Due perle di saggezza… Ma anche no.

Dopo lungo tempo torno a scrivere qualche pensiero qui su Pontilex. Questo sfogo non scaturisce dalla recente produzione del sito Pontifesso (che viene già adeguatamente trattata da altri) quanto piuttosto dalla lettura di alcuni articoli che definirei tragicomici.

L’aspetto comico deriva dalla semplice lettura delle fantasiose ipotesi e delle bizantine interpretazioni che le seguenti due pagine offrono. Ed è tragico leggere orrori simili che sembrano smontare definitivamente le teorie di Darwin e l’evoluzionismo. Per quanto possa sembrare impossibile, questi scritti dimostrano che i dinosauri sono ancora tra di noi! 😉

Ma bando alle ciance: diamo spazio ai link!

Una simpatica arrampicata sugli specchi di tale “Il Jester” che si scaglia contro Wikipedia

Un articolo sullo stesso argomento dal sito QELSI

Mi è servita una certa pazienza per ricostruire tutta questa vicenda e vi assicuro che lo sforzo derivante dalla lettura delle due pagine qui sopra vi porterà a livelli mai raggiunti prima di estasi metempirica.

Veniamo dunque al “ragionamento” di questi personaggi… L’oggetto, come avrete intuito, è lo “sciopero” di Wikipedia. Basta aprire una qualsiasi pagina dell’enciclopedia gratuita più conosciuta e consultata per trovare traccia di questa protesta. Cosa sostiene dunque il giullare che si nasconde dietro il sito “iljester”? In sintesi sostiene che si tratta di uno sciopero inutile, infondato. E per sostenere le sue idee cerca di supportare le sue tesi con delle “prove”. Con scarsi risultati, come vedremo.

Lo sciopero è inutile, perchè infondato. Almeno questo sembra di intuire leggendo le seguenti parole:

Problema: ma davvero questo DDL intercettazioni, all’art. 29, lettera a), è così liberticida per i siti web come Wikipedia, e persino per i nostri blog o per i siti che fanno informazione?
Chiaramente no. È una colossale cazzata, che naturalmente ha una sola e unica funzione: sputtanare ancora una volta questa maggioranza e questo Governo come un governo che vorrebbe mettere il bavaglio all’informazione.

La vicenda è davvero interessante perchè secondo il geniale giullare (mi si consenta il bisticcio di parole) l’applicazione della norma è automagicamente limitata alle sole testate registrate presso i tribunali, visto che la legge coinvolta dalle modifiche proposte dal governo (l’articolo 47 del 1948) fa riferimento alla stampa, quindi automaticamente esclude un blog come Pontilex (o come IlJester, tanto per dire). Infatti scrive:

trattandosi di legge sulla stampa, la norma modificata dal DDL intercettazioni si applica anche ai siti e ai blog non registrati in Tribunale? Propenderei per la riposta negativa

Evidentemente il giullare ha letto con distrazione la norma di cui parla, infatti la legge 47 del 1948 regolamenta qualsiasi forma di stampa e la sua applicazione ai siti Internet non è mai stata messa in discussione, tanto da produrre in passato molte convulse reazioni. Si vedano ad esempio i due seguenti link:

http://www.legalassociati.com/VisualizzaNews.php?ID=109

http://www.mcreporter.info/stampa/0162_1.htm

E cosa dice dunque la legge 47 del 1948? Essa detta una serie di regole a cui devono sottostare le comunicazioni “a mezzo stampa”. Regolamenta quindi qualsiasi forma di stampa, un variegato mondo che comprende la cartellonistica stradale, i volantini distribuiti porta-a-porta, le brochure della pizzeria sotto casa, i periodici ed anche le istruzioni per montare i mobili di Ikea. Tra i diversi tipi di prodotti, vengono identificate alcune categorie che richiedono la registrazione presso un tribunale. Tale obbligo viene descritto nel famoso articolo 5, citato anche da IlJester.

