Bovini peccatori, smettetela di chiamare i vostri figli con nomi non cattolici, e raccontate loro che sono stati portati dalla cicogna!

Oggi presentiamo un interessante corso intensivo di bigottismo ad opera dei nostri amici pontifessi, che in questi giorni si sono particolarmente impegnati e non possiamo certo trascurare.

Cominciamo con ben due articoli su un gravissimo e blasfemo problema ultra peccaminoso: l’oscena abitudine, da parte di certa gente, di dare nomi non cattolici ai loro figli!

Un problema che, se trascurato, sicuramente finirà con il fare sprofondare tutta l’umanità nella barbarie!

Parroci, non battezzate bambini con nomi strani. Darete conto a Dio. Il peccato offende sia Dio che l’uomo. Vendola? Si penta per ricevere i sacramenti. San Pietro lo prenderebbe a calci

Nomi non cristiani? Mancanza di fede e lontananza da Dio. Scienziati, biologi e medici rispettino il primato di Dio, tentazioni sataniche e ignoranza. Biologo e hostess? Una indemoniata

Parliamo ovviamente dell’abitudine, da parte di alcune persone, di dare ai loro figli nomi un pò diversi dal solito, come Luce, Robin, Luna, William, Maia, Siddharta, Brian, Ulya, ecc. ecc. Del resto spesso si tratta semplicemente di variazioni (come nel caso di Luce, alla fine una variazione di Lucia) di nomi già noti in altre lingue. E’ molto raro, anzi completamente in disuso, che si diano nomi senza significato alcuno. Una madre italiana che per esempio decide di chiamare suo figlio William o Dimitri, in realtà lo sta semplicemente chiamando con le varianti inglese e orientale dei nomi Guglielmo e Demetrio. Altri nomi invece, come Brian, Maia o Siddharta, appartengono semplicemente ad altre culture. Altra usanza è quella di dare due nomi, di solito uno più comune e uno meno comune. E’ il caso per esempio di una mia amica, che ha sia i nomi di Chiara che di Marvilla.

Pontifex dimostra ancora una volta la sua mentalità campagnola e provinciale, esprimendo il concetto che qualsiasi nome che non sia tipicamente cattolico italiano doc è da considerarsi quasi al livello di una devianza demoniaca.

“Il noto esorcista vaticano e decano di tutti gli esorcisti mondiali, padre Gabriele Amorth commenta in questo modo le parole del Papa all’Angelus che ha invitato i genitori a mettere ai propri figli nomi coerenti al martirologio cristiano e non aberrazioni stravaganti stile Brian, Gaya e simili, una autentica porcheria.”

“questa pratica che in un certo senso era iniziata negli Usa, oggi si sta diffondendo anche da noi. Credo che sia frutto del secolarismo dilagante, della lontananza progressiva della società da Dio e dalla perdita di fede. Chi non crede in Dio, a maggior ragione non si affida ai santi del martirologio romano e in questo modo danneggia in maniera drammatica il figliolo”. In questa società sempre più desiderosa di eliminare e respingere Dio, vi é la tentazione di molti scienziati, medici, ingegneri, biologi … … a ritenere il primato della scienza sulla fede: “una balla. Scienza e fede non sono in contrasto, ma la scienza deve rispettare sempre la visione etica e il diritto naturale, ossia l’etica cristiana. Non é possibile e tanto bello che uomini di scienza che si professano cattolici nelle loro cosiddette elucubrazioni, rinnegano Dio in nome di una pretesa libertà di pensiero o scienza. Rispettino i dettami della fede se sono davvero cattolici. Se al contrario credono di fare come vogliono e di imporre il loro relativismo, allora questa é una forma di seduzione satanica molto comune ai tempi di oggi. Satana sa utilizzare anche menti deboli e allo sbando di giovani ricercatori e biologi per ribellarsi a Dio. Sono succubi delle sue seduzioni e poco alla volta rischiano anche la possessione diabolica”

Papa Benedetto XVI con la chiarezza che gli va riconosciuta, ha detto che la moda di dare ai bimbi in battesimo nomi stravaganti e poco consoni al martirologio della Chiesa é una cosa insopportabile. Chiediamo soccorso sul tema a Monsignor Gerardo Pierro, Arcivescovo Emerito di Salerno. Eccellenza, il Papa ha parlato chiaro: “ha fatto bene, ma questa storia dei nomi esotici si trascina da tempo e devo dire che se errano i genitori, molte colpe sono di noi preti”. In che senso?  “con carità, ma fermezza, dobbiamo avere il coraggio di rifiutare il battesimo a bimbi ai quali non si danno nomi cristiani per il fatto che il nome rappresenta col battesimo la entrata nella vita cristiana e come é possibile farlo se anche formalmente si dileggia quello che poi si vuole ricevere?”. Esiste infatti una noma in tal senso: “esiste, ma non tutti la rispettano come avviene dappertutto. Ora ricordiamoci che anche noi preti per queste infedeltà … … dovremo rispondere a Dio, di tutte le nostre negligenze. Se il genitore ha preso una cantonata, sta al parroco dire, amico, correggiti, ma molte volte vale la logica del quieto vivere”

In altre parole i fatti stanno così: bisogna per forza dare un nome “cristiano” ai propri figli, altrimenti il bambino non può essere nemmeno battezzato. O il nome è sul calendario dei santi, o niente.

