L’omofobia spiegata ai figli della Miriano, coi disegnini.

Cari bambini, cari piccoli mirianini, la vostra mamma tempo fa vi ha spiegato in un post esilarante cosa lei avesse capito del matrimonio gay. Ne ha capito così tanto che gay e lesbiche a distanza di tempo stanno ancora ridendo, soprattutto per il punto in cui affermava che nel matrimonio tra due donne non possa esserci neanche una madre perché arriva dal latino. miriano mater e minus

Cari bimbi, oggi mentre la vostra mamma vi ha abbandonati da soli per scrivere quegli articoli inutili sui gay che non legge nessuno, vi spiego quelle due parole che lei e i suoi amici usano sempre quando parlano di noi. Omofobia ed eterofobia. Tra i compagnucci della mamma si sente spesso che “l’omofobia non esiste e non c’è neanche la parola“. Bambini, non spaventatevi quando urlano quelle cose sbavando sul tavolo, sono dei giocherelloni, non lo intendono davvero. Si, lo sappiamo, loro vi dicono che l’omofobia non c’è e nemmeno il termine sul dizionario. Ma dovete sapere che molto spesso gli adulti che non sanno le cose, per sembrare più intelligenti ti spiegano proprio le cose che non hanno capito. Bimbi, ricordatevi di non farlo anche voi a scuola, eh? Se non sapete qualcosa, non insegnatela ma chiedete, ok? Oggi vediamo insieme se esiste l’omofobia e se i grandi hanno ragione quando dicono che siamo noi invece a essere “eterofobi”. Lo so che vi hanno insegnato a parlare a degli amichetti invisibili con le ali, a chiedergli i piaceri e a non dire certe cose sennò arriva il diavoletto. Dovete sapere che mammina e i suoi amici vivono in un mondo magico dove gli basta creare una parola per convincersi che quella cosa esista davvero o gli basta chiudere gli occhi e non usarne un’altra per illudersi che quella cosa non ci sia. Si, esatto, come vi dicono di fare in cameretta col babau. Oggi impariamo assieme come controllare quando sentite quelle cose da uno dei tanti adulti che vi ronzano intorno. 

campariedemaistreBambini, ora provate a leggere quello che questo amico di mamma qua accanto scrive. Questo adulto, sconosciuto all’universo intero che mai ha prodotto qualcosa di rilevante per nessuno, dice più o meno le stesse cose della mamma, giusto? Non vi fanno entrambi tenerezza? Sono in difficoltà, non hanno competenze scientifiche di nessun tipo per parlare dell’argomento, ma non si preoccupano minimamente delle brutte figure. Un altro giorno parleremo di cosa sia la totale mancanza di dimensione etica di queste persone, della loro arroganza di pensarsi i più intelligenti al mondo e degli effetti dell’assenza di neuroni nel loro cranio, ma stavolta limitiamoci alle parole che usano. Siete ancora piccini per la psichiatria.

Quando qualcuno vicino alla mamma vi strilla non c’è l’omofobia ma l’eterofobia, voi aprite il pc del babbo, non guardate nella cronologia i siti che vede di notte mentre mamma è altrove a parlare di fedeltà coniugale, e leggete bene cosa c’è scritto qua sotto. Vi metto la spiegazione in “formato grafico”, come si dice tra grandi, così vi sarà più facile capire. E anche a vostra madre. Ci sono delle bellissime freccette, così non vi confondete. Ahimè ci sono anche i numeri, da 1 a 4. Ma se siete arrivati alla seconda elementare ce la potete fare ad aiutare vostra mamma. Prima vedrete l’immagine su “omofobia”, poi la sua spiegazione, dopo l’immagine su “eterofobia”, e dopo ancora la sua spiegazione. Avevo pensato di accoppiarle per un confronto ma tutti quei numeri “1” e “2” e quelle frecce potevano confondere quella povera donna. Quindi cominciamo controllando solo se davvero “omofobia” non esista. Guardate attentamente la figurina qua sotto, dopo averci cliccato sopra:treccani_Fotor

