I pensieri di Previte.

Raggruppiamo in questo unico lungo messaggio i diversi pensieri che Previte ha condiviso via mail con noi. Buona lettura!

  • Troppe vittime innocenti! Depressione . patologia che affligge milioni di persone in Italia.

Ma la politica interviene ?

La depressione, il “male oscuro” così definito dai mass media, comporta disturbi del tono dell’umore, distrugge il morale, lo spirito della persona, ma soprattutto sta mietendo vittime innocenti nella società.

E’ il “volano”, pare, di quanto sta avvenendo in particolare in questi giorni in Italia dove madri uccidono i propri figli, mariti uccidono le mogli e viceversa, figli che uccidono i genitori, situazioni” derivanti da crisi depressive secondo il mondo scientifico.

Infatti puntuale, è il caso di Fidenza (Parma) dove una improvvisa esplosione di follia ha colpito una madre che ha ucciso i due figli per poi suicidars, come si rileva dai mass media.

In genere queste “persone” vengono “piantonate” dalle Forze di Polizia in qualche Reparto di psichiatrica negli Enti Ospedalieri e poi “ricoverate scandalosamente” negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari od in quelli Privati Convenzionati, i quali non solo contrastano con la legge 180, ma configgono con i dettami della Carta Costituzionale.

Ma nella quasi totalità dei “casi” dì persone depressive ricoverate nei Reparti Ospedalieri dopo qualche pillola vengono dimesse e così finisce, ancora una volta, il rituale eclatante episodio di sanità malata.

A questo proposito dobbiamo sperare, visto il disinteresse della politica, che il problema degli OPG, dove impera il degrado e quelli privati convenzionati, susciti l’interesse di qualche solerte Procura delle Repubblica o l’intervento della Corte dei Conti su una situazione così paradossale che costituisce, anche, una lesione allo spirito di solidarietà e di altruismo della pubblica opinione.

Dobbiamo aprire una parentesi e considerare che se i compiti dei NAS dei Carabinieri sono indirizzati alla tutela dei diritti e della dignità dei “malati”, come è avvenuto fin oggi, allora la Benemerita svolge un’opera meritoria, umanitaria di garanzia giuridica e di “spinta” per la soluzione del gravissimo problema dei disagiati psico-fisici.

In occasione del Global Mental Health Summit svoltasi recentemente ad Atene l’Organizzazione Mondiale Sanità considera la depressione la seconda patologia al mondo e prevede che nei prossimi 20 anni la depressione sarà tra i problemi di salute più diffusi al mondo, dove vivono 450 milioni di persone con questa patologia ed i Paesi in via di sviluppo dedicano poche risorse alla soluzione, a volte meno del 2% del budget pubblico.

Secondo Shekhar Saxena del Dipartimento di Salute mentale dell’OMS “la depressione è molto più comune rispetto a malattie temute come l’AIDS o il cancro ed entro il 2030 sarà il problema principale da affrontare per i sistemi sanitari del mondo”. Un’epidemia silenziosa, alla quale si dovrebbe porre in bilancio le giuste risorse e tenendo conto “che molte altre patologie sono, in proporzione, in calo in tutto il mondo” conclude l’esperta.

Essa colpisce in età giovanile tra i 18 anni ed i 30 ed il fenomeno acquista il carattere di vera e propria calamità sociale. Gli psichiatri dicono che spesso non è facile distinguere la semplice demoralizzazione da una condizione patologica, ma pare che a ciò vada incontro il 15% di uomini ed il 25% le donne. Quindi una malattia da non confondere con i banali e transitori rilassamenti dell’umore. La depressione grave, dopo l’accertamento terapeutico, diventa difficile perché le funzioni psichiche sono limitate.

Secondo le stime recenti il 15% dei depressi si suicida. La malattia si può curare con farmaci, come afferma il mondo scientifico, per fare in modo che la persona recuperi la capacità di comunicazione necessaria per intraprendere una psicoterapia.