Un ragionamento che, mi si perdoni nel caso lo abbia fatto forse anche Benedetto XVI, denota in maniera evidente il fatto di non avere ragionato abbastanza. Forse che i nomi dei martiri cristiani erano “cristiani” prima del loro martirio? Nomi come Francesco, Ilaria, Chiara, Paolo, ecc. non hanno nemmeno una origine ebraica, ma “pagana” (nel senso che erano nomi originari di zone dove il cristianesimo non era ancora diffuso quando hanno avuto origine questi nomi), quindi erano “blasfemi” i primi santi che portavano questi nomi?

Se si fosse ragionato in questo modo 1000 anni fa, oggi sul calendario ci sarebbero molti meno nomi di “santi”, perchè affinchè ci possa essere questo nome nel calendario, qualche martire o santo cristiano deve pur averlo dovuto portare per la prima volta.

Anche nomi come Gianfranco o Piersilvio sono nomi blasfemi a questo punto? Essi sono addirittura nomi privi di senso (per esempio il nome Gianfranco nasce dall’unione insensata di due nomi di origine linguistica diversa, Giovanni e Francesco, dando origine ad un nome privo di significato etimologico)…

Poi c’è la questione degli stranieri… il cristianesimo è molto diffuso anche all’estero. Questo significa che per non essere “blasfemi” bisogna per forza dare nomi italiani? Mettiamo il caso di una coppia di cristiani giapponesi residenti in Giappone. Essi dovrebbero per forza dover chiamare il loro figlio “Marco”, “Chiara”, “Andrea”, “Giovanni”, “Salvatore”, e non “Sakura”, “Toshiro”, “Akira”, “Tomoko” o “Keisuke” ?? Questo ovviamente lascia presupporre un’altra possibile ipotesi… che vi siano lingue “cristiane” e vi siano lingue blasfeme “non cristiane” ? Ovviamente solo un “terrone” (inteso da me nel senso di cafone, e non di “meridionale”, essendoci molti “terroni” anche al nord, come Bossi e Calderoli, e molti galantuomini anche al sud) ignorante e provinciale può ragionare con una mentalità così ristretta e primitiva. A quanto pare solo gli italiani sono forse abbastanza fortunati da poter dare nomi nella propria lingua di certificazione “cristiana” doc… Nei paesi più lontani invece, per poter essere buoni “cristiani”, bisogna per forza rinunciare ai propri nomi nella propria lingua. Non puoi battezzare un bambino africano se si chiama “Zwanga”. Questa gente è ancora abituata a pensare che si debba PER FORZA chiamare i propri figli con il nome dei nonni, i quali avevano per forza a loro volta i nomi dei loro nonni, e dei nonni dei loro nonni, fino a risalire ad Adamo ed Eva. Io per esempio mi sarei dovuto per forza chiamare “Francesco”, mio figlio dovrà per forza chiamarsi “Giuseppe” come mio padre, mio nipote avrebbe dovuto chiamarsi per forza “Francesco”, e così via fino alla fine dei tempi.

La strada verso il “Paradiso” è costellata di monotonia e di mancanza di individualità, a quanto pare anche nei nomi da dare ai propri figli.

Personalmente ho sempre trovato un pò insulsa questa abitudine di dare sempre gli stessi nomi alle persone, ho sempre pensato che il nome dovrebbe esprimere l’unicità della persona, e non essere un “Nicola” o una “Chiara” in mezzo ad un oceano indistinto di milioni di persone che portano lo stesso nome.

Ma a quanto pare, leggendo le parole dell’esorcista Amorth (un attimo! e Amorth che roba è? Non fa un pò troppo nome da rockstar satanista o da nickname da dare ad un pg di World of Warcraft o di qualche gioco di ruolo cartaceo ? Adesso lancio i miei dadi e faccio un critico con il mio monaco paladino “Amorth” !), dare nomi “esotici” ai bambini è sinonimo di “possessione demoniaca”, o prova del fatto che i genitori siano…. biologi atei e comunisti? Umh… vabbè, se lo dice un esperto nel campo della possessione demoniaca, suppongo che dobbiamo credergli… Gli anni peggiori di “possessione demoniaca” devono essere stati quegli anni ’70 in cui andava di moda persino dare nomi presi dal Signore degli Anelli… da questo ne possiamo dedurre un fondamentale indizio sul nostro nemico: anche Satana legge Tolkien.

Altro tema interessante del corso di bigottismo di oggi è il seguente tema: l’educazione sessuale nelle scuole, se resa obbligatoria, è una grave violazione della libertà religiosa.

Papa: imporre corsi di educazione sessuale lede libertà religiosa

Se sulla posizione del Papa a riguardo posso solo limitarmi ad esprimere il mio disaccordo, ai pontifessi invece manifesto una risata per la loro esplicita ipocrisia.

Non hanno forse lefebvriani e pontifessi espresso più di una volta il concetto che l’insegnamento della religione cattolica dovrebbe essere imposto in tutte le scuole ed essere la loro religione obbligatoria per tutti, in barba proprio a qualsiasi concetto di libertà religiosa?