Egli legge ma non comprende la legge. Infatti l’articolo 5 identifica alcuni obblighi specifici per alcune forme di stampa. Obblighi che ovviamente non sussistono per tutte le altre forme di stampa. Ci pare naturale che non si possa paragonare il foglietto con le istruzioni per montare il tavolino Lack con l’edizione online de “Il Giornale” dei Berlusconi. Ma anche no. 😆

Sfugge a iljester che la stessa norma può (anzi, è) applicata ad Internet. E come per la stampa, anche su Internet si possono distinguere siti simili al ciclostilato della parrocchia da altri, simili ai giornali stampati su carta. E dunque alcuni siti incorreranno negli obblighi dell’articolo 5 mentre altri no.

Le conclusioni a cui arriva IlJester sono davvero imbarazzanti. Egli infatti sostiene che la norma in questione non si applica automaticamente ai blog ed ai siti amatoriali. Ma come abbiamo visto, in passato si è molto dibattuto proprio su questo specifico argomento. Ed è ormai chiaro che quella norma (anche grazie ad ulteriori leggi introdotte in seguito) si applica (con debiti distinguo e chiarimenti) a qualsiasi sito web. Ed anzi, alcuni di questi siti vengono sottoposti ad obblighi precisi (quelli dell’articolo 5).

Tralasciando questa banale e basilare considerazione, ci preme puntualizzare un diverso aspetto del messaggio di IlJester. Egli fotocopia infatti parte della norma “incriminata”:

Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica

http://www.agoradigitale.org/il-testo-del-comma-29-e-i-relativi-emendamenti

Rileggiamo la sua arzigogolata e bizantina interpretazione:

trattandosi di legge sulla stampa, la norma modificata dal DDL intercettazioni si applica anche ai siti e ai blog non registrati in Tribunale? Propenderei per la riposta negativa

Certo, siccome il legislatore è stordito, indica ESPRESSAMENTE all’interno della nuova norma “i siti informatici” (non i siti di informazione, come scrive erroneamente iljester), evidenziando poi che questa norma si applica ANCHE a “giornali quotidiani e periodici”, cioè proprio ai soggetti indicati dal famoso articolo 5, anche quando diffusi per via telematica (visto che sono anch’essi “ivi compresi”). Occorre molta fantasia per poter propendere “per la risposta negativa”. Oppure molta malafede.

Propendiamo per la malafede, dato che neppure la pletora di emendamenti che sono stati proposti da qualsiasi parte politica ha fatto risvegliare IlJester dal sonno che ottenebra la sua mente. Infatti ha emendato il suo articolo con il seguente cappello che, letto alla luce di quanto emerge dall’analisi del suo sragionamento e della legge, risulta assolutamente esilarante!

la Commissione Giustizia della Camera ha modificato il testo sul DDL intercettazioni, escludendo esplicitamente i blog amatoriali e casalinghi dall’applicazione della norma e riservando l’obbligo di rettifica solo ai siti di informazione registrati presso il Tribunale. A mio avviso, è un provvedimento di modifica che fa chiarezza, ma che non era neccessario, per i motivi che spiego in questo articolo, il quale nel suo complesso rimane ancora valido.

Concordo con IlJester su un dettaglio. Dopo la sua lunga (e per quanto emerso evidentemente errata) divagazione, conclude con una nota stupefacentemente saggia (visto il pregresso):

Piuttosto, come ho scritto spesso, la vera limitazione alla libertà di stampa e di pensiero è l’attribuzione penale connessa alla diffamazione. Ritengo infatti che sia il reato in sé a essere lesivo della libertà di opinione. Ecco perché sarebbe invece auspicabile la depenalizzazione dei reati di opinione, riconducendo il tutto a un illecito di natura civilistica. Sul punto la legge di riforma sulle intercettazioni ha perso una grossa occasione, sempre che diventi legge.

