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Maggio: il “mensis horribilis” per gli ultras cattolici

Buongiorno a tutti.

Il mese di maggio che ci siamo da pochi giorni lasciati alle spalle è non è stato particolarmente propizio per i tradizionalisti di casa nostra.

Infatti, durante la mensilità appena trascorsa, solitamente già di suo dispensatrice di brutti ricordi per i cattonazi, sono avvenuti due fatti che, complice il grande spazio dedicato alla campagna elettorale per le elezioni europee ed i relativi risultati, poca risonanza hanno avuto sui media nazionali: la nuova bocciatura del Vaticano da parte di un organismo internazionale (il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura) ed il respingimento da parte della Commissione Europea della petizione “Uno di noi” promossa da diverse associazioni pro-life europee.

Se la copertura dei media mainstream ha latitato, così non è stato per le testate cattotalebane che hanno reagito nel loro solito modo ovvero inventando giustificazioni e/o alibi patetici quando non vere e proprie frescacce, ed i toni utilizzati sono stati appena un filino più pacati rispetto alle reazioni che sono seguite alla pubblicazione del rapporto ONU sulla pedofilia ed alla sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge 40. Continua a leggere

Quei conservatori degli omosessuali britannici.

David CameronDavid Cameron si è privatamente pentito di aver sostenuto il matrimonio per le coppie dello stesso sesso: questo è quanto sostiene l’opinionista del Telegraph Matthew D’Ancona nel suo libro “In It Together” in un articolo pubblicato dallo stesso giornale. La notizia è stata subito ripresa da una parte della stampa cattolica italiana. Tempi, in un articolo di Leone Grotti, titola: “Sei milioni di omosessuali in Inghilterra? No, sono 545 mila e Cameron si pente del matrimonio gay: «Tremendo errore»”. Lo stesso Grotti mette in dubbio anche il reale numero degli omosessuali presenti nel Regno Unito: «Il numero delle persone omosessuali in Inghilterra è di gran lunga inferiore a quanto stimato dalle associazioni Lgbt durante il dibattito sull’approvazione del matrimonio gay in Parlamento. I numeri rilanciati allora dal premier David Cameron parlavano di una presenza omosessuale pari al 6% della popolazione, oltre tre milioni di persone, ma secondo la ricerca dell’Office of National Statistics pubblicata ieri gli omosessuali sono 545 mila (1,1%) e i bisessuali 220 mila (0,4%)». Continua a leggere

Regno Unito: dalla legalizzazione delle droghe leggere un guadagno di un miliardo di sterline.

Dal Regno Unito arriva un nuovo intervento a favore della legalizzazione delle droghe leggere. Secondo uno studio dell’Institute for Social and Economic Research se il governo britannico cambiasse la sua politica sulle droghe leggere potrebbe guadagnare sino ad un miliardo e 250 milioni di sterline ogni anno.
Così come riporta il Guardian, 300 milioni sarebbero risparmiati per le minore spese da parte del sistema giudiziario, penitenziario e da parte della polizia nella repressione dei reati minori connessi alle droghe leggere mentre il resto verrebbe dalla tassazione della vendita di tali sostanze.
Il documento è stato realizzato da Stephen Pudney, professore di economia presso l’Università di Essex, e considera non solo i vantaggi economici (minore impiego di denaro pubblico nella repressione e tassazione dalla vendita) ma anche i potenziali costi come gli oneri di regolamentazione e le maggiori iniziative per le campagne di sensibilizzazione.
Nello studio che è stato commissionato dalla Fondazione Beckley, un think tank che chiede una riforma della politica sulle droghe, si ammette che probabilmente il consumo di droghe leggere aumenterà in conseguenza del passaggio ad uno status legale ed ad un prezzo più basso. Continua a leggere

“Tempi” di minacce in Francia per i sindaci che celebrano i primi matrimoni omosessuali.

Il matrimonio omosessuale è diventato realtà in Francia e si appresta ad esserlo anche nel Regno Unito. A differenza di quanto sta avvenendo oltremanica, i francesi hanno assistito a manifestazioni di protesta nei confronti del governo Hollande che ha esteso l’istituto del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso. Bisogna specificare che Hollande aveva annunciato in campagna elettorale il suo intento di introdurre il matrimonio egualitario e quindi non ha fatto altro che attuare parte del programma con cui si era presentato agli elettori francesi. Anche se la manifestazioni di piazza sono state imponenti, dopo la promulgazione della legge tre francesi su quattro si sono detti stufi di questo genere di proteste che hanno causato anche incidenti.
In Francia – come detto – è stata alta la tensione e la descrive molto bene Leone Grotti su Tempi con un articolo dal titolo “«Se non celebri i matrimoni gay, violenteremo i tuoi figli». La Francia tra minacce e ideologia di genere”. Scrive Grotti: «Nonostante le rassicurazioni del presidente della Repubblica Francois Hollande e del ministro della Giustizia Christiane Taubira, la “libera scelta” del matrimonio gay sta portando all’obbligo di seguire l’ideologia di genere. E chi non fosse d’accordo? Potrebbe finire come Atanase Périfan, vicesindaco del 17mo distretto di Parigi, che dopo essersi appellato all’obiezione di coscienza per non celebrare i matrimoni gay ha ricevuto questa telefonata anonima minatoria: “Se ti rifiuti di celebrare i matrimoni gay, violenteremo i tuoi figli”». Continua a leggere