Quando si tratta di proporre l’insegnamento obbligatorio della religione cattolica, allora non si tratta di imposizione, ma di insegnare nelle scuole la corretta storia della religione che ha determinato il patrimonio della cultura occidentale (beh, allora direi che i pontifessi non abbiano nulla in contrario nell’obbligare i figli cristiani presenti in Turchia o in Siria a seguire un corso intensivo di Corano, che ha fatto la storia del Medioriente, no? Oppure di obbligare i figli di cristiani presenti in Giappone ad un corso integrativo di buddhismo e shintoismo… Se una idea è corretta, è applicabile in tutti i casi lo stesso ragionamento, no?)

Però quando si tratta di insegnare un pò di educazione sessuale e di anatomia ai ragazzi, cavoli, potrebbe essere violazione della libertà religiosa!

E qui devo proprio dire che la Chiesa cattolica fa un costante sforzo per tirare su ragazzi sani… non dobbiamo insegnare loro che cos’è la sessualità, non dobbiamo insegnare loro come evitare di fare errori con l’ignoranza di come funzionano certe cose, non devono usare preservativi… poi ci lamentiamo se nostra figlia di quindici anni è rimasta incinta con estrema superficialità e ingenuità.

La Chiesa porta ancora avanti il mito non aderente alla realtà del mondo e della natura umana… si pensa ancora che con un semplice ordine moralistico si possa impartire il comando alla natura di essere diversa da quella che è, solo perchè non piace ai propri canoni di “giusto” e “morale”… ma un conto è imporsi una retta e normale condotta di vita, una cosa completamente diversa è invece cercare di imporre alla natura delle regole e delle abitudini diverse da quelle normali… cari preti e sacerdoti, è inutile che, secondo un qualche vostro contorto “moralismo”, voi condanniate come “peccatore” e “blasfemo” il fiume che scorre verso il mare, il sole che per forza deve lasciare il posto alle “blasfeme” tenebre notturne o la gallina che depone l’uomo… Inutile ordinare al fiume di scorrere in direzione opposta o al sole di non tramontare: loro dovranno comunque seguire ciò che è naturale. Inutile anche ordinare ad un uomo di non dormire, di non mangiare o di non avere normali impulsi sessuali nella normale età in cui questi fanno la loro comparsa… non farete cambiare idea alla natura, non cambierete il suo normale decorso. E questo lo dovrebbe sapere qualunque prete, visto che anche i loro corpi se ne sbattono allegramente del loro contorto senso della morale secondo il quale reprimere la propria sessualità è “virtuoso”… le polluzioni notturne (che sono frutto della normale fisiologia umana, e non del demonio o dei succubi come pensavano i loro primitivi e ingenui predecessori) sono un monito che ricorda sempre loro questa ghignante realtà (del resto come non ghignare di questi poveretti che vedono “male” e “blasfemia” in qualsiasi normale decorso della natura?).

L’educazione sessuale è una violazione della libertà religiosa (che tipo di realtà religiosa, di grazia? Quella che vuole insegnare ai ragazzi che sono stati portati dalla cicogna? Come se poi i ragazzi di oggi abbiano molto bisogno di un professore per sapere già certe cose)… insegnare l’anatomia umana (che poi alla fine a questo si riduce l’educazione sessuale… nell’insegnare come funziona la riproduzione umana, argomento che compete alla scienza, all’educazione e alla medicina, non di certo alla religione, visto che non si tratta di argomenti di fede, ma di fatti noti a tutti… non mi risulta che la fede dei cattolici permetta loro di fare le uova o di far nascere i bambini sotto i cavoli invece del normale sesso predicato e spiegato dai “satanici” atei o di altre religioni) oggi diventa violazione della libertà religiosa.

Di questo passo anche l’ora di scienze o di chimica diventerà una violazione alla “libertà religiosa”…

Chiudiamo infine con altre due osservazioni…

La prima riguarda i numerosi articoli di Pontifex dedicati al Grande Fratello e al caso della bestemmia.

Io mi domando… dov’è la novità? Forse scoprono solo ora che i reality show e certa televisione italiana è solo spazzatura? Semmai io mi chiedo cosa perdono a fare il loro tempo dietro a certa spazzatura. Se ne sono disturbati, facciano coerentemente come me, che non guarda certa spazzatura.

Perchè invece di un Grande Fratello non si guardano un documentario o SuperQuark di Piero Angela? Posso assicurare che lì la gente non lancia bicchieri e non bestemmia Dio. Ah, già, ma per i pontifessi anche programmi come Quark sono probabilmente offensivi nei confronti di Dio (già me li immagino mentre scagliano una pantofola contro il documentario sulle papere e gridano con drammaticità “dov’è Dio in questo documentario ???!!! Non se ne parla!!! Dannati documentari sulle anatre ad opera di massoni e comunisti!” ) . Insomma cosa possiamo guardare in televisione? Forse soltanto la messa della domenica, e qualche puntata della Fattoria.

Ironica anche la condanna del prossimo film di Checco Zalone, assai meno volgare e di basso livello (almeno in questo film c’è un messaggio di fondo molto sensato, soprattutto verso le religioni e verso chi si scanna per esse) rispetto a certi cinepanettoni di Boldi e De Sica tanto pubblicizzati da Pontifex nei periodi natalizi, a base sempre della solita salsa italica (mariti furbacchioni che tradiscono le mogli in vacanza, “attrici” di dubbia qualità che sanno soltanto mostrare cosce e culi, solite trite e ritrite battute a sfondo sessuale, ecc. ecc.)