Questa ultima tende ad ottenere una riattivazione del pensiero e la correzione di atteggiamenti mentali negativi, cosa che avviene principalmente tra paziente e terapeuta.

Secondo DATAMEDIA nella fascia tra i 15 ed i 17 anni il 27,5% dichiara di avere esperienze di depressione, il 62,5% di sentirsi depresso qualche volta. La depressione interessa un numero sempre più crescente di adulti, il 44,6% la considera una vera e propria malattia.

Secondo l’ANSA i Dipartimenti Salute Mentale, per i diversi tipi di patologie psichiatriche, sono presenti in tutta Italia, ma con diversità nelle Regioni, quest’ultime al di sotto degli standard obiettivi. I posti letto in strutture pubbliche sono più numerosi al nord. Le strutture residenziali hanno operatori in numero di circa 30.700, di cui il 48% infermieri ed il 18% medici e sono sufficienti in Liguria, Toscana, Trento e Bolzano Gli psichiatri, il 25% del fabbisogno, mancherebbero almeno di 5000/7000 operatori.( ANSA R CRO SOB4 R46 INT QBXB 4.12. 2004).

La depressione è l’espressione grave ed urgente, ripeto, di una futura priorità mondiale.

In Italia non abbiamo ancora visto nulla per far uscire da quel tunnel tenebroso questi sofferenti, anche con altre patologie, in quanto sussiste una grave carenza di iniziative legislative in favore dell’assistenza psichiatrica da ben 32 anni, dei quali la depressione è l’espressione prima, grave ed urgente.

Il disagio psichico è circondato da una coltre di silenzi e disinteressi, anzi da una congiura del silenzio e la politica non è una pia illusione, ma come tutte le illusioni lascia il posto alla delusione,

Le parole non servono : ci vogliono i fatti, cari amici della politica, per non “sentire” ancora una volta come si uccidono persone innocenti da parte di persone incolpevoli, come il “caso Fidenza” non certamente ultimo!

  • Cittadini con licenza di uccidere.?

A Genova-Molassana un pensionato, colto improvvisamente da un raptus di follia, forse “assediato” da problemi psichici ha ucciso la propria moglie, un vicino di casa e poi si è suicidato.

Dopo i grandi, disgustosi scalpori provocati dai numerosissimi episodi procurati da menti psichicamente instabili , quanti morti devono ancora avvenire in Italia per indurre le Istituzioni a non volgere altrove lo sguardo , come si crede di poter fare?.

La solitudine e l’isolamento delle famiglie, per la scarsità di quella progettualità previsionale di cure e strutture residenziali terapeutiche, anche per assistenze prolungate in questa “civiltà dell’esteriorità”, sono circostanze che possono generare tragedie da imputare, ripetiamo, all’assenza di quanti hanno responsabilità della “res pubblica”da ben 33 anni circa.

Queste “mattanze” sembrano essere una prassi consolidata di “licenza di uccidere”, ma lo è assai meno per tutti i cittadini che non vogliono subire queste infauste conseguenze perché è in gioco anche la sicurezza dato che il pericolo si annida non solo in questa o quella persona , ma nella malattia che in Italia è coperta da troppi silenzi , mentre in molti Paesi Europei ogni 3/5 anni viene rivista la legge sull’assistenza psichiatrica.

I tanti drammi della follia (figli che uccidono genitori , mariti che uccidono mogli , madri che uccidono i figli e viceversa, persone che trovano la morte mentre camminano per strada), questi “fattacci” non accadrebbero se ci fosse una corretta gestione della patologia mentale garantita da una legge-quadro di natura parlamentare.

I tempi della politica non tengono conto del dolore e delle difficoltà di milioni di persone che non possono più attendere provvedimenti da troppo tempo attesi.

Non è forse un’autentica vergogna che vi sono ancora 5 Ospedali Psichiatrici Giudiziari che insistono in Italia per i quali, a parte il fatto che non solo contrastano con la legge 180, configgono addirittura con i dettami della Carta Costituzionale.