E’ tutta bella colorata, vero? Ecco, allora, per capirla dovete fare così: seguite i numerini in ordine crescente (vuol dire da 1 a 2 a 3 a 4). Visto che col vostro DNA non correte di certo il rischio di essere intelligenti, ho messo delle lunghe freccette rosse per aiutarvi. Appoggiateci sopra il ditino come fa la mamma quando legge, e seguite la direzione. La direzione della freccia è la parte con la punta, per capirci. Vi consiglio di dirlo anche a lei. Ci siamo? Bene, partiamo!
Numero 1. C’è scritto “Treccani.it“, vedete? Bimbi, anche se la mamma vi ha detto che è un sito con le donnacce per non farvelo mai aprire, dovete sapere che non è proprio così. Treccani non è una di quelle brutte parole che lei e papà usano coi loro amici quando hanno bevuto molto a cena mentre parlano di noi. Vuol dire solamente che è il sito web di un’enciclopedia; si, lo so che non sapete cosa sia, non vi agitate. E’ solo una piccola colonna di fogli tutti attaccati assieme, ma con sopra le parole invece che gli spazi da colorare che vedete usare dalla mamma.
Numero 2. C’è scritto “vocabolario“. Vuol dire che è un grande mobile come la dispensa dove la mamma tiene le scatole di tonno che usate quando vi abbandona per girare l’Italia a parlare della cura dei figli. Solo che invece delle scatolette ci sono tutte le parole esistenti. No, non quelle che usano i vostri genitori per spiegarvi cosa siamo noi. Anzi, già che ci siamo, ricordatevi di non usarle in pubblico, quelle parole che vi insegnano. Io intendo invece proprio le parole reali del mondo reale.
Numero 3. C’è scritto “omofobia“. Vuol dire che l’abbiamo trovata, amori di mamma. L’ho cercata io per voi perché con tutti quei segni sulla tastiera volevo facilitarvi un po’ il compito. Quei segni che la mamma preme a caso si chiamano lettere e formano le parole. Quando una parola è nel vocabolario, allora davvero esiste. Avete visto che “omofobia” esiste, ora?
Numero 4. In questa riga c’è la definizionequindi vuol dire addirittura che a differenza degli amici invisibili di mamma a cui si rivolge chiudendo gli occhi e delirando, questa parola non solo esiste ma ha persino un significato condiviso. Il significato sono quelle parole scritte lì. No, stavolta non vi spiego cosa voglia dire esattamente “avversione ossessiva” perché sta parlando proprio della mamma e dei suoi amici, e per stavolta non è il caso di darvi altre brutte notizie. Ma dovete sapere che ha un significato clinico psichiatrico molto preciso per i dottori della testa, come vi insegna a chiamarli quella poveretta. Ed è proprio questo uno dei motivi per cui gli amici di mamma si convincono che non esiste, sennò dovrebbero guardarsi allo specchio e fare come nei cartoni animati, riempirsi la faccia di mazzate. Comunque la buona notizia – “buona” in senso lato – è che l’omofobia esiste, c’è nei dizionari ed è un’ossessione morbosa irrazionale contro un gruppo di persone. Non è proprio una bella foto della vostra mamma? 

Adesso invece vediamo l’altra parola, “eterofobia“, che gli amici di mammina dicono essere la malattia di cui siamo affetti. Quel che vogliono dire è che odiamo mamma e papà, e che la nostra è una patologia vera e propria. Bimbi, ma vi immaginate voler male a mamma e papà? Ma com’è possibile? Come a voi, anche a noi è stato insegnato che non si può voler male alle persone nate sfortunate. Noi gli vogliamo bene come se fosse gente normale, con un cervello e una dignità. Non bisogna odiare nessuno, neanche gli animali, giù giù fino all’ultimo verme nella terra. Ma non parliamo di entomologia familiare. Ora vediamo l’eterofobia. Cliccate qua sotto.

Treccani ETEROFOBIA

Anche questa immagine qua sopra è tutta bella colorata, vero? Ecco allora, per capirla dovete contare non fino a 4 ma stavolta fino a 5. Ce la fate? Fate così: seguite i numerini in ordine crescente (prima 1 poi 2 poi 3 poi 4 poi 5). Se come prima, per vostra mamma è troppo faticoso, ci sono le stesse lunghe freccette rosse da seguire col ditino. Attenti che stavolta sono lievemente spostate, dite a mammina di non cercarle dove erano prima. Partiamo, ora.
Numero 1. C’è scritto “Treccani.it” anche qua, vedete? Vuol dire che abbiamo usato lo stesso sito di prima. No, non quello delle donnacce o quell’altro posto zozzo del blog di mamma. E’ sempre un’enciclopedia. Quella cosa utile per cercare cose che non sapete, praticamente tutto.
Numero 2. C’è scritto “vocabolario“, di nuovo. Vuol dire che è ancora il grande mobile pieno di parole esistenti che la mamma non usa mai, visto il modo infantile in cui scrive. Prima o poi ve ne regalo uno io di dizionario. Così scoprirete parole nuove come intelligenza, etica, rispetto.
Numero 3. C’è scritto “eterofobia“. Vuol dire che anche stavolta l’ho cercata per voi, amori di mamma. L’ho cercata solo per prevenire che l’analfabetismo familiare facesse altre vittime. No, bimbi, ora non vi spiego cosa sia l’analfabetismo familiare, lo vediamo la prossima volta quando mi portate una foto di famiglia. Molto più importante: vi ricordate che prima abbiamo visto che quando una parola è nel vocabolario, quella parola davvero esiste? Vi ricordate che “omofobia” esiste? Adesso guardiamo il numero successivo.
Numero 4. In questa riga, prima, c’era la definizione di omofobia, ricordate? La regola era: se c’è la parola e la definizione, allora è una cosa reale. Lo vedete cosa dice stavolta di “eterofobia”? “la tua ricerca non ha prodotto alcun risultato“. Vuol dire che quella parola non c’è e non ha nessun significato. Ripetete con me: “la tua ricerca non ha prodotto alcun risultato“. Non è poetica? E’ la stessa risposta che danno a vostra mamma quando fa un encefalogramma. E’ una buona notizia in entrambi i casi, sapete? Perché da una parte vuol dire che noi non siamo ammalati di una cosa perché quella cosa non esiste, e dall’altra parte vostra madre non può ammalarsi in un organo che nella sua testa non esiste. Non è anche questa proprio una bella fotografia della mamma che avete?
Numero 5. In questa riga, il sito spiega che non solo non esiste, ma la parola più vicina al delirio di mammina vostra e dei suoi amici omofobi non si avvicina neppure lontanamente all’eterosessualità ma all’estero. Che, per la vostra famiglia, è lo stato dove ci sono le persone intelligenti e oneste. Altrove, all’estero, appunto.