Io avevo già visto lo speciale di Ciak in tv, attirato dalle lusinghe di mia madre, che è sempre molto fanaticamante entusiasta di tutto quello che è “made in Puglia”… Un film che può piacere o non piacere, ma innocuo e assolutamente tranquillo

Infine trovo interessante una cosa riguardo al ciclone della presunta biologa-hostess-suora-astronauta-ecc.

Biologa, hostess e suora

… ma non erano quelli di Pontifex che dicevano “miiii, la vita privata di una persona non si tocca, sono affari privati di quella persona, eccettera!” ?

Boh, evidentemente questo vale solo quando si tratta di loro.

Non mi interessa il caso di questa biologa (che se non ha i titoli giusti, forse potrebbe anche essere giusto quello che hanno detto i pontifessi), ma di certo i toni di scherno (per i più raffinati dicasi “presa per il culo con rincorsa”) usati dai pontifessi lasciano molto a desiderare, soprattutto considerando che se poi questi stessi toni irrispettosi vengono usati contro di loro, piangono la recita dei “cristiani martirizzati dai cattivi e dispettosi catto-atei-comunisti-massoni-ebrei indemoniati”.

Insomma, come al solito, sputare insulti all’indirizzo del prossimo è lecito e non “demoniaco” solo quando sono loro, i pontifessi, a farlo.

Il nostro esorcista-chierico-guerriero (classe di prestigio di D&D) Amorth spara la sua sentenza e fa un critico di cazzate: Biologo e hostess? Una indemoniata

Alla fine sono tutti indemoniati.

Gianfranco Giampietro

41 pensieri su “Bovini peccatori, smettetela di chiamare i vostri figli con nomi non cattolici, e raccontate loro che sono stati portati dalla cicogna!

    1. Biotech

      E ovviamente per l’articolo…Grandissimo come sempre!
      Per quanto riguarda la biologa che fa anche la hostess, ha soltanto la mia solidarietà: non si faccia mettere i piedi in testa da certa gente e continui imperterrita per la sua strada!

      Rispondi
      1. admin

        Hai visto che Brunello è tornato ancora sull’argomento della biologa? Ora per qualche giorno martellerà questo argomento. Lui e tutti gli emeriti… Sob. :-/

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        1. giux

          ciao,
          ma se una hostess è di fatto indemoniata… il pilota dell’area lo sarà anche lui… altrimenti non lavorerebbe con i demoni… e

          i passeggeri che si fanno trasportare dai demoni???

          Ohhhh ma siamo tutti indemoniati:( che sfortuna!

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    2. lisa

      Da dove ti nasce tanto veleno per i preti che fanno il loro mestiere? A scuola la scelta della religione è libera, esiste altrimenti l ora di alternativa. Le bestemmie sono una oscenità e per fortuna qualcuno se ne ricorda. I nomi della tradizione perlomeno non sono ridicoli… Poi ognuno fa come vuole, per carità. Abbi rispetto per le opinioni dei preti visto che ti proclami cos ì aperto di mentalità . E soprattutto il termine pontifessi con il quale ti rivolgi ci sacerdoti non è affatto divertente.

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      1. Caffe

        Cara Lisa: complimenti per la prontezza di riflessi! Otre tre anni sono passati dalla pubblicazione di questo articolo; il sito (non i sacerdoti, Lisa), da noi affettuosamente ribattezzato PontifeSSo, non esiste più da un pezzo, se non per una pagina di facciata che non aggiornano da mesi, i principali animatori di quel povero sito, i famosi Pontimostri, hanno pensato bene di cercar fortuna ammorbando l’aria da qualche altra parte e tu te ne esci solo ora, come un mal di pancia e pure a sproposito? E poi, dove sta tutto sto veleno contro i preti? Qui si sono commentate le scempiaggini EFFETTIVAMENTE scritte da persone, a loro dire, vicine alla Chiesa cattolica: se questi buffoni con i loro scritti, mettono in ridicolo la Chiesa, questo è un problema della Chiesa, non certo il nostro.

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        1. admin

          Caffe devi capirli: serve tempo per comprendere completamente i nostri articoli e per replicare. Lisa non si è accorta che il mondo è cambiato. L’hanno avvistata in un’isoletta del Pacifico, mimetizzata tra i cespugli, pronta per sparare all’invasore nipponico. 😉

          Lisa, un’archeologa di Internet… 😀

          Rispondi
        2. Caffe

          Io sono una persona onesta e devo fare ammenda: oggi sono tornato, per curiosità, a visitare il sito Pontifex, che non dava più segni di vita da un pezzo e che comunque, non aveva mai partorito qualcosa di buono; io sarò un pollo, forse sto abboccando ad un amo o più probabilmente, si saranno distratti, ma sono incappato in un articolo scritto con il cuore in mano, da chi sa di quello che sta parlando. Io sono molto sensibile a certi argomenti e mi perdonerete se vi propongo questo: http://www.pontifex.roma.it/2014/04/105/ ; naturalmente, l’unico commento che appare, mi riporta con i piedi per terra: forse si sono solo distratti…

