Buon Natale, Salvatore

Buon Natale a Salvatore che, dopo essere finalmente uscito da un Ospedale Psichiatrico Giudiziario, lo trascorrerà in un reparto di psichiatria a Napoli. Ha la “colpa” di essersi ammalato e di essere cittadino italiano.  Voleva tornare in una comunità terapeutica che era diventata la sua casa, dove aveva i suoi amici e amiche, ma la comunità rifiuta di accoglierlo perchè l’Asl non paga da più di un anno le rette. Per evitare di finire in strada resterà in Psichiatria: fino a quando, nessuno lo sa. Mesi, forse anni. Come i tanti altri Salvatore.

Gli accorati appelli della sua amministratrice di sostegno ad oggi non hanno ricevuto riscontri. Nessuno degli interpellati ha risposto fino a oggi: il Ministro della Salute Fazio che racconta a noi cittadini di battersi per una migliore assistenza psichiatrica, il Senatore Ignazio Marino, presidente della commissione d’inchiesta sul Sistema Sanitario Nazionale che racconta a noi cittadini di battersi per la chiusura degli Opg dal quale Salvatore è appena uscito e dove è stato rinchiuso da un giudice zelante che ci ha raccontato che il progetto terapeutico a suo giudizio era stato fallimentare, e dove rischia di tornare. Non hanno risposto nemmeno il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro,  il Prefetto di Napoli, la Procura della Repubblica di Napoli, il Commissario di un’Asl di Napoli, gli organi di informazione.
Hanno però risposto agli appelli coloro che non possono fare nulla o quasi nulla per Salvatore: il Giudice Tutelare, l’Ufficio Relazioni col Pubblico, il Comune di Napoli che ha chiesto “di sapere come va la vicenda”.

Caro Salvatore ti auguriamo Buon Natale

che qualcuno che è pagato troppo bene per far sì che coloro che soffrono come te ricevano cure dignitose e rispettose dei diritti umani, che ha il dovere di ricordarsi di te, lo faccia al più presto,

che i politici che per Natale hanno ricevuto ricchi doni con i finanziamenti pubblici ai partiti provino almeno vergogna in questo giorno in cui anche tu avresti voluto partecipare alla nostra “festa”, festa dove tu non sei stato invitato”.

Ecco, questo ritaglio di giornale on line l’ho prelevato da un comunicato dell’AIPSI MED di cui è Presidente il dottor Nicola Gianmarco Ponsillo che unitamente al solerte dottor Enzo Spatuzzi dedicano il loro prezioso ed altruistico tempo in questo settore della bistrattata psichiatria .

Quasi ogni giorno constatiamo con sgomento che, come in un campo di battaglia, cadono continuamente persone sotto i colpi mortali di menti malate e sconvolte, alle quali le apatiche Istituzioni ancora oggi dopo ben 32 anni dall’emanazione della legge 180 e 833 del 1978 hanno chiuso i “manicomi” e non sanno dare adeguate opportune garanzie socio-sanitario-legislative.

Avvenimenti come quello segnalato dalla AIPSI MED lasciano nel perfetto disinteresse le Istituzioni, ma molto sbigottita l’opinione pubblica, dimostrando che la carenza di normative susseguenti hanno qualificato nel modo peggiore la “situazione” per mancanza di valide, adeguate strutture alternative capaci di garantire interventi dignitosi per il malato psichico.

Questa “filosofia” ha creato due tipi di vittime :

  1. i “malati” che non hanno nessuna responsabilità dei loro gesti ;
  2. i familiari, gli amici, i vicini di casa, i cittadini comuni, tutti inermi e succubi di quel provvedimento legislativo che credendo di trasferire in un “eden gli sfortunati con sofferenza psichica”, ha determinato per mancanza di programmazione diligente e seria, caos, confusione, disagio, dilemmi angosciosi ed allucinanti travagli fisici e morali a coloro che con la malattia convivono ed alle loro famiglie per la impossibilità nonché incapacità di gestire i propri congiunti ammalati, riducendo notevolmente le possibilità del singolo ad integrarsi nel mondo che lo circonda.

Il marasma politico in atto non consente criticare coloro che pensano che sarebbe molto meglio vedere ristrutturate ripulite ammodernate rinnovate quelle “strutture manicomiali estinte” ( che non ammettiamo più), ma si deve ammettere che l’aria, lo spazio, il verde consentivano una vivibilità non certamente felice e serena, meglio però della situazione del buon Salvatore che ritorna nella “gabbia” nel Reparto della Psichiatria portandosi dietro sempre la propria croce, perché la ASL non paga.

Questa è autentica vergogna della politica!

Proprio all’indomani dell’appello del Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moom per lottare contro l’emarginazione di chi soffre di disturbi psichici e sostenere cure e prevenzione con stanziamenti e risorse umane adeguate.

In sintesi l’invito ONU per la “Giornata Mondiale della salute mentale” del trascorso 10 ottobre 2010 , uno dei problemi di sanità pubblica prevalenti nel mondo.

Qualcuno ha scritto che l’Italia necessita di una ecologia morale.

E’ vero! Il quotidiano antagonismo politico e quel negare ogni valore etico coperto da una superficiale solidarietà( non solo quello di “curare” gli animali alle volte posti al di sotto del genere umano), sono tutti elementi che avvelenano l’atmosfera e fanno perdere di vista le priorità che il Paese vuole ad abbisogna.

Non comment, per non dover modestamente commentare la vergognosa situazione di tutti i pazienti Salvatore !

3 pensieri su “Buon Natale, Salvatore

    1. admin

      Gli articoli di Previte scaturiscono dalla sua innata attenzione ai più deboli. Quando evita di lanciarsi in crociate faziose e ragiona serenamente sulla realtà che lo circonda, risulta essere limpido e cristallino. Fino ad essere pure condivisibile.

      Rispondi

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