La ragione non è di casa?

 

"Yes, you fail that much"

Essere ignoranti della propria ignoranza è la maledizione dell’ignorante.

Amos Bronson Alcott

 

Oggi i Nostri si cimentano nell’apologia del discorso dell’odierno papa Benedetto XVI sull’Anno della Fede – il volpone dev’essere a corto d’idee, mah – al solito, facendo ben magre figure con i temi trattati:

Papa Benedetto XVI ha indetto un anno della fede, con l’intento di evangelizzare o meglio rievangelizzare, specialmente il Vecchio Continente, che pare aver girato le spalle a Dio. Ne discutiamo con il professor Stefano de Fiores, sacerdote e teologo. Professor de Fiores, che cosa pensa di questa iniziativa del Pontefice? “ritengo che il tema sia di grande attualità, ricordando a tutti che per la fede siamo salvati e giustificati e non solo per le nostre azioni, anche buone”.

Anche buone? Anche buone?! Non saprei come altro commentare se non con la celebre frase: fate credere che i preti possano redimere dai peccati e vi ritroverete con peccati in abbondanza. Ma costui ha almeno una vaga idea di cosa sia la responsabilità personale?

Insomma, il Papa si é reso conto che esiste il bisogno di ricordare queste nozioni: “esiste, specie in Europa, ove domina un individualismo scientista che pretende di razionalizzare tutto, anche quello che non é. Ragione e fede non sono nemiche, ma colui il quale pretendesse di spiegare in base ai lumi e la scienza il concetto di Trinità o che Dio é amore, sarebbe fuori strada”.

Solo abbandonando tutto e tutti, innalzandoti sopra te stesso e le cose con un trasporto assoluto della mente, raggiungerai il raggio sovrannaturale delle tenebre divine. Se or brami saper in che modo ciò avvenga, interroga la grazia, non la scienza; il desiderio, non l’intelletto […] dio, non l’uomo; l’oscurità, non la chiarezza; non la luce che brilla, ma il fuoco che tutto infiamma e trasporta in dio con un’unzione che rapisce ed un affetto che divora!

San Anselmo, Itinerarium mentis in Deum 7

Non sono nemiche, no no no. E non fatemi citare il Catechismo. 🙄

Esiste il pericolo di un continente europeo tutto secolarizzato? “il processo di secolarizzazione é già in atto e colpisce anche i giovani. Questo processo, allontana dalla fede, riduce l’uomo alla condizione di volare basso e non alto, un passerotto, rispetto ad un’aquila”.

Come volevasi dimostrare: a quanto pare il dubbio (anticamera della ragione) rende passerotti e non già aquile. Che pena…

Esiste la mentalità razionalista:

“la tentazione di volere spiegare con i lumi della ragione o della tecnica ogni cosa dello spirito é sballata e fuorviante, un derivato di quella forma di pensare tipica dell’illuminismo, che della ricerca e della mente aveva fatto un mito, sul cui altare sacrificare tutto”.

Di nuovo. Fastidioso, molto fastidioso…

 

E ovviamente non poteva mancare l’arringone finale sui fatti della statua – che, pur non condividendo il gesto, a scanso di equivoci ricordo rimane pur sempre una statua – :

Lei é un mariologo tra i più affermati e stimati del mondo. Che cosa pensa di chi a Roma ha devastato e distrutto un’immagine della Madonna di Lourdes?

“che é un vigliacco, la statua non può difendersi. Dimostra una insensibilità del cuore e del cervello. Che male fa un simbolo religioso. Non so se in terre islamiche avrebbe potuto realizzare quella bravata, sarebbe stato linciato”.

Risibile, altamente risibile. Per i toni e per le solite argomentazioni, non per altro.

