Fotocopiatrice

Copione! No, tu copione! (updated)

Fotocopiatrice

Immagine di una fotocopiatrice (da Wikipedia)

Rimarremo in eterno con un dubbio. Chi copia da chi?

Abbiamo appena letto le ultime rivisitazioni storiche di Carletto il geniale webmaster. Abbiamo apprezzato l’indicazione (in calce) delle diverse fonti utilizzate per produrre questo lungo e (per certi aspetti) interessante articolo sulla breccia di Porta Pia. Non entro nel merito del contenuto dell’articolo. Mi limiterò in questa sede ad analizzare una curiosa coincidenza.

Leggendo l’articolo [Pontifex] degli amici Pontifessi mi è sorto un dubbio: non era magari l’ennesima opera di cut&paste, nonostante vengano citate tonnellate di fonti?

Vi lascio leggere qui [ImagoHistoriae] una possibile risposta all’atroce dubbio.

Dal momento che l’articolo sul sito di ImagoHistoriae non ha una datazione facilmente individuabile, rimarremo per sempre con l’eterno dubbio di chi abbia copiato da chi. Perchè se Carletto nel suo articolo cita una grande quantità di fonti, è anche vero che l’articolo su ImagoHistoriae è più ampio e la parte riportata su Pontiless è più breve del testo riportato da ImagoHistoriae.

Una curiosità (una coincidenza). L’associazione ImagoHistoriae ha sede a Potenza. Strano, n’evvero?

UPDATE grazie al commento di GG possiamo stabilire chi copia da chi.

Tra le fonti citate dal bravo Webmaster si annida la chiave di volta di tutto il mistero. Nel 2009 viene pubblicato sul web un pdf contenente le opinioni di Alessandro Romano (consulente storico del sito ImagoHistoria) che contiene le esatte parole riportate al link (verso ImagoHistoria) qui sopra. Stabilire se il PDF copia il contenuto del sito ImagoHistoria o viceversa è al momento difficile.

Possiamo invece sicuramente affermare che il PDF linkato di seguito contiene lo stesso articolo oltre che le immagini e le fonti riportate da Carletto. Carletto che però sbaglia ad attribuire l’articolo. Non l’ha scritto Francesca Romano (che compare comunque nello stesso PDF come autrice di altri sproloqui) ma Alessandro Romano. Mi pare davvero una pessima figura per un “giornalista” della levatura di Charles.

A questo link (sul sito Traditio.it) il PDF originale.

Attribuzione errata di un brano da parte di Carletto

Carletto propaga le strane idee di altri e sbaglia pure l'attribuzione.

Aggiungo inoltre che è facile individuare nuovi siti che ripropongono come pappagalli la titanica opera di Carletto, testimoniando quanto sia massonico e settario il mondo dei “tradizionalisti”, pronti a far circolare nella loro ristretta cerchia queste notizie con un tam-tam sotterraneo rapido e preoccupante, rilanciando queste veline prive di storicità ed amplificando messaggi distorti e deformanti della realtà.

Isolati nella loro setta, immuni dalle critiche, si sentono blindati e sicuri. Si sentono.

6 pensieri su “Copione! No, tu copione! (updated)

  1. Gianfranco Giampietro

    Però se non sbaglio in fondo all’articolo di Carlo di Pietro questa volta è riportata la dicitura “tratto dal web… Francesca Romano”…

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  2. stefano Autore articolo

    Curiosa figura quella di tale Alessandro Romano. Neoborbonico, sostiene la rivalutazione del brigantaggio post-unione dell’Italia. In pratica l’equivalente di Bossi per il meridione. Apparentemente la sua passione è scrivere della Storia. Anzi no, la sua passione è riscrivere la Storia, rivisitandola e revisionandola. Davvero una fonte attendibile per valutare quanto successo a Porta Pia 😉

    Qui un video.