Dopo aver analizzato le ridicole affermazioni di IlJester in merito alla “serrata” di Wikipedia ed aver evidenziato quanto errate siano le sue analisi sulla norma in oggetto, passo alla bizantina teoria espressa dal blog QELSI. Secondo la geniale “Caelsius Mars” (secondo gli insegnamenti di Stanzione sia dunque anatema contro chi si nasconde dietro pseudonimi) lo sciopero di Wikipedia è in realtà una farsa perchè esiste un modo per accedere comunque al contenuto della stessa, scavalcando “a piè pari” lo sciopero.

Intanto è curioso osservare come questa studentessa romana abbia davvero poca voglia di approfondire gli argomenti che affronta, visto che prende per buone in maniera acritica le parole de IlJester. E come se questo non fosse già sufficiente per rendere ridicolo il suo “pensiero” sull’argomento, basta leggere le sue deliranti tesi per rendersi conto che probabilmente il sito QELSI deve essere considerato come una specie di risposta “di destra” alla Nonciclopedia (sempre che si possa ipotizzare un legame tra la nostra amata Nonci ed una qualche forma di sinistra italiana).

Allora abbiamo cercato di metterci in contatto con Wikipedìa Italia, senza ottenere alcun riscontro. Però ci siamo assai incuriositi per i “comunicati” con tanto di numerazione progressiva, prassi tipica della sinistra secondo una moda che ricorda tanto quella introdotta nientemeno che dalle Brigate Rosse.

Curioso: la Marziana ha provato a contattare un qualcosa che non esiste! E si lamenta pure dell’impossibilità di contattare questa cosa che, ribadiamo, non esiste!

http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Contatti

Come se questo non bastasse, la studentessa romana concentra la sua (scarsa) attenzione su di un dettaglio: il fatto cioè che gli amministratori e la comunità di Wikipedia Italia abbia redatto comunicati. Caspita, questa è una prova schiacciante del legame stretto tra Wikipedia e la sinistra italiana! 😆

Già perchè la geniale marziana quando legge la parola “comunicato” pensa subito ai terroristi. E quando questi comunicati sono anche numerati (sempre che l’indicazione di una data sia considerabile come “numerazione”) allora si tratta certamente di terroristi rossi!

Sarà il caso di segnalare alla distratta studentessa romana che in Italia chiunque, ivi compresi i singoli privati cittadini, le aziende, le onlus, i ministeri (compresa la Gelmini) può trasmettere anche quotidianamente messaggi alle agenzie di stampa (http://it.wikipedia.org/wiki/Agenzia_di_stampa) tramite note volgarmente definite “comunicato stampa” (http://it.wikipedia.org/wiki/Comunicato_stampa). Chissà perchè io ho pensato ai comunicati stampa mentre la fantasia della studentessa marziana corre subito alle BR… Credo che un bravo psicologo potrebbe aiutarla a risolvere questi problemi, forse frutto di traumi subiti durante l’infanzia.

Poche righe e già si capisce quanto sia drammaticamente vessata la mente di questa fanciulla. Ma il meglio deve ancora venire!

Senza dire della nostra naturale diffidenza  per coloro che “regalano le cose”, perché ci hanno insegnato che dopo S. Francesco d’Assisi nessuno ha mai più regalato niente ad alcuno, e quando succede è solo perché il corrispettivo preteso non si vede. Non si vede ma c’è.

La “naturale diffidenza” di questa studentessa marziana alimenta i nostri sospetti: forse ha bisogno di uno bravo. Si accettano suggerimenti: sarà un piacere suggerire bravi psichiatri che possano aiutare la Mars a risolvere i gravi e profondi traumi che subisce forse tutt’ora. E dopo queste affermazioni ci aspettiamo che la marzianina ci spieghi quale sarebbe il corrispettivo preteso da Wikipedia.

Intanto abbiamo scoperto che i “wikipediani”, che si sono rumorosamente allineati con la sinistra negli schiamazzi contro il Ddl all’esame del Parlamento, hanno solo  finto di auto-oscurarsi.

