Della illogicità del dogma e delle sue magre apologie…

DOGMATICO: convinciti di conoscere la risposta a una domanda che non ne ha, sentiti in dovere di attaccare le religioni degli altri. Tieniti le tue credenze e non credere in te stesso

Studiare senza riflettere è vano, riflettere senza studiare è pericoloso

I Dialoghi di Confucio; II, 15. Piccola biblioteca Einaudi. Pg. 15

Si pensi questo di me: non ho mai messo in dubbio la buona fede di Volpastren e co. riguardo ai loro metodi, ma  unicamente riguardo ai loro pensieri. Ciò dicendo intendo che evidentemente la loro situazione non gli ha permesso altrimenti, così non fosse dovrei definirli come autentici Soloni fieri d’essere tali, il che mi pare troppo masochista persino per chi esalta le qualità del cilicio. Ma per coerenza interna, che bene o male tento di ritrovare nelle loro elucubrazioni, devo trovare l’eccezione: e cioè a mio parere ritengono che il numero l’unione faccia la forza solo quando han da mettere l’avversario delle loro apologie in minoranza, contrariamente avran da razionalizzare (meglio: intelletualizzare) la loro situazione col leitmotiv molti nemici molto onore e amenità simili.

Detto ciò, oggi si andrà ad analizzare proprio questo aspetto PontifeSSo su un’argomento che in altri frangenti farebbe suscitare solo che un’espressione di sufficienza seguita da un legittimo: e chi se ne frega?: Il Dogma. Cosa non ho letto su quell’articolo.

Che cosa dobbiamo intendere per Dogmi? Dogmi si chiamano tutte quelle verità religiose che sono ai Cristiani Cattolici articoli indiscussi di Fede, e si distinguono in ciò dalle “Opinioni teologiche”, ché queste, per quanto siano autorevoli e spesso ben fondate, degne di essere discusse, non inducono mai un obbligo di tenerle per vere. Le fonti indiscutibili dei Dogmi sono solo due: la Sacra Scrittura e la Tradizione della Chiesa

Dice niente? E allora andiamo oltre:

nella Bibbia, poiché divinamente ispirata, sono contenute tutte le verità infallibili che la Chiesa insegna ed ispiratamente interpreta.

Qui qualcosa non mi torna e mi suona più di propaganda che di altro: logicamente come può una cosa vera essere infallibile in quanto vera? Inerranza e verità sono su due piani distinti: una sul piano pratico, l’altra su quello gnoseologico-epistemologico. Dire che una verità è infallibile è come dire che un cane ha buone marmitte.

Piuttosto si può dire che è incontrovertibile o palese da chiunque, ma viste le varie eresie mi terrei, fossi nei PontifeSSi, lontano da questo punto.

Nella Tradizione è il fatto Divino per cui il Vero rivelato si conserva e si sviluppa incorrotto nel decorso dei secoli.

Per cui? Per cui? Cioè per cui inteso come causalità e condicio sine qua  non tutta la proposizione non ha senso?

Ma manco per il cavolo:

Conosciuto anche come: Ricorso al vecchio, I modi vecchi sono i migliori, Ricorso errato al passato, Ricorso all’età

Descrizione di Ricorso alla tradizione

Il Ricorso alla tradizione è un errore che avviene quando si assume che qualcosa sia migliore o corretto semplicemente perché migliore, tradizionale, o “è sempre stato fatto”. Questo tipo di “ragionamento” ha la seguente forma:

  1. X è vecchio o tradizionale
  2. Quindi X è corretto o migliore.

Questo tipo di “ragionamento” è fallace perché l’età di una cosa non la rende automaticamente corretta o migliore di qualcosa di più nuovo. Questo è reso piuttosto evidente dal seguente esempio: la teoria che le streghe e i demoni causano malattie è molto più vecchia della teoria che i microorganismi causano malattie. Quindi, la teoria sulle streghe e i demoni deve essere vera.

Questo tipo di “ragionamento” è attraente per una varietà di ragioni. Primo, spesso si preferisce restare ancorati a quello che è più vecchio o tradizionale. Questa è una caratteristica psicologica piuttosto comune che può risalire dal fatto che la gente si sente più a suo agio con quello che è stato in giro più a lungo. Secondo, restare alle cose che sono più vecchie o tradizionali è spesso più facile che provare cose nuove. Quindi, spesso la gente preferisce cose più vecchie e tradizionali per pigrizia. Per questo, il Ricorso alla tradizione è un errore piuttosto comune.

Non si dovrebbe assumere che le cose nuove debbano essere migliori delle vecchie (vedete la voce Ricorso alla novità) più di quanto si dovrebbe assumere che le cose vecchie siano migliori di quelle nuove. L’età di qualcosa non ha, in generale, nessuna relazione con la sua qualità o correttezza (in questo contesto). Nel caso della tradizione, assumere che qualcosa sia corretto solo perché è considerato una tradizione è un ragionamento mediocre. Per esempio, se credere che 1+1=56 fosse una tradizione di un gruppo di persone difficilmente ne seguirebbe che questo fosse vero.