Perchè nessuna richiesta di riconversione dall’Amministrazione Penitenziaria al Dipartimento di Salute mentale è stata avanzata da parte da quella Amministrazione.?

Perché continuano ad essere aperti 7 ospedali psichiatrici privati convenzionati.

Perché il Parlamento da ben 33 anni non legifera in materia?

Perché dal aprile 2005 il Testo Unificato Burani-Procaccini è scomparso misteriosamente dall’agenda parlamentare? Signor Presidente della Camera dei Deputati di allora ( Onorevole Pier Ferdinando Casini), perché non ci spiega!

Con coraggio e chiarezza vengono spesso parole di richiamo e di chiarezza dai Vescovi e da Papa Ratzinghera all’incremento d’interventi verso questa grave ed urgente patologia.

La pubblica opinione è sdegnata, sgomenta , disorientata e mentre richiede misure serie che dimostrino il grado di civiltà di un Paese che rispetti la dignità umana , non può che sottolineare quella attenzione preferenziale per chi è più debole ed indifeso, fondamentale esigenza e sentimento di autentica umanità e solidarietà del comune cittadino.

Occorre che i mass media non siano amplificatori di coloro che gridano più forte nelle vie o nelle piazze delle nostre città , ma estensori delle necessità prioritarie del mondo della sofferenza e del dolore.

Tutti ci lamentiamo che il vivere odierno è sempre più difficile , ma pochi hanno il coraggio di ammettere che una delle cause delle nostre afflizioni sono da ricercare nella pretesa, tutta moderna, di dare importanza soltanto a quello che ci fa egoisticamente comodo, trascurando l’urgenza e la gravità del caso e di quello che è avvenuto nel passato, quasi fossero “dimensioni” che non ci riguardano.

E’ quasi norma perdere la memoria, allontanando la speranza di coloro che attendono una soluzione al loro problema ,ed è molto preoccupante che le Pubbliche Istituzioni a volte si adeguino al senso del provvisorio, del precario e dell’insicuro.

Resta comunque la speranza che le Istituzioni diano finalmente, un’interpretazione veritiera affinché le persone affette da queste patologie siano aiutati nei loro diritti anche e soprattutto a salvaguardia della sicurezza di tutti i cittadini,che ha causato una morte subitanea come quel fattaccio di Genova!


  • La “Convenzione per i Diritti delle Persone con Disabilità”ha come obiettivo pari diritti ?

Ma la ratifica esplicata dalla Unione Europea ha riconfermato l’eutanasia e l’aborto verso i disabili psico-fisici.

La “Convenzione per Diritti delle Persone con Disabilità” adottata da 191 Paesi aderenti all’ONU( Sixty-first Session Prot. Distr.General A/61/611), il 6 dicembre 2006, elabora i diritti civili e politici delle persone con disabilità ed alla partecipazione di diritto alla salute, al lavoro ed alla protezione sociale.

Riconosce il cambiamento radicale di atteggiamento della società verso questi “individui” soprattutto mira a raggiungere la piena eguaglianza considerando persone con menomazione in un contesto sfavorevole che diventa disabilità.

Da notizie dei mass media apprendo con stupore che l’UE ha ratificato oggi 5 gennaio 2011 la “Convenzione” con l’impegno della Commissione a costruire entro il 2020 una Europa senza intralci per i suoi cittadini disabili, come è stato stabilito nella strategia UE sulla disabilità.

In Italia la “Convenzione” è stata ratificata con il disegno di legge n.2121 del Governo Berlusconi il 20 febbraio 2009 e con l’art.2 l’ha approvata “ in toto” compreso il Protocollo Opzionale, mettendo in “moto” l’aborto e l’eutanasia nei confronti ed a danno dei disabili fisici e degli handicappati psichici, “generando” un “Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità” (ennesimo intralcio della burocrazia) composto di non più di 40 persone con un costo di 500.000 euro per gli anni dal 2009 al 2014.