Adesso, visto che la mamma parla con amici invisibili e frequenta amici visibilissimi che parlano di cose che non esistono e non vedono le cose che esistono, potete allontanarvi da questo schermo e chiedere a mammina di spiegarvi come mai usi il suo blog per scrivere di cose che non ci sono invece di usarlo per scrivere di cose vere. Come ha fatto nell’articolo qua accanto. miriano NOZZEPoi se volete il numero del centralino del Tribunale per i Minorenni per chiedere di essere strappati da quella famiglia di poveracci omofobi che non vi hanno mai insegnato a usare il cervello, ditemelo. Magari potreste essere adottati da una coppia gay che vi darebbe amore, rispetto e cultura. Sapete, ci sono tanti genitori gay e lesbiche che vi darebbero le stesse cose che avete ora, quelle belle. In più vi farebbero giocare, scherzare e parlare con gente intelligente e onesta, merce rarissima da voi fino a ora. E non vi crescerebbero giustificando il disprezzo lurido che vi hanno trasmesso fino a oggi per le persone omosessuali, come nella frase qua sotto che mammina vi ha dedicato con tanta passione. miriano immaginateCarissimi bimbi, potete avere di meglio, se lo volete. Anche voi avete diritto a provare cosa significa avere dei genitori intelligenti, rispettosi, con un’etica, che non giudicano le persone a seconda di quello che hanno nelle mutande. Sapete, proprio quelli che i vostri genitori vi indicano col dito puntato, da lontano, per farveli evitare. Pensateci su, io il numero del Tribunale per i minorenni lo metto da parte per voi. Ciao bimbi, è stato un piacere conoscervi.

Questo articolo è stato pubblicato in Non meglio categorizzati il da .

Informazioni su Alex Galvani

Pedagogista gay (definizione che provoca ictus a raffica ai ciellini quando lo leggono), nomade tra Utah e Italia, si occupa di sostegno alle famiglie eterosessuali con figli e figlie gay, lesbiche, transgender, bullismo omofobo, stereotipi e discriminazione. Insomma tutto quello che di peggio e' contenuto nel cervello dei cattolici integralisti. E poi insegna cultura, arte e storia europee nei programmi per studenti adulti all'Universita' statale dello Utah (anche questo manda fuori di melone i ciellini, perche' secondo loro i gay devono capire solo di gay).

94 pensieri su “L’omofobia spiegata ai figli della Miriano, coi disegnini.

  1. Francescomofobo

    Quando scrivi della Miriano ricorda sempre, prima, che non sei degno di lucidarle le scarpe, povero [beep] che non sei altro… O preferisci [beep beep beep]? Anche se credete di vincere, quello che chiedete è troppo lontano dal giusto e dal buono per durare. Siete dei [beep], la Miriano è troppo signora per dirvelo, [beep]. È una questione, in gran parte, ormonale. Non si può far diventare un diritto ciò che è solo conseguenza di [beep]. Sopratutto quando tale conseguenza grava su un bimbo innocente, come nel caso [beep] adozione gay.

    Rispondi
    1. admin

      Francesco il tuo commento ha fatto “scattare” il nostro [beep] detector…
      Curioso, tolte tutte le cazzate rimane davvero poco del tuo commento… Chissà cosa vuol dire… 😉

      Rispondi
      1. juo

        caro Galvani ne hai di tempo da perdere per scrivere un articolo così lungo… forse i pedagogisti gay sono logorroici di loro… purtroppo sono allergico alle tiritere e già solo per questo l’articolo non mi và (come dite voi solo qualche volta)

        Rispondi
        1. Alex Galvani Autore articolo

          caro Juo ne hai di tempo da perdere per leggere un articolo che non ti va.
          forse potresti farti qualche domanda sul tempo che perdi a raccontare che non hai tempo da perdere.
          su un punto hai splendidamente ragione: i pedagogisti gay scrivono molto (logorroico significa che parlano, gioia, non che scrivono). in un mondo di sciocchezze lampo come quel della signora, ci prendiamo tutto il tempo per usare il cervello.