Ovviamente, l’età ha importanza in qualche contesto. Per esempio, se una persona afferma che il vino invecchiato è migliore di quello nuovo, non commette un Ricorso alla Tradizione. Questo perché, in questi casi, l’età della cosa è rilevante rispetto alla sua qualità. Per questo, l’errore è commesso solo quando l’età non è, di e per se stessa, rilevante rispetto all’affermazione.

Un punto finale che deve essere considerato è il “test del tempo”. In qualche caso le persone potrebbero assumere che, poiché una cosa è durata come tradizione o è stata in giro per molto tempo, che questa cosa è vera o valida perché ha passato il “test del tempo”. Se una persona assume che qualcosa è vero semplicemente perché ha persistito per molto tempo, allora ha commesso un Ricorso alla tradizione. Dopotutto, come la storia ha mostrato, si può continuare ad accettare false affermazioni per secoli.

Comunque, se una persona afferma che l’affermazione o cosa in questione ha resistito a prove e test per un lungo periodo di tempo allora non commette un errore. In questi casi l’affermazione sarebbe supportata da prove. Come esempio, la teoria che la materia è fatta di particelle subatomiche ha sopravvissuto a numerosi test e prove lungo gli anni e così c’è il peso di una prova a suo favore. L’affermazione è ragionevole a causa del peso della prova e non perché l’affermazione è vera. Per questo, il fatto che un’affermazione sopravviva a prove legittime e passi test validi per un lungo periodo di tempo può giustificare l’accettazione di un’affermazione. Ma la sola età o persistenza non giustifica l’accettazione di un’affermazione.

Esempi di Ricorso alla tradizione

  1. Certo che credo in Dio. Le persone hanno creduto in Dio per migliaia di anni e così sembra chiaro che Dio deve esistere. Dopotutto, per quale altro motivo la credenza sarebbe durata per così tanto tempo?
  2. Gunthar è il padre di Connan. Loro vivono in una piccola isola e nella loro cultura le donne sono trattate come una proprietà per venire scambiate secondo la volontà degli uomini.Connan: “Sai padre, quando sono andato a scuola negli Stati Uniti ho visto che le donne americane non vengono trattate come proprietà. Infatti, ho letto un libro di una persona chiamata Mill in cui lui argomenta a favore dei diritti delle donne.”
    Gunthar: “Allora, qual è il tuo punto, figlio?”
    Connan: “Beh, io penso che potrebbe essere sbagliato scambiare le mie sorelle con del bestiame. Sono esseri umani e dovrebbero avere il diritto di essere padrone del loro destino.”
    Gunthar: “Che idea strana che hai preso in America. Quel paese deve essere anche più barbaro di quanto immaginavo. Ora pensa a questo, figlio. Noi abbiamo scambiato donne per bestiame da quando qualcuno vive su questa isola. È una tradizione che si perde nelle nebbie del tempo.”
    Connan: “Ma penso ancora che ci sia qualcosa di sbagliato.”
    Gunthar: “Non ha senso, ragazzo mio. Una tradizione così vecchia deve essere avallata dagli dei e deve essere giusta.”
  3. Naturalmente questo tipo di governo è il migliore. Abbiamo avuto questo governo per più di 200 anni e nessuno ha parlato di cambiarlo in tutto quel tempo. Così, deve essere buono.

Un giornalista sta intervistando il capo di una famiglia che è coinvolta in una faida con un’altra famiglia.

Giornalista: “Signor Hatfield, perché sta ancora combattendo con i Mcoy?”
Hatfield: “Vede giovanotto, mio padre ha combattuto con i Mcoy, come suo padre e anche il mio trisavolo.”
Giornalista: “Ma perché? Cosa ha cominciato tutto questo?”
Hatfield: “Non lo so precisamente. Sono sicuro che sono stati i Mcoy a cominciare, comunque.”
Giornalista: “Se non sapete perché state combattendo, perché non vi fermate?”
Hatfield: “Fermarci? Lei è pazzo? Questa faida è andata avanti per generazioni e quindi sono sicuro che ci sia un ottimo motivo per cui è cominciata. Così io miro a farla continuare. Deve essere la cosa giusta da fare. Passami il fucile ragazzo, vedo una di quelle carogne dei Mcoy che sta entrando nel campo di grano.”

http://www.linux.it/~della/fallacies/ricorso-alla-tradizione.html

Testimoni della Tradizione sono i Padri della Chiesa i quali, seppur singolarmente soggetti ad errare, quando si accordano nell’insegnare la stessa e medesima Dottrina, esprimono il principio Cattolico, vale a dire “ciò che sempre e dappertutto e da tutti venne creduto”, il loro insegnamento è pertanto infallibile

Anche qui troviamo una bella fallacia: l’Ad Judicium. Questa definizione, stavolta più stringata, la prendo dal mio secondo sito in merito preferito:

un’affermazione viene accettata come vera semplicemente perché la maggior parte della gente è favorevolmente incline verso l’affermazione. La maggioranza. Se tutti o la maggior parte credono in un determinato modo, l’affermazione non può che essere vera. Da cui la grandissima importanza nonché abuso del sondaggio per formare l’opinione pubblica: la maggior parte della gente pensa in tal modo, quindi è giusto. È anche la tendenza a votare quei candidati che hanno maggiore probabilità di vincere.