          Rispondi
      2. pao

        Lisa: “I nomi della tradizione perlomeno non sono ridicoli”? Beh, questione di gusti!
        San Taurino, San Turibio, San Genesio, San Agnello, Santa Foca di Sinope, San Medardo, Santa Reparata..ecc..

        ciao, cara pontifessa!

        http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif

        Rispondi
  1. Ale Cr

    COme mi tocca l’argomento dei nomi!
    Con le mie cugine e amiche siamo alla disperata ricerca di nomi italiani che NON siano stati contaminati dal cristianesimo (che si è inventato ogni tipo di santo farlocco pur di appropriarsi del 99% dei nomi esistenti).
    Personalmente ormai mi sono orientata su Teuta (nome della regina dei pirati sconfitta dai romani nel 221 a.C.) e Irzio, nome del legato di Cesare che completò il De bello gallico con l’ottavo libro… se qualcuno ne conoscesse altri…

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro

      Mi metterò alla ricerca di altri nomi non contaminati, se ci riesco 😀

      Un buon database è quello greco… ti piace Antinea?

      Calypso

      Anthea – ἄνθη , “fiore”, uno dei nomi della dea Hera

      Nereo

      Zorba (suona orribile, ma il personaggio a cui è legato è fantastico) 😀

      Morgana (gallese, “cerchio del mare”)

      Ad ogni modo non facciamoci troppo condizionare… salvo specifiche eccezioni, molti nomi non hanno una connotazione religiosa…. Il nome Andrea o Cesare è esistito molti secoli prima del cristianesimo… poco mi importa del fatto che possa essere morto qualche santo con quel nome.

      Trovo molto infantile anche questa idea che l’avere un certo nome in qualche modo “leghi” al santo che ha posseduto quel nome. Un nome è soltanto un nome, e non mi viene spontaneo dargli molta importanza, soprattutto qui in occidente, dove lo stesso nome viene riciclato tante di quelle volte da essere di una banalità imbarazzante. Un vero nome è qualcosa che dovresti avere solo tu, o comunque che non dovrebbero avere in 700 milioni di persone. Io sono contento di non chiamarmi Francesco. Non perchè sia un brutto nome, tutt’altro, ma perchè c’è davvero troppa gente in giro con questo nome. Quando ti convinci che la gente debba avere tutta quanta i nomi dei propri nonni o dei quattro santi morti a inizio secolo, l’originalità se ne va al diavolo. Quando sono stato nella terra dei miei nonni, in Puglia, quasi tutti si chiamavano Nicola o Domenico (Mimmo)… veramente troppo banale e noioso.

      Io sono dell’idea che ci si dovrebbe ingegnare nel dare sempre nomi nuovi ai propri figli, renderli in qualche modo unici… Non per citare sempre i miei cari giapponesi, ma spesso loro si ingegnano nel trovare nuovi abbinamenti di parole e ideogrammi di profondo significato (come il nome femminile Tomoko, che ha ben 6 significati: Figlia del Mattino, Figlia della Saggezza, Figlia della Conoscenza, Figlia della Fraternità, Figlia dell’Amicizia) per i nomi dei loro figli. In tutte le culture ci sono ovviamente nomi ricorrenti, ma non con la stessa monotona frequenza che contraddistingue soprattutto noi italiani.

      Mi sono dovuto ricredere persino sui nomi arabi, perchè mi sembrava di vedere gli arabi chiamarsi tutti Muhammed, Ali e Abdul e qualcosa… Invece anche loro hanno un sacco di nomi fantasiosi, spesso semplici aggettivi di qualità e virtù positive

      Per esempio

      Karim, “generoso”

      Halim, “paziente”

      Latif, “gentile”

      Majid, “immenso”

      Nasser, “vittorioso”

      Rahman, “misericordioso”

      Hussein, “di buone maniere, educato”

      Amira, “principessa”

      Farida, “perla rara” o secondo altre fonti “dolce confetto”

      Kamila, “perfetta”, quindi equivalente della nostra “Caterina” (καθαρά)

      Quindi alla fine siamo noi occidentali quelli che devono un pò riscoprire l’arte di dare un profondo senso ricercato ai nostri nomi, invece di dare sempre passivamente il nome del nonno e della nonna, di cui ignoriamo spesso pure il significato (o la mancanza totale di significato, come nel caso del nome Gianfranco), come nel caso del furbone che diede per la prima volta ad una donna il nome di Andrea (nome che ironicamente significa proprio “uomo”, nel senso di “maschio”)

      Sinceramente poi… secondo me sarebbe ancora più importante potere scegliere noi il nostro nome, qualcosa che esprima ciò che siamo veramente. Quindi io permetterei anche, dopo essere diventati maggiorenni, la possibilità di scegliersi un secondo nome che esprima qualcosa della nostra vera natura, magari con l’aiuto di qualche saggio o parente che ci aiuti a ideare un nome a noi completamente appropriato, che rispecchia le nostre caratteristiche e la nostra natura. Come nell’esempio qui riportato dei nomi giapponesi e arabi.