    http://www.youtube.com/watch?v=UQQMGHKChHs

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro

      Ho visto il video… personalmente una cosa è evidente, l’Italia non è un paese unitario con una sola identità… fin dai tempi più antichi, dopo l’impero Romano, l’Italia è stata un insieme di identità diverse. Che poi non è nulla di così sconvolgente. Sinceramente, a parte alcuni casi classici (si pensi per esempio al Giappone), molte grandi nazioni possiedono identità separate. Un discorso simile a quello di questo signore allora lo potrebbero fare anche la Scozia e il Galles nei confronti dell’Inghilterra, oppure lo potrebbero fare le popolazioni lapponi, inglobate e separate dai confini di Svezia, Norvegia e della penisola russa di Kola. Per l’Italia io sono d’accordissimo che praticamente ogni regione dovrebbe avere una certa autonomia federale, perchè ci sono sinceramente più differenze tra le singole regioni italiane di quante ce ne siano nei vari Stati degli Stati Uniti. Ma tutti questi discorsi sulle secessioni, che vengano dal nord o dal meridione, io li trovo ridicoli. L’Italia è una, gli italiani sono un unico popolo che parla la stessa lingua e con lo stesso retaggio italico, fine, c’è poco da rompere le scatole. Comunque ai vari Carlo di Pietro e Pontifex dubito proprio che gliene possa fregare di meno del discorso del meridione mal “colonizzato” durante l’Unità d’Italia. Anche a scuola gli insegnanti “bolscevichi” (visto che quelli di Pontifex ed i suoi lettori dicono sempre che l’istruzione italiana è nelle mani dei comunisti) mi hanno insegnato che l’Italia fu un pò male riunita in meridione e che i piemontesi avevano assai poca dimistichezza nel comprendere la realtà meridionale. Ma questo è normale, capita sempre ogni volta e con quasi ogni popolo. Sulla base di questi ragionamenti allora la Francia meridionale, la civiltà cortese, aveva ancora più diritto di non essere inglobata da quattro caproni della Francia del nord in occasione della crociata contro gli “albigesi”, cosa di cui si può “ringraziare” l’iniziativa della Chiesa di Roma di fare una crociata nel mezzogiorno francese. Cose che capitano e cose su cui è inutile piangere. I baschi allora cosa dovrebbero dire, che sono un popolo completamente indipendente ed etnicamente diverso dalla Spagna e dai spagnoli? E i galiziani, di fatto portoghesi inglobati sempre nella Spagna? Direi che ci sono casi molto più seri da prendere in considerazione rispetto a quattro leghisti o nostalgici del regno borbonico. Ma in realtà a Carlo di Pietro e Pontifex gliene frega proprio niente di queste cose… A loro frega solo di affermare che l’Italia o, se ci riescono, l’intero pianeta sono di proprietà legittima del Vaticano, che secondo loro dovrebbe comandare su tutto e tutti, ma i brutti e cattivi massoni-comunisti-satanisti-musulmani glielo impediscono. Siccome la nascita dell’Italia coincide con la fine del dominio del Papa Re e dello Stato Pontificio, allora fanno i paladini del regno borbonico, o si concentrano su tutti gli aspetti negativi dell’Unità d’Italia, senza prendere in considerazione quelli positivi (che ci sono, e sono stati tanti, anche a beneficio del mezzogiorno). State sicuri che se l’Unità d’Italia la facevano dei piemontesi bigotti, oggi davano contro a tutti i nostalgici borbonici. Carlo di Pietro misteriosamente ricorda il suo orgoglio di italiano quando ricorda con nostalgia il ventennio fascista. Si decida quindi: l’Italia è un paese legittimo o no?

      Personalmente io a tutti i pontifessi, che hanno da ridire sull’unità d’Italia, farei così: toglierei loro lo status di cittadini italiani e i loro diritti di italiani (dopotutto sono diritti concessi e che furono stabiliti da massoni satanisti, no?)… si facciano adottare dal Vaticano. Sarei disposto persino a regalare il Lazio (dubito che il Lazio sarebbe contento di tornare a fare parte di un regno da medioevo) al Vaticano, a condizione che fuori da quei confini non rompano mai più le scatole a nessuno, soprattutto agli italiani cui sputano tanto contro delegittimando la loro identità di italiani. Ma anche il Lazio sarebbe poco, ci scommetto, e magari tirerebbero fuori la storia che la Donazione di Costantino non era un falso, e che quindi tutta l’Europa che faceva parte dell’impero romano d’occidente dovrebbe far parte del Vaticano e sottomettersi alla teocrazia del Papa Re…

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      1. stefano Autore articolo

        Leggerti è sempre un piacere oltre che l’occasione per ripercorrere i ricordi del passato che giacciono impolverati nei cassetti 😉
        Per la cronaca: trovo azzeccata la frase “La storia la scrivono i vincitori” e trovo che non ci sia nulla di strano o di sbagliato. Sarebbe un paradosso se la storia la scrivesse chi soccombe. Ingiusto? Si. Ma l’alternativa è paradossale e quindi inaccettabile.

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  3. Andrea ☮ il giullare matto Speaks

    Per Di Pietro il comportamento di Bertone è anticattolico…
    Ma, perché, per andare ad un simile evento, dove mai c’era stato uno delle gerarchie vaticane, pensa forse Bertone non sia andato col placet di B16?
    Che pure B16 sia anticattolico! Questa sì che è eresia…
    Aspettiamo informazioni dalla Santa Sede…

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