Ah ok, invece di dimostrare quale sarebbe “il corrispettivo preteso” da Wikipedia, si cambia la tesi: ora si afferma che lo sciopero era una farsa. E per sostenere questa teoria la studentessa romana si aggrappa ad un dettaglio tecnico.

Esiste infatti Indywiki, un software gratuito che funziona sia su Windows sia su Linux, prende gli articoli di Wikipedia direttamente dall’archivio del sito e quindi ne permette la visualizzazione anche quando il sito principale è bloccato o oscurato.

Wikipedia non è altro che una delle possibili applicazioni di un software (gratuito) chiamato appunto Wiki http://it.wikipedia.org/wiki/Wiki … Questo software (anzi, questa tipologia di software) consente di implementare strumenti di condivisione delle informazioni in maniera rapida e sicura. Si tratta di tecnologie ampiamente collaudate e diffuse, di cui Wikipedia rappresenta solo UNA possibile applicazione. Ed a cosa serve questo magico “Indiwiki”? Beh si tratta di uno strumento (non certo l’unico) nato attorno a Wikipedia e che consente di accedre al “cuore” di Wikipedia, scavalcando il sito web ed effettuando ricerche direttamente all’interno del software che fa pulsare Wikipedia (http://sourceforge.net/projects/indywiki/). A questo punto, dopo aver

Pertanto l’auto-sospensione è stata solo una farsa, come se lo sciopero degli autobus consistesse nel fare fermate 20 metri dopo quelle ordinarie. Anche perché durante l’auto-sospensione fasulla giravano su facebook e sulla rete istruzioni su come scaricare gratuitamente Indywiki, probabilmente messe in giro originariamente dagli stessi gestori di Wikipedia Italia. Nella foto pubblicata sotto ne abbiamo un esempio.

La studentessa marziana dimostra un livello innaturalmente elevato di ignoranza, visto che il paragone che propone è volutamente fuorviante. Ella infatti ignora che la scelta di wikipedia coinvolgeva espressamente solo l’accesso via web dato che soltanto questo aspetto è sotto il controllo degli amministratori della versione italiana di Wikipedia. Inoltre ella sceglie un paragone volutamente sciocco. Forse più calzante sarebbe stato paragonare la protesta di Wikipedia con una serrata degli sportelli di una banca. Anche se la filiale è chiusa, posso comunque prelevare, posso comunque fare bonifici tramite il web. La protesta era volta a sollevare attenzione su un argomento. Ed è riuscita in pieno. Se lo scopo dell’inesistente “Wikipedia Italia” fosse stato di impedire l’accesso alle pagine, avrebbero potuto tranquillamente rimuovere tutto il contenuto con un paio di click. Invece, come evidenziato nel comunicato del 4 di ottobre:

La pagina che volevi leggere esiste ed è solo nascosta, ma c’è il rischio che fra poco si sia costretti a cancellarla davvero.

Circa l’immagine che cita la marzianina: non viene mostrato un link che documenti e sostenga le ipotesi. Pertanto affermare che le istruzioni per aggirare l’oscuramento provengano direttamente da Wikipedia è quantomeno diffamatorio! E per testimoniare ulteriormente la sua profonda ignoranza, insiste su di un tasto che evidentemente la disgusta: il software Indiwiki è disponibile GRATUITAMENTE! Caspita questo dimostra che si tratta di un complotto comunista!

La studentessa, evidentemente non addentro alle segrete cose informatiche, trascura che i modi per aggirare il blocco di wikipedia erano svariati e non tutti erano basati su Indiwiki. Si veda ad esempio lo spazio dedicato all’argomento da Paolo Attivissimo:

http://attivissimo.blogspot.com/2011/10/wikipedia-italiana-si-auto-oscura.html

La restante parte dello scritto firmato da questa “Caelsius Mars” che ci ricorda molto Mirtilla Malcontenta  non merita altre attenzioni dato che si tratta di un vero e proprio delirio complottistico privo di alcuna prova concreta… Illazioni, invenzioni, fantasie, perversioni. Il tutto per dimostrare una qualche relazione tra Wikipedia ed il PD. Probabilmente troppo tempo rubato allo studio. Anzi, braccia rubate all’agricoltura!