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      1. Ale Cr

        Non essendo fan dei nomi greci (hanno sempre bisfrattato il povero Alcibiade) e non apprezzando in generale nomi “strani” (per pietas nei confronti dei nascituri), la mia era solo una battuta (benchè Irzio mi piaccia molto hehe).
        E’ interessante notare, scorrendo gli elenchi dei Santi, che praticamente gli dei pagani sono diventati santi (benchè nessun Romano avrebbe mai portato tale nome: sarebbe stato tacciato di ubris, empietà): c’è sant’Apollo, santo Romolo… non san più a che dio votarsi!

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  2. admin

    Conclusa la lettura dell’articolo non posso che suggerire la “solita” standing ovation, GG…

    Qualche considerazione: chissà cosa pensano i Pontifessi di questa notizia:

    http://www.nomix.it/articolo_leggi_63.php

    Io personalmente ho imposto linee guida semplici ed essenziali per la scelta del nome: 1) finisce per vocale 2) contiene solo lettere dell’alfabeto italiano (http://it.wikipedia.org/wiki/Alfabeto_italiano) … 😀

    Per quanto riguarda il capitolo delle bestemmie… Carletto ha pensato bene di riciclare un vecchio articolo (risale all’ottobre del 2010), a sua volta riciclato dal lavoro altrui (infatti il brano si conclude con: Tratto dal testo “La Bestemmia – L’urlo dell’Inferno” di Don Enzo Boninsegna) … chissà se Don Enzo è a conoscenza del fatto che il suo articolo è stato fotocopiato da Carletto… 😀

    Rispondi
    1. admin

      http://sottoilmantodellamamma.wordpress.com/2009/03/01/la-besstemmia-conseguenze-e-la-sua-sottovalutazione/

      Per chi volesse approfondire l’argomento delle bestemmie … Cito l’incipit che fornisce la chiave di lettura del papello.
      La bestemmia è contro la legge naturale, insita nella natura stessa dell’uomo, valida per tutti gli esseri umani in tutti i tempi e in tutte le circostanze; e contro la legge positiva, dettata e fatta scrivere con parole da Dio, a conferma e a sviluppo della legge naturale.

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  3. GIANLUIGI

    Come al solito le gerarchie vaticane confermano di essere legate ad aspetti superficiali (nomi) infischiandosene dei veri problemi degli individui (una vera educazione sessuale che eviti il doloroso ricorso all’aborto e la diffusione di malattie a trasmissione sessuale).
    Forse ha ragione un frate che stimo quando dice che la Chiesa si sta dividendo, da un lato le gerarchie vaticane e dall’altro tanti esponenti del clero (e laici) che vivono in modo più coerente il messaggio evangelico.

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    1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

      Sono le due anime che sono sempre esistite all’interno del cristianesimo e della Chiesa… mi son sempre chiesto come siano riuscite a convivere insieme in tutti questi secoli… soprattutto considerando il fatto che una di queste anime riesce a comprendere e a perdonare l’altra, mentre quest’ultima tende a demonizzare l’altra, definendola “satanica”, e avendo cercato più volte di epurarla e di eliminarla… Questa profonda divisione è alla base dei disturbi patologici della Chiesa. E non reputo che una simile istituzione divisa in sè stessa possa guidare e consigliare davvero delle anime… Può al massimo solo trasmettere agli altri il proprio disturbo interiore, producendo individui malati e disturbati.

      Non dico che la Chiesa sia da buttare via… ma è divisa tra queste due anime, tra il gemello “buono” cattocomunista-buonista (o almeno così lo definirebbero i pontifessi) della carità , della semplicitas cristiana, della comprensione e dell’accettazione del prossimo… e il gemello “cattivo” fascistoide con le sue aspirazioni di controllo autoritario sulla vita di tutti, cristiani o meno, di rifiuto e demonizzazione di tutto ciò che è “altro” da sè.

      Finchè la Chiesa non risolve questo suo conflitto interiore che dura da secoli (mi viene sempre l’esempio di San Francesco, che qualche antenato di Pontifex già voleva mettere al rogo con l’accusa di “eresia”), non possiede l’equilibrio mentale necessario per fare da guida alle anime…

      Rispondi
      1. GIANLUIGI

        Mi pare però che la Chiesa ufficiale abbia per ora avuto la meglio sui suoi esponenti sudamericani progressisti (teologia della liberazione in primis) non a scapito della crescente perdita di fedeli in Brasile.
        Le mie sono considerazioni frutto di una serie di letture ma prive statistici concreti.
        Io mi sono riavvicinato due anni fa non tanto alla Chiesa ma ad alcuni suoi pastori e precisamente ad alcuni francescani minori ai quali non posso fare visita spesso considerata la distanza (oltre 200 km). Che grandi uomini, la scorsa settimana sono andato a trovarli rimanendo con loro diverse ore, che pace e che sensazione di accoglienza senza giudizio.

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  4. FSMosconi

    Penso che se avessi una figlia la chiamerei Hikari… o comunque gli darei un nome che infonde speranza. Chissà, magari anche Asimoviano (per quanto Asimov dia davvero dei nomi strani alcuni non sono niente male! 😉 ). Mentre se maschio… boh.

    Ad ogni modo:
    Coerenza pontifessa… che equivale a dire “palla pelosa pettinata”. 😉

    Ottio articolo GG!

