Dicotomico.

Quest’oggi il buon Brunello ci propina un paio di perle che andremo immediatamente ad enucleare. Iniziamo dalla dicotomia che evidentemente caratterizza l’emerito pensionato Sprovieri, che disserta agile saltando di palo in frasca (nella più tradizionale tradizione dei tradizionalisti Pontifessi).

L’incipit stesso scelto da Brunello per risvegliare dal torpore farmacologico l’anziano sacerdote è quantomeno curioso: cita infatti un noto passaggio dei Vangeli, nel quale Gesù viene messo alla prova da alcuni personaggi. Ed avendo intuito l’inganno, risponde con la famosa frase: “Date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio”.

Gesù era visto da molti come il liberatore dal dominio di Roma: corre subito alla mente il suo ingresso a Gerusalemme. Come ricorderete il Salvatore sceglie il dorso di un asinello proprio per mostrare la sua diversità da questo immaginario collettivo che lo voleva regnante terreno e per meglio qualificarsi come ultimo tra gli ultimi, redentore e non regnante. Insomma l’esatto contrario del “Christus Rex” che tanto scalda il cuore (e non solo) di Carletto Di Pietro e degli altri tradizionalisti (primi tra tutti quelli veneti, ma non solo).

Bene come reagisce dunque lo sprovveduto Sprovieri alla provocazione di Brunello? Come benzina vicina al fuoco, Serafino sbrocca ed in preda ai dolori di una colica renale risponde:

  • su quella frase di Cristo, detta per smascherare un tranello che i Farisei gli tendevano, si é detto tanto, anche a sproposito
  • chi odia la chiesa e mi riferisco in primo luogo ai massoni, la hanno vista come una specie di mettiamo la chiesa al rogo o condanniamola al silenzio e questo non é il vero senso del Vangelo
  • esatto, il laicismo non é laicità, ma volontà di annientare la vocazione pubblica della chiesa, in omaggio a condotte e ideologie prepotenti, eretiche, ostili a Dio e fuori del mondo. Insomma, parlo dei laicismo illuminista

Comprendiamo la prima puntualizzazione: effettivamente Gesù risponde con scaltrezza ad un tranello, evitando di alimentare le false credenze diffuse (forse proprio dai suoi detrattori) relative ad un Cristo salvatore degli Ebrei dai Romani, per sottolineare la sua vera missione (cioè Salvatore dell’umanità tutta dal peccato). Secondo l’emerito pensionato questa frase è stata usata però a sproposito, nel tentativo (come si legge nella seconda e terza affermazione) di “azzittire” la Chiesa, annientandone la vocazione pubblica.

Prove di questo “abuso” non ne vengono fornite. Così come non vengono fornite indicazioni precise per reperirne. Le solite affermazioni generiche e generaliste, prive di riscontro, prive di concretezza. Puri e semplici vacui vaneggiamenti di un vecchietto dalla veneranda età e dalla terapia farmacologica troppo debole, forse. Parliamo dell’emerito, non di Brunello (che non è un vecchietto, essendo coetaneo oltre che concittadino, fors’anche condomino, di B.V. ed avendo dunque 49 anni).

A noi pare invece che questa frase sia molto simile, nella percezione comune, all’altrettanto famosa “Libera Chiesa in libero Stato”. Una frase che sancisce dunque l’indipendenza e l’autonomia delle due entità (la Chiesa e lo Stato), dotate ognuna di vita propria, di propria autonomia, di una propria organizzazione, di competenze specifiche. Insomma l’esatto contrario della teocrazia che eccita i neuroni di Carletto il Geniale Webmaster.