Sempre da notizie giornalistiche la UE ratificando la “Convenzione sui diritti delle Persone con Disabilità” dell’ONU ha approvato gli articoli 23 e 25 nella sua forma riguardo alla salute sessuale e riproduttiva misure che offendono la dignità della persona perché se una certa metodologia venisse applicata si potrebbe correre il rischio della sterilizzazione, cioè della negazione di un diritto umano fondamentale.

Molti si sono chiesti da tempo, e noi con loro, perché accomunare la persona disabile fisica con l’ handicappato mentale?

Disabile è colui che è privato di una forza fisica ; handicappato è colui che ha ricevuto uno svantaggio in partenza, un ostacolo, un intralcio, un’inferiorità interna che impedisce di manifestare il massimo della potenzialità più psichica che fisica, come definita dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ora a nostro modesto avviso la “Convenzione” non considera specificatamente l’handicappato mentale, perché il termine malato ( psichico) come persona con disabilità, non è quello promosso dalla “Convenzione “ stessa che segna, invece, un distacco molto chiaro da un approccio medico-assistenziale ad un approccio legato a diritti umani.

Ma per il superiore principio della non discriminazione sarebbe stato opportuno che la UE avesse portato delle modifiche ed

adottato specifiche normative in favore dei disabili ed anche del malato mentale ai sensi dell’art.4 della “Convenzione”, che l’Italia non ha apportato,applicando regole chiare per non incorrere nella discriminazione e promuovere le pari opportunità.

Il fine di questa breve analisi è quello di focalizzare l’attenzione sulle necessità delle persone handicappate mentali di partecipare ad essere “in uguali misure e diritti” almeno agli “altri”.

La salute mentale è un problema serio, grave ed urgente, forse, non bene recepito anche in ambito UE.

La salute mentale è un valore che non può essere subordinato ad alcuna esigenza di ordine personale o di Stato, ma è un parametro al quale debbono essere subordinati tutti gli aspetti della vita personale e della collettività.

Il disagio psichico e la sofferenza mentale sono condizioni di grande rilevanza nella moderna società e causa di malessere.

Infine la comunità sociale dovrebbe essere il posto dove la persona umana in condizione di infermità sia fisica che mentale trovi solidarietà, difesa e protezione, che non troviamo nemmeno in ambito UE, anziché di quanti riconoscono maggiormente il valore degli animali e che in tale maniera pongono l’uomo allo stesso livello, se non sotto!

  • Salvaguardare i diritti umani. Le “mattanze umane” di Genova, Quartu Sant’Elena e Perugia non insegnano nulla?

Sovente si sentono, da parte di chi “conta”, dichiarazioni od esternazioni d’occasione, non ultima quella di un Capo Partito sulla violazione di diritti umani nella ex-Repubblica Sovietica, senza alcuna valutazione su fatti od episodi di una certa rilevanza che stanno succedendo in Italia, come quelli riguardanti la salute pubblica, ”bersagliata” in questi ultimi tempi.

La gente non trova un logico riscontro nella vita pratica e le belle parole, anche se provenienti da quel Capo Partito, che dice di essere cattolico e difensore della famiglia, restano soltanto una valanga e poco convincenti inutili parole.

Ma quanti passi indietro la politica deve fare per il bene dell’Italia ?

Abbiamo ancora nelle orecchie le allarmanti notizie delle “mattanze umane” avvenute recentemente a Genova, a Quartu Sant’Elena, raccapricciante, poi, quella avvenuta a Perugia dove il figlio ha massacrato e sezionato il corpo del proprio padre per mettere mano sull’eredità, sono tristi, ma purtroppo non ultime vicende, che attestano la deviazione di menti non certamente sane, che ci hanno lasciati annichiliti per tanta violenza e prodotto morte, desolazione, sconforto, sbigottimento!

Ma cosa sta succedendo in Italia ?