Ma sin qui rimaniamo pur sempre nell’indiretto, difatti sono le dirette opinioni del caro Volpasten a stridere con sé stesse in misura ancor maggiore:

Papa Benedetto XVI ha indetto un anno della fede, sulla scia dell’esigenza di evangelizzare o meglio rievangelizzare la società. Il Santo Padre ha letto bene i segni dei tempi caratterizzati, e segnatamente in Europa, senza ombra di dubbio, da un secolarismo impressionante e feroce

Iniziamo bene: già quell’ismo non dice bene, a voler aggiungere alla lista anche il termine feroce poi…

dalla dittatura del relativismo, da rigurgiti di intolleranza che vorrebbero mettere in un angolo chi, nella chiesa, difende i valori non negoziabili e la Tradizione.

Questo è ancor più risibile: puro vittimismo. Nient’altro che vittimismo. Cosa ancor più palese se si ha ben in mente il significato della parola relativismo

Tuttavia, con la stessa enfasi, ci tocca dire che anche all’interno della chiesa, di quella partorita dal Vaticano II, o meglio dalle stravaganti interpretazioni del Concilio, esistono preti ed insegnanti che fanno perdere la fede e allontanano dalle chiese.

Al che mi chiedo: ma in che mondo vive?

Prendiamo chi in Messico, per esigenze comprensibili, fa il lottatore.

Con ragioni comprensibili?! E me lo viene a dire proprio lui?!: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/esteri/9160-messico-prete-fa-wrestling-per-fondi-al-seminario

Volpe, ma controlla quel che scrive?

O le liturgie abborracciate, sciatte, se non anticattoliche che ci tocca sentire e vedere in alcune chiese.

Piuttosto, saremmo lieti, se il Papa volesse, in questo anno, sottolineare con maggior energia, quella categoria che si chiama peccato, che per buonismo, i novelli preti tendono a dimenticare o esorcizzare.

Senza il concetto del peccato, non si avrà mai chiara la distinzione tra bene e male, il valore del sacro disperso anche per la scellerata collocazione dei tabernacoli al lato o distanti, quando dovrebbero trovarsi al centro dell’altare.

Ed ecco che il nostro poliedrico Webmaster si improvvisa architetto subito dopo essersi più volte cimentato come stilista (controllate pure…).

Sogniamo una chiesa meno attaccata alle mode, ai cortei, alle giornate ecumeniche e del dialogo, ricordando che solo nella chiesa cattolica é salvezza.

Una chiesa che sappia anche mandare al diavolo i rabbini e abbia la fermezza di proclamare beato Pio XII.

Emh: quello si chiama Lefebvrianesimo, al massimo: http://it.wikipedia.org/wiki/Fraternit%C3%A0_Sacerdotale_San_Pio_X

Una chiesa che ricordi chiaramente la natura aberrante degli atti omosessuali.

E infine la shoa: fu un crimine che merita condanna senza se e ma. Tuttavia, in nome della libertà di opinione e del libero dibattito storico, non si sa per quale motivo chi la metta in dubbio o ne voglia ridisegnare aspetti, deve essere lapidato.

Anche questo fa perdere la fede.

Non so davvero come commentarla questa. Troppo: è troppo anche per me…

PontifeSSi, ma perché? Perché?

 

Fonte del facepalm (in ordine di citazione): http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/9172-anno-della-fede-iniziativa-quanto-mai-utile-in-un-continente-alla-deriva-e-secolarizzatohttp://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/9171-un-anno-della-fede-ma-ci-sta-chi-la-fa-perdere

2 pensieri su “La ragione non è di casa?

  1. Uffa

    Sulla faccenda della statua… ok, è stato un gesto cretino fatto da cretini. Ma l’idolatria non è un peccato? E il loro dio non ha scatenato la sua ira sugli Ebrei che veneravano la statua del vitelo d’oro? Non c’è scritto da qualche parte nel loro libro di favole ‘Non ti farai alcuna immagine di dio’? E Sisto V non prese a mazzate una statua ‘miracolosa’ gridando “Come Cristo ti adoro, come legno ti spacco”? Non imparano mai nulla questi dalla storia?

    Rispondi
    1. admin

      Lascerei cadere nell’oblio questo episodio brutto e poco elegante che ha polarizzato inutilmente (e negativamente) l’attenzione dei media su una manifestazione che invece aveva tutte le carte in regola per dimostrarsi significativa ed importante…

      Rispondi

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