visto che la salute delle donne è secondaria.

Il Laicista

http://vocelaicista.wordpress.com/

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Informazioni su Cagliostro

Giuseppe Giovanni Battista Vincenzo Pietro Antonio Matteo Balsamo, noto con il nome di Alessandro, Conte di Cagliostro o più semplicemente Cagliostro (Palermo, 2 giugno 1743 – San Leo, 26 agosto 1795), è stato un avventuriero, massone, mago, guaritore, esoterista e alchimista italiano. Dopo una vita errabonda spesa tra imbrogli nelle varie corti europee, fu condannato dalla Chiesa cattolica al carcere a vita per eresia e rinchiuso nella fortezza di San Leo.

11 pensieri su “La vita delle donne non ha importanza per gli anti-abortisti: allora perché si definiscono “pro-life”?

  1. admin

    E’ risaputo che “pro life” è la pillola di zucchero dietro cui si nasconde la realtà: anti-choice. Vogliono solo imporre per legge una limitazione alla libertà del soggetto che stà scritta nel loro magistero.
    Si tratta di un vecchio trucco: trasformare il problema di pochi in una esigenza di tutti. I cattolici hanno un problema: molte persone si dichiarano cattoliche e poi scelgono di percorrere la tortuosa e dolorosa strada dell’aborto. Come risolvere questa contraddizione? Proibendo a tutte le donne (anche quelle che non sono cattoliche) di percorrere la tortuosa e dolorosa strada dell’aborto. Easy, isn’t it?

    Rispondi
    1. Compagno Z

      Grazie ai blog di Mazzetta e Giornalettismo ho appena scoperto un paio di ghiotte notizie sui cosidetti “pro-life” di ieri.
      Rimanete sintonizzati…

      Rispondi
  2. Sandro Storri

    E’ importante distinguere la fede e la spiritualita’ dell’individuo dai dogmi religiosi.

    La spiritualita’ e la fede sono doni che giungono nel momento in cui la coscienza si innalza. Badate bene, anche un non credente puo’ sperimentare e vivere una sua soggettiva esperienza di fede. Parlo di uno stato di coscienza, di uno stato interiore che non puo’ essere descritto poiche si tratta di una esperienza talmente profonda ed interiore da non poter essere categorizzata ne descritta. Sappiamo solo che avviene. Sperimentare un innalzamento del proprio stato di coscienza per alcuni porta ad una comprensione ed una empatia con gli altri esseri umani, con il mondo intero. Sono forse un mistico? non credo. cerco solo di descrivere cio’ che e’ indescrivibile.

    Altro discorso e’ la religione, fondata su dogmi, su verita’ stabilite da alcuni e supinamente accettate da molti. La religione non ha nulla a che vedere con la spiritualita’ dell’essere umano. Si tratta di uno strumento di controllo di massa. Come le ideologie politiche, come la comunicazione di massa, la religione si pone come strumento dei potenti per il controllo delle masse e delle coscienze.

    Qual’e’ il modo migliore per indurre un essere umano a fare cio’ che il potere desidera? Instillare in quell’essere umano la paura. paura di sbagliare, paura di essere sbagliati, paura di essere allontanati, paura di essere condannati. Tutta la societa’ e’ fondata su questo, sulla paura. La religione e’ sempre stata un potente strumento di terrorismo verso le masse. Le religioni, come i poteri autoritari, vogliono imporre un’idea di “normalita'” poiche’ una volta instaurata quell’idea sara’ possibile controllare meglio le masse. Impedire che la vita sia fatta di libere scelte significa mettere al sicuro il potere costituito, proteggere la dittatura dei pochi dalle domande, sociali ed esistenziali, dei molti.

    Guardando oltre i proclami “pro vita” di certi cattolici possiamo intravedere questo disegno. Impedire ai tanti che si pongono domande profonde sul senso della loro esistenza di porre quelle domande. Offrire idee e risposte precotte allo scopo di fermare le coscienze e la rivoluzione che esse possono scatenare.

    Non confondiamo la religione, raccolta di dogmi e verita’ strumentali al potere, con la spiritualita’ dell’individuo, con quella rivelazione che un essere umano puo’ raggiungere solo grazie a se stesso, sentendosi libero di cercare, trovare e scegliere da solo il proprio posto ed il proprio ruolo nel disegno globale del cosmo.

    scusate la digressione un new age.

    Rispondi
          1. admin

            Non solo… Defensio è molto strano, certe volte. Anche questo tuo commento era finito in moderazione… Perchè non è chiaro… 😀

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