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  5. OScar Wilde

    Io mi chiamo Andrea.
    Cito dalla “Blasfema”(eheh) wikipedia:
    Deriva dal greco ἀνήρ (anēr), genitivo ἀνδρός (andrós), che indica l’uomo con riferimento alla sua mascolinità, in quanto contrapposto alla donna (corrispondente al latino vir, viri, mentre uomo nel significato di genere umano è homo, hominis in latino e ἄνθρωπος, ánthropos, ἀνθρώπου, anthrópou, in greco). Il nome greco originario, Andréas, rappresenta l’ipocoristico (vezzeggiativo), abbreviato al primo elemento, di nomi greci composti con andr- come Androclo, Androgeo, Andronico. Può essere anche considerato un derivato di ἀνδρεία (andrèia), termine che in lingua greca significa “valore, coraggio, virilità”.

    Questo per quel che mi riguarda deve essere l’unico “significato” (ammesso che mi serva un significato per avere o dare un nome) associato al mio nome.
    Piuttosto che essere associato a ridicole e superstiziose religionucole medievali come il cattolicesimo.
    Più leggo pontifex e più mi convinco di una cosa: io non è che non rispetti il credente, non rispetto la religione in sè.
    Spero di non aver offeso nessuno non è mia intenzione, ma davvero: non riesco a rispettare alcun tipo di religione.
    La storia mi ha insegnato a malincuore che ha fatto più danni la religione (di qualsiasi tipo) di qualunque epidemia.
    Di nuovo: senza offesa a nessuno. E’ solo la mia modestissima opinione.

    Rispondi
  6. francesco t

    io mi chiamo francesco, che sarebbe in teoria un nome cristiano, ma il nome francesco deriva dal latino francus, ovvero “uomo libero”.
    in sè, il nome francesco non sarebbe nemmeno un nome proprio, ma una “definizione”.
    e come giustamente dite, tali nomi son nati prima del cristianesimo, e pertanto non erano cristiani.

    comunque, c è chi piuttosto preferisce onorare un membro della famiglia, come il nonno (io per esempio ho lo stesso nome di mio nonno e mio papà si chiama franco) o altri parenti.
    non vedo come il nome possa influire sulla fede di qualcuno.è concretamente possibile , per il cristianesimo, non accettare qualcuno sulla base del suo NOME?
    non mi pare che gesù abbia rifiutato qualcuno in tal senso, anzi. se sentisse questa regola sconclusionata, inorridirebbe!

    insomma, niente di nuovo da parte di pontifex. tradizionalismo non cattolico e nemmeno cristiano. un tradizionalismo che si è eliminato da tempo, per ovvie ragioni.

    Rispondi
  7. Andrea ☮ il giullare matto Speaks

    Per la storia dei nomi, sono d’accordo nel dare nomi di santi presenti o meno sul calendario.
    Perché uno battezza i figli? Credo lo faccia perché ci crede e non per moda o per non far parlare male le persone.
    Ritengo che chi battezza i figli è perché voglia far entrare questi nella comunità cattolica. E per tanto deve accettare queste regole. Al massimo può dare al figlio/a due nomi.
    Oppure può direttamente non battezzarlo.
    Ma se lo battezza, un motivo ci sarà e, che lo voglia o no, il battesimo, nella tradizione cattolica, sancisce l’ingresso del battezzato nella comunità che impone delle regole.
    Se tali regole non le si vogliono, perché battezzare? Un musulmano dà ai propri figli nomi della propria tradizione, così come chi si converte all’Islam cambia il proprio nome.
    Se uno non vuole stare a queste regole, perché allora voler utilizzare dei riti di una comunità cui egli non vuole appartenere e non vuole che appartengano i propri figli?

    Rispondi
    1. admin

      Trovo molto pertinenti le osservazioni che GG ha fatto nel suo testo: una fra tutte: allora un giapponese cattolico chiamerà suo figlio Giovanni?

      Rispondi
    2. Gianfranco Giampietro

      Andrea, però a me non risulta che sia il nome a definire il battesimo, ma il rito.

      Senza entrare nel merito del fatto che battezzando un bambino non si testimonia la fede di quest’ultimo, ma solo del genitore.

      Trovo che qualsiasi rito sia completamente inutile se sortito su una persona incosciente e incapace di manifestare un proprio libero arbitrio.

      Qualcuno considererebbe mai valido un matrimonio somministrato ad una persona drogata e addormentata? Secondo me no.

      Quindi c’è anche la questione di quanto, secondo me, sia davvero valido un battesimo somministrato ad una persona priva di consapevolezza di quanto stia subendo. In questo sono addirittura d’accordo con i Testimoni di Geova. I primi cristiani si battezzavano da adulti e pienamente consapevoli di questa scelta, che richiedeva una profonda preparazione interiore e una piena consapevolezza di tale scelta.

      Oggi i battesimi sono diventati come i nomi, chi li riceve non è consapevole del suo significato quasi quanto il significato del nome che porta. Dal mio punto di vista l’inconsapevolezza non porta alla liberazione in nessuna religione. Quando la religione diventa passivo ripetersi meccanico di riti, quella religione diventa incapace di salvare nessuno.