Detto anche effetto band wagon o carrozzone: carrozzone è un carro che trasporta la banda in una parata. Salire sul carrozzone è dunque attraente poiché permette di ascoltare la musica senza dover camminare. Che l’argomento della maggioranza non sia di per sé un argomento, è dimostrato dal fatto che per millenni la maggioranza ha creduto che la terra girasse intorno al sole, che per secoli la maggioranza abbia creduto alle streghe e ritenuto giusto bruciarle, che per secoli la maggioranza – compreso Voltaire – abbia ritenuto legittima e naturale la schiavitù,  che Hitler andò al potere non per un colpo di stato ma fu eletto dalla maggioranza e così via.

http://www.fallacielogiche.it/index.php?option=com_content&task=view&id=12&Itemid=26

più brevemente: secondo i metodi PontifeSSi: le stelle potrebbero girare attorno alla Terra e la api potrebbero nascere dalle carcasse di toro solo perché per moltissimo tempo la maggior parte della gente così credeva.

ed è riconosciuta dalla Chiesa quale “Tradizione storica”, o Memoria storica del Deposito della Fede.

Qui qualcuno sta confondendo tra Dottrina e Memoria storica…. non ci vuole molto per capire che tra il legiferare e il memorizzare passa un bel po’ d’acqua sotto i ponti.

Da notare poi come qui ammetta pari pari di ignorare i fatti e le dimostrazioni:

Ma se il Divin Redentore sottrasse la fede al giudizio dei dotti, non è perciò che la scienza non concorda anch’essa come fonte ausiliare allo sviluppo delle discipline teologiche! Il Pontefice Gregorio XVI, infatti, come condannò gli Ermesiani che troppo concedevano all’umana ragione, così condannò del pari il sistema dell’Abbé Bautin (1836) secondo il quale, la umana ragione, sarebbe incapace di conoscere alcuna verità religiosa che a lei dalla Tradizione non sia derivata, ossia, la pretesa del “tradizionalismo”.

In breve, se questo atteggiamento fosse stato assunto da un bambino sarebbe stato definito capriccioso e viziato…

A parte ciò, è paradossale e allo stesso tempo divertente notare come l’esempio di Bautin qui sopra citato sia una smentita bell’e buona del metodo PontifeSSo.

Altra cosa notabile è il metodo assolutamente a-critico subitamente descritto sotto:

E’ pertanto la Chiesa stessa a favorire lo studio delle discipline teologiche, nella Sua Missione c’è la predicazione del santo Vangelo per sollecitare la Fede, quanto la sollecitazione ad impegnar la ragione rispettando l’evolversi delle dispute, tollerando le diversità delle opinioni altrui, favorendo un clima di libertà intellettuale, Essa non interviene che allora, quando vede compromessa la purità della fede, quando vede che i Dogmi sono minacciati, quando si vede costretta a farlo per proteggere il Depositum Fidei.

In soldoni: a quel paese la verità e la logica, mi interessa solo quel che non distrugge o modifica i miei schemi.

Ma se voleste una definizione, diciamo così, meno vernacolare userei il termine disconfirmation bias.

Detto ciò, la pretesa che si legge poco sotto non potrà che strappare un legittimo sorriso:

Quindi la Missione della Chiesa è evangelizzare ai popoli tutti l’annuncio del santo Vangelo, nel quale rientra tutta la Dottrina dei Sacramenti e la Legge della Chiesa, e al tempo stesso guidare e condurre i popoli non solo con la fede ma anche con la ragione

Inutile dire che per la ragione, cioè per quel poi subito dopo chiamerà disputa:  ossia […] le dispute, è necessaria se non vitale l’onesta intellettuale che il voler evitare a priori taluni ragionamenti non permetterebbe (anzi sarebbe indice di certezze non granitiche in quanto illogiche per lo stesso latore).

E manco  a farlo apposta subito dopo che vi si trova?

Si ammonisce solo che entrambe le missioni della Chiesa, siano contestualizzate in una sola grande Missione e del suo unico scopo e fine: conoscere il Sommo Bene e il Cristo Signore affinché tutti i popoli Lo accolgano e si lascino Battezzare, perseguendo la via del bene e il suo fine ultimo

Sono solo io o anche voi percepite un tanto infantile quanto viscido modus ponens totalmente dicotomico in tutto questo discorso?

In breve abbiamo l’ennesima prova che i PontifeSSi e la logica son due universi paralleli.

Fonte della violenza alla logica: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/10942-che-cosa-sono-i-dogmi-della-chiesa-in-cosa-consiste-la-missione-della-chiesa

2 pensieri su “Della illogicità del dogma e delle sue magre apologie…

  1. admin

    Ho l’impressione che tu ti diverta molto ad infilzare le alucce dei pontimostri con tanti sottili ed acuminati spilli, senza che eSSi se ne accorgano. Si dimenano, si dibattono, devastando i loro corpicini. Ma restano sempre dei pontimostri infilzati dalle tue stilettate!

    Rispondi

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