3 pensieri su “Due perle di saggezza… Ma anche no.

  1. Compagno Z

    Visto che questi due genialoidi si sono divertiti ad affibbiare simpatiche etichette a Wikipedia ed ai suoi utenti proviamo a curarli con la loro stessa medicina e vedere come reagiscono (se a voi va bene)

    Partiamo da iljester. In base a quello che scrive possiamo facilmente dedurre che:

    1. Argomenta intorno ad un DDL di cui non ha chiaramente compreso il testo;
    2. Parla di norme giuridiche senza conoscerne il contenuto.

    Già questo lo identifica come un appartente alla destra caciarona ed ignorante del nostro disgraziato paese. Ma ciò che ne palesa chiaramente l’ideologia politica sono i due passaggi successivi ovvero:

    3. Riferisce in modo inesatto una notizia (la modifica del DDL è stata fatta DOPO lo “sciopero” di wikipedia e le proteste di molti giornalisti e blogger cioè dopo che governo e maggioranza erano stati beccati per l’ennesima volta con le mani nel sacco);
    4. Propone una “vera tutela” della libertà di stampa con l’abolizione definitiva dei reati d’opinione.

    Conclusione: Iljester è chiaramente un leghista “alla Maroni” cioè uno di quelli che, prima, per non finire in galera per oltraggio a pubblico ufficiale e banda armata depenalizza i reati di oltraggio a pubblico ufficiale e banda armata, poi si indigna perchè “i no-global e quelli dei centri sociali che devastano le città” (come li chiama simpaticamente lui) non vanno in galera per oltraggio a p.u. e banda armata (magari aggiungendo che sono i soliti impuniti o che i magistrati sono comunisti!). Veniamo a “caelsius mars”, non meno fulminata del suo degno compare:

    1. Come ha già sottolineato Stefano, ricicla acriticamente le idee di altri (legge del “se ripeto le idee degli altri sembrerà che anche io ho delle idee”);
    2. Vede comunisti/brigatisti dappertutto;
    3. Nei ragionamenti salta di palo in frasca;
    4. Fa esempi ad minchiam;
    5. Si inventa complotti inesistenti.

    Tutto questo unito al riferimento a S. Francesco (fatto alla cazzo di cane pure quello) ci dice che la cara caelsius mars è con ogni probabilità una Ciellina/Papagirl (o come diavolo si chiama la versione femminile dei Papaboys) e berlusconiana sfegatata alla “sono quelli di sinistra che sono invidiosi” che è convinta di aver capito tutto e invece non ha capito una emerita cippa (un pò come il caro vecchio Muffas/glaDIETOR).

    Allora cari iljester e caelsius mars come ci si sente ad essere trattati allo stesso modo in cui voi trattate gli altri?

    P.s. per tutti gli utenti di pontilex: Scusate se con questo sfogo sono stato un pò troppo polemico ma un conto è leggere quello che scrivono Brunello & soci (alla fin fine sono dei decerebrati che credono di vivere in un altro secolo, fanno quasi compassione), un altro è leggere simili idiozie da gente che pretende pure di voler essere trattata con rispetto. Son cose che ti fanno montare il sangue alla testa…

    E poi lascio commenti su questo sito dà un pò di tempo, ormai lo avrete capito che fare il bastian contrario è il mio mestiere 😉

    Rispondi
    1. admin

      Non mi pare di leggere alcun affronto o insulto. Hai semplicemente sintetizzato il tuo pensiero in poche ficcanti e chiare espressioni 😀

      Rispondi

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