Esistono territori in cui si rischia lo scontro, la sovrapposizione. Come infatti insegna il dizionario, la dicotomia è proprio una divisione che non comporta la mutua esclusività, quanto la complementarietà. La frase scelta da Brunello sembra integrare e completare la citazione di Charles de Montalembert. Un campo in cui è evidente il rischio concreto di “conflitti” è ovviamente quello etico. Ma uscire dal possibile conflitto è semplice: bisogna ricordare che lo Stato deve fornire un substrato comune (indipendente dalla religione) che garantisca la convivenza dei propri cittadini. La Religione può introdurre, ai suoi adepti, regole più severe (può “abbassare l’asticella” pensando al gioco del Limbo) sotto il livello minimo imposto dallo Stato. Occorre però sottolineare le tre parole sfuggite veloci tra due virgole: ai suoi adepti. I preti possono tuonare quanto vogliono contro l’aborto, contro l’eutanasia, contro le droghe. I mullah possono proibire alle donne di nascondersi dietro il burqua. Possono imporre queste restrizioni ai propri adepti. Ma non possono pretendere che lo Stato si adegui. Il banale e semplice buonsenso contenuto -spero- in queste poche righe ovviamente non è parte del bagaglio culturale di Serafino, che risponde ad una domanda di Brunello indossando un camice bianco e manipolando provette di vetro sopra un becco di Bunsen:

Qual é il rapporto tra Cesare e Dio? “di osmosi. Certo, i due poli non devono interferire, ecco la vera laicità. Ma poiché Dio é Signore e padrone della storia, origine di ogni cosa e dunque colui al quale tutto si inginocchia, ecco che la legge del Cesare, pur autonoma, deve rispettare i principi di quello che é il diritto naturale. In poche parole: la legge di Cesare é autonoma e vigente nel suo ordine, ma trova scaturigine nella legge di Dio e sotto il profilo del diritto naturale e dell’etica, mai deve configgere, questa é la sana laicità”

Rileggete le parole del povero emerito e constatate con me che l’unica risposta possibile sia: COL CAZZO!

L’osmosi, occorre forse ricordare all’anziano ed emerito prelato, è una legge della fisica. Meglio conoscere correttamente queste leggi prima di usarle. Prima di poter parlare di osmosi bisogna stabilire la concentrazione di un soluto in una soluzione. E bisogna ricordare che all’interno di una soluzione possono esserci più soluti. Quindi per ognuno di essi occorre identificare il relativo gradiente di concentrazione. Il fenomeno dell’osmosi derivante dalla considerazione che tutto tende alla massima entropia, pertanto è contro natura il fatto che, in presenza di un setto semipermeabile, due soluzioni a diversa concentrazione mantengano la stessa concentrazione. Anzi, secondo la natura si avrà una migrazione del solvente attraverso il setto per ottenere un identico gradi di concentrazione a cavallo della membrana stessa. Potete vedere un esempio pratico di cosa sia l’osmosi in questo video, che ci mostra la reazione di un uovo, cioè di un liquido a media concentrazione circondato da una membrana semipermeabile (privato del suo guscio) quando viene immerso in un liquido ad elevatissima concentrazione (uno sciroppo a base di zucchero) nel primo caso ed in acqua pura nel secondo caso.

Ordunque stupisce che le leggi della fisica vengano citate solo quando sembrano convenienti. L’esempio ci pare offensivo per l’intelligenza dei lettori, anche di quelli Pontifessi. Si usano paroloni a sproposito tanto per ammantare di autorevolezza il proprio debole ed insignificante pensiero. Il Vangelo non parla di osmosi. Si tratta di elucubrazioni mentali (pippe) di Serafino che, stuzzicato a dovere da Brunello, ci mostra la profonda dicotomia tra le sue stesse parole ed il comune buon senso (oltre che il Vangelo stesso).