      Ma a parte questo, e tornando all’argomento principale, io mi chiedo cosa avrebbero dovuto fare i primi cristiani… battezzare tutti i loro figli con i nomi dei primi cristiani, ovvero degli apostoli? Per fortuna non l’hanno fatto, o altrimenti oggi nel “quadrante” cristiano del pianeta esisterebbero soltanto 12 nomi, a cui aggiungere forse il nome di Paolo, di Agostino, e di qualche martire cristiano dei primi secoli.

      Secondo me è un ragionamento privo di logica, anche parlando di fede. Dare il nome di un santo non mi sembra dimostrazione di fede cristiana… anche perchè Gesù non ha mai detto di riciclare gli stessi nomi all’infinito. Quindi non credo proprio che esistano simili “regole” per il battesimo. A meno che qualcuno non voglia chiamare proprio figlio Lucifero o “Samaele”. in quel caso è anche giusto contestare la scelta di un nome completamente in opposizione alla fede cristiana.

      La stessa varietà dei nomi cristiani è dovuta alla mancata osservanza di questa ridicola usanza.

      Se nessun cristiano avesse mai chiamato Francesco o Giorgio un proprio figlio in quanto nome “pagano” non appartenente a nessun martire o santo ufficiale (e tutti i nomi non ebraici nascono ovviamente come “pagani”, con eccezioni quali Teodosio, Federico o Cristoforo), ovviamente non ci sarebbe mai stato nessun San Francesco o San Giorgio. E il circolo è vizioso. Affinchè possa esserci un santo con il tal nome, qualcuno deve averglielo dato. Altrimenti oggi saremmo tutti obbligati a portare nomi solo di origine ebraica o pochi altri simili. Forse tu saresti il settecentomilionesimo “Giovanni”, “Luca”, “Matteo” o “Paolo”. Sai che monotonia questo strano tipo di “dimostrazione di fede”

      Capisci come sia assurda la cosa a ben pensarci?

      E cosa dovrebbero fare i cristiani nati in paesi “esotici” e lontani? Per essere “veri cristiani” dovrebbero per forza portare nomi come “Giovanni” e “Michele” ? A me sembra davvero assurdo.

      Al limite può aver senso concepire nomi con riferimenti cristiani, ma penso sia giusto poterlo fare nella propria lingua.

      Per esempio un giapponese cristiano potrebbe decidere di chiamare il proprio figlio con un nome giapponese che significhi “gloria di Dio”, “Dio è grande” o “difensore della fede”. Ma dovrebbe essere “cristiano” il poterlo fare nella propria lingua. Altrimenti si arriva al ridicolo concetto che ci sono lingue “cristiane” e lingue “non cristiane”.

      Rispondi
  8. GIANLUIGI

    Concordo sul fatto che il battesimo rappresenti l’ingresso del fanciullo nella comunità cattolica ma sono convinto che molti genitori battezzino i figli per tradizione, insomma perchè tutti lo fanno.
    Stesso discorso per il matrimonio in chiesa che spesso si preferisce a quello civile per la pomposità del rito e non di rado molte famiglie, sebbene non praticanti, impongono ai loro figli il matrimonio religioso.
    La questione nomi mi pare poco rilevante ovvero assume importanza nel momento in cui i genitori scelgono nomi “orrendi” che un figlio di deve portare sulle spalle per tutta la vita (una mia amica ha ereditato dalla nonna tre nomi orrendi peccato che poi i genitori l’abbiano sempre chiamata in modo diverso a tal punto che in pochi sanno quale è il suo vero nome).

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

      In proposito dei nomi “orrendi”, fonti non confermate (la mia reporter personale, ovvero mia madre) mi hanno appena trasmesso la notizia che questa faccenda sia esplosa quando il Papa ha saputo dei tali genitori che volevano battezzare “Oceano” il loro figlio.

      Ora, io sono sicuramente a favore dell’originalità e dell’unicità, ma magari si possono evitare nomi così brutti.

      Che poi ad essere brutto non è il significato, quanto il suono.

      Faccio un esempio… il nome giapponese femminile Sakura significa “ciliegio”. E’ un bel nome, i ciliegi sono bellissimi e suona bene.

      Ma in Italia sarebbe ridicolo chiamare qualcuno “Ciliegio”, sarebbe un nome orribile.

      Quindi secondo me il vero problema non è tanto il dover dare per forza vecchi nomi abusati e strabusati (come in Puglia, dove quasi tutti si chiamano Nicola), quanto l’avere il buon gusto di evitare nomi orribili.

      Non c’entra la presunta cristianità di questi nomi.

      Per esempio in sicilia non ci sono nomi come “Assunta”, “Addolorata”, “Genuflessa”, “Annunziata”, “Crocifissa” ??????!!!

      Saranno anche nomi “cristiani”, ma sono orribili! A questo punto, davvero, meglio “Oceano”, che almeno è un pò più allegro. A questo punto perchè non chiamare una bambina “Impalata” o “Squartata” ? Meglio la famiglia Addams!

      Quindi secondo me il problema è il buon gusto, non la cristianità.

      Oltre all’estetica anche del suono.

      Per esempio il nome francese “Genevieve” suona molto bene… l’italiano Genoveffa mi suona di donna con i baffi 😀

      Rispondi

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