A questo punto bisogna considerare che è difficile abituarsi e soprattutto spiegarsi perché rispetto ad altre patologie, viene”accantonata” quella psichiatrica che batte in breccia sulla pelle di ignari cittadini, o dei “malati” raramente menzionati, salvo casi eclatanti, forse perché pazienti “scomodi”, volutamente “dimenticati”, o nella migliore delle ipotesi con “problemi” demandati ad una teoria astratta delle leggi ?.

La malattia mentale, qualunque sia la manifestazione, è il calvario dei familiari che hanno un loro congiunto soggetto a disturbi nella sfera neuropsichica e non trovano una chiara risposta in una psichiatria moderna e funzionale.

La malattia mentale, Signori della Politica, “impera” da ben 33 anni sul territorio, cioé dalla chiusura dei “manicomi” !

E’ materia molto delicata che va affrontata con urgenza, in concreto, libera da proposizioni burocratiche e con una serena valutazione e seri provvedimenti, come avevoprospettato al Governo Berlusconi nella Sala Verde di Palazzo Chigi il 17 marzo 2005 nella “Giornata sulla depressione”.

E’ una constatazione di fatti, perché, ripeto, dopo 33 anni dall’emanazione della chiusura degli ex-Ospedali Psichiatrici, mancano servizi specifici in strutture adeguate, perché per la psichiatria si continua ad investire poco o niente, malgrado la evidenza di una situazione critica in aumento dall’infanzia alla senescenza.

Oggi si calcola che il 40% di tutte le richieste di visita al medico di famiglia ed il 20% di ricoveri siano conseguenti a patologie psichiche e che i servizi pubblici affrontano l’attacco di panico-depressione e di schizofrenia con una metodologia inadeguata e costosissima, come è emerso nell’IX Congresso Nazionale della Società Italiana di Psicopatologia ( Roma dal 24 28 febbraio 2004).

Ci si chiede :

come sono gestiti i disturbati mentali in aumento vertiginoso;

quante persone ( erano circa 25.000) hanno lasciato quei vituperati “ospedali psichiatrici” e che fine hanno fatto;

quanti sono i “residui manicomiali” tutt’ora “residenti” negli ex-manicomi;

quante famiglie vivono nel terrore di sobbarcarsi oneri ed onori nel tenere in casa questi “malati”;

quali percorsi riabilitativi hanno seguito quelli ex-residui manicomiali;

che tipo di abbandono o di violenza hanno conosciuto;

quali innovazioni sono state apportate;

quali nuove terapie;

quali ricollocazioni sociali;

quanti inserimenti familiari affettivi o lavorativi;

dove sono finiti i redditi dei dimessi dagli ex-OP Pubblici valutati in forti somme di denaro giacenti nei depositi bancari o postali;

quale fine faranno gli “ospiti” dei Manicomi Giudiziari ;

perché sussistono ancora gli Ospedali Psichiatrici Privati;

quando finiranno le sterilizzazioni clandestine offensive della dignità di quelle persone;

quali controlli sono effettuati nelle poche strutture esistenti ;

e chi controlla i controllori ecc. ecc. ?

Queste ed altre domande assillano l’opinione pubblica che attende risposte onde conoscere la verità! Bisogna avere il coraggio di affrontare la realtà e quanti vogliono dare un volto umano a questa “malattia”, non si devono fermare ad una “pitturata di facciata” trasferendo, poi in pratica, il “manicomio” in tanti piccoli “manicomi”.

Nel Bel Paese del diritto positivo, il nostro, bisogna parlare di giustizia e fare giustizia, di umanità e dare umanità, di solidarietà ed applicare effettiva solidarietà e non chiacchiere od inutili parole !

Non si deve aspettare per denunciare vergognose situazioni la “spinta” che viene da una qualsiasi protesta popolare, ma alle parole, Signori della Politica, alla morale, alla logica perché non “salvaguardare i diritti umani “ e coniugare la realtà con fatti concreti ?


http://digilander.libero.it/cristianiperservire

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