La sfuriata dello sprovveduto Serafino ovviamente poi arriva a toccare i soliti bersagli (gli omosessuali) ma ormai sappiamo che se non è zuppa, è pan bagnato, quindi inutile dedicare altro spazio al setto semipermeabile che separa i Pontifessi (e tutti i loro emeriti) dal resto del mondo civile e religioso. Dopo aver letto il pensiero del vecchio Serafino rimane solo da chiarire se si tratti di dicotomia (come ipotizzato all’inizio) o di lobotomia…

Il secondo contributo Pontifesso che ci ha impressionato (e che vi offriamo sotto forma di immagine)

Pur condividendo lo sdegno di Brunello, nella prima parte, dobbiamo nuovamente osservare la fallacia del suo scrivere. Egli infatti scrive mellifluo mescolando la condanna nei confronti degli idioti che hanno scaraventato sulla strada una statua della Madonna alle solite generiche e generaliste affermazioni già stroncate nei nostri precedenti contributi:

Mettere al ludibrio un segno religioso é da incivili, si é davvero al fondo. Del resto, la cultura che caratterizza gli indignati nostrani e certi politici di sostegno, é caratterizzata da ateismo e opposizione ai valori cattolici.

Dubitiamo che Brunello, dall’interno della sua membrana semipermeabile, abbia avuto la possibilità di parlare con anche un solo indignato, per poterci riportare l’opinione dei diretti interessati sui valori cattolici. E dunque non si comprende per quale ragione, quando noi siamo venuti a conoscenza di notizie relative a Brunello, egli ebbe a lamentarsi rumorosamente sostenendo che è necessario, prima di pubblicare certune affermazioni, verificarle con il diretto interessato mentre eSSo, liberamente ed impunemente può sentenziare su coloro i quali non conosce e non può conoscere per svariate ragioni, anche logistiche. Ma Foxy non è certo ancora sazio e scrive:

Intanto un ministro inglese, tal Fox (per evitare le speculazioni di idioti significa Volpe), é stato sorpreso con l’amichetto e si é dimesso, a tanto quasi obbligato. Questo é avvenuto nella tollerante Inghilterra non cattolica.

Brunello, non dimostrare ulteriormente di essere un povero ometto, ipocrita ed ignorante. Tal Fox si è dimesso non certo per la relazione omosessuale, quanto piuttosto per aver fatto viaggiare l’amichetto (ma poteva essere tranquillamente una amichetta) a spese dei contribuenti! Perchè nei paesi anglosassoni (anzi, ovunque in Europa fuori dall’Italia) un qualsiasi politico anche solo sospettato di aver sprecato un euro dei contribuenti, si dimette! Circa gli idioti dell’inciso: Foxy guarda che noi conosciamo discretamente la lingua della perfida Albione. Noi non abbiamo bisogno di Google Translator per scrivere surrettizi comunicati stampa. Noi.

Delle parole indirizzate a Pao e dei concetti espressi sulla Shoa, preferiamo non parlare, lasciando spazio alle vostre riflessioni.

I Pontifessi, chiusi nella loro membrana semipermeabile pensano di impressionarci… E non si accorgono che le nostre attenzioni per loro sono dettate puramente dalla curiosità scientifica di individuare il limite estremo a cui sapranno spingersi nella loro offesa costante al comune senso del pudore. Ribadiamo: sono eSSi a vergognarsi, non certo gli omosessuali o noi Pontilessi!

Le fonti del mal di pancia:

http://pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/9164-profanata-una-chiesa-distrutta-una-madonna-la-shoa-non-edogma

http://pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/interviste/religiosi/9163-san-paolo-attuale-anche-oggi-depravazioni-come-lomosessualita-non-passano-di-moda-la-legge-di-cesare-rispetti-il-diritto-naturale

14 pensieri su “Dicotomico.

  1. Caffe

    Google traduttore, se Volpe ricorre spesso a questo strumento per la sua attività sta fresco; io non sono un poliglotta e devo necessariamente ricorrervi: fatto sta che il diabolico strumento mi ha giocato scherzi da prete mica male; l’ultima è stata quando, volendo aggiornare il bios del mio fidato portatile, ho constatato che le istruzioni sulla procedura da seguire erano nell’idioma della perfida Albione quindi ho interpellato mister Google:la traduzione sembrava opera di Stanlio ed Ollio ma ho seguito comunque alla lettera le istruzioni così tradotte e che avevo stampato utilizzando un altro computer.
    Inutile dire che il mio amato netbook spirò quasi immediatamente tra le mie braccia 😥 , ma non tralasciò di informarmi, con l’ultimo respiro, che avrei presto ricevuto notizie dal suo avvocato.
    Ho spesso nostalgia del mio amichetto elettronico e dei quasi 300 euro che mi costò, il suo sostituto non lo sfioro nemmeno con un fiore. Mannaggia a’ google! 😡 😉

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  2. greendroid

    Amici pontilessi ed ormai irrimediabilmente secolarizzati etc etc etc. Segnalo un piccolo OT, una cosa che mi è balzata agli occhi e che mi ha regalato un gran bel sorriso. Voi l’avete mai notata? Se si, chiedo scusa, mi cospargo il capo di cenere e metto su il cilicio. Sull’ennesima invettiva contro i “femminielli” confezionata dal sempre squisitissimo brunello, sono apparsi due commenti – velatamente provocatori – indirizzati al direttorissimo foxy.

    Ecco il link e, semmai dovessero sparire conservo uno screenshot.

    http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/9163-san-paolo-attuale-anche-oggi-depravazioni-come-lomosessualita-non-passano-di-moda-la-legge-di-cesare-rispetti-il-diritto-naturale

    Il primo commento contiene una parola censurata. Nel secondo il lettore si spiega meglio e dice di essere sostanzialmente vittima di stalking. Bingo! Stalking! Che sia questa l’ennesima parolaccia brutta e cattiva finita nel sempre fantasioso sistema di filtraggio dei contenuti del sito pontifesso?

    Voi cosa ne pensate?

    Rispondi
    1. admin Autore articolo

      Non l’avevo ancora notata… Anche perchè risale a questa mattina 😉

      Si si ti confermo che il sito Pontifesso trova disdicevole la parola “stalking”… 😆

      Rispondi
      1. greendroid

        Che cosa lieta. E se come sinonimo usassimo “foxying”? O lo trovano disdicevole poiché l’inglese è la lingua prediletta dal demonio?

        Rispondi
    2. pao

      beh, io consiglierei a quel gran furbone del direttore di censurare anche le parole “uomo” e “persecuzione”..uah uah uah ..):D

      Rispondi
  3. FSMosconi

    A dire il vero fu Paolo di Tarso che parlò di potere terreno discendente dal divino. Ma è altresì vero che costui era un doppiogiochista che si voleva amicare i Latini in terra natia… 😉
    Facile per Serafino prender le parole così, per oro colato senza pensarci su un attimo, neh?

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      1. Caffe

        Grazie per il link, FSM, adesso grazie ai deficienti che hanno scritto quella vaccata di articolo ospitato non a caso, da Permaflex.roma, il sito del sonno della ragione, mi scopro essere oltre che giudaico massonico secolarizzato, anche demo plutocratico e leggermente frocio, non essendo abbastanza virile per questi presunti e autoproclamati campioni della razza italiota. Ai poveri genitori di Aldo Spera e Filippo Giannini auguro di non rendersi mai conto della differenza tra partorire e cagare, un figlio si partorisce, una merda…..

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    1. admin Autore articolo

      Il video ci pare chiaro: un coglione esce con la statua tra le braccia, la scaraventa a terra e poi un altro paio di idioti ci saltano sopra.
      Gli altri manifestanti, tutt’attorno, li insultano e li inseguono, non condividendone il comportamento (e manifestandolo anche verbalmente)…

      Siamo d’accordo: speriamo che i cattolici che hanno assistito alla scena collaborino alle indagini piuttosto che nascondersi dietro il buon vecchio detto (insegnato spesso a catechismo, sopratutto quando il catechista è tradizionalista e non secolarizzato) “Spia spia non è figlio di Maria, non è figlio di Gesù e quando muore va laggiù” 😉

      Rispondi

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