          Rispondi
    2. Alex Galvani Autore articolo

      Quando scrivo di chiunque ricordo sempre, prima, durante e dopo, che io non lucido le scarpe di nessuno. Non e’ lei che dovrebbe essere sottomessa? Comodo fare la sottomessa con la colf, altrimenti.
      Comunque, visto che ci crediamo in questa vittoria illusoria troppo lontana dal vero, come mai tutta questa passione aggressiva per noi che secondo lei saremmo dei perdenti? Forse la sua e’ una questione ormonale, troppi momenti passati in bagno a desiderare qualcosa che non potrà mai diventare un diritto.
      Arrivederla a presto.

      Rispondi
      1. Saverio Maratti

        In effetti la Miriano dedica agli omosessuali almeno un posting a settimana sul suo blog o sulla sua pagina FB. E’ una specie di ossessione, come se fossimo noi il problema principale dell’umanita’ !

        Rispondi
  2. Kit-kat

    Non so se l’articolo volesse essere in qualche modo sarcastico o satirico, ma credo che sia più che altro una bella schiumata di rabbia verso chi, senza colpo ferire, vi sputtana davanti all’opinione pubblica intiera. Dire che trasuda odio è un eufemismo e, per di più, pare un ottimo compendio di quei luoghi comuni che i suoi consimili sputano in faccia a chi fa loro notare le amare contraddizioni e storture del vostro incedere. Augurandole per il futuro di vivere i suoi problemi con più serenità, la saluto con fraterna compassione (che non si nega neppure al peggior disgraziato).

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Caro Kit-kat,
      visto che ha dichiarato sin dal principio di non aver capito il tono dell’articolo, glielo spiego come fosse uno dei figli della Miriano.
      Vedi, bambino, la tua mamma ormai la leggono due categorie: quelli che si accontentano (e quindi parecchi, in un paese provinciale come l’Italia) e i dottori che curano la testa (anche se lì non c’è davvero nulla da curare). Guarda che non puoi usare in classe questa espressione “un articolo che trasuda odio”, perché anche se è una frase a effetto, in italiano non significa nulla. Un po’ come gli articoli della tua mamma.
      Gioia, temo che tu debba tornare all’asilo, la promozione in prima elementare me sà che te la devi comprà.
      E ricordati che quando saluti, devi farlo con sincerità, altrimenti trasuda odio e luoghi comuni, come hai fatto qua sopra. E’ meglio non puzzare di laidume, facendo l’ipocrita, sennò ti diranno che sei tutto tua madre.
      Arrivederla a presto.

      Rispondi
    2. Gabiele Logozzo

      SI l’articolo è molto sarcastico e velenoso, ma i fatti sono fatti.
      L’eterofobia non esiste, l’omofobia si.

      L’unica lamentela sull’articolo che posso fare è proprio questa: è davvero utile questo stile acido e acrimonioso , degno di quei lestofanti e truffatori che inventano patologie inesistenti?
      Perchè onestamente, chi ha un minimo di senso critico, ma anche parecchia ignoranza… può smettere di leggere infastidito dal veleno che trasuda l’articolo….e perdersi i contenuti veri, importanti e DOCUMENTATI, VERIFICABILI.

      So che come reazione è comprensibile di fronte alle bugie e al veleno di Miriano Adinolfi ect … ma scendere al loro livello non rende buona mostra di se.
      E’ un idea, decidete voi se prenderla in esame o meno 🙂

      Rispondi
      1. Alex Galvani Autore articolo

        Gabriele, capisco quello che mi scrive.
        La prego di considerare due punti a monte di questo… boh non so neppure come definirlo… elzeviro?
        La prima: questo e’ un divertissement. Visto il livello infantile di chi pensa che usare wikipedia significhi “sputtanarci” (come recitava un balordo qua sopra), non posso pensare di essere davvero in “battaglia” con degli sgarruppati come questi. Un minimo livello intellettuale lo esigo, persino dagli avversari. Citare wikipedia o “quelli col sedere di fuori” e’ roba indegna persino in prima elementare. Capisco loro che son sempre stati dei bulli prevaricatori, ma io non faccio a botte coi bambini…
        La seconda: e’ una scelta stilistica precisa proprio perché non e’ un saggio (i saggi li trova in Pontilex a cura di gente molto più brava di me a scrivere e argomentare). Nei divertissement si sfotte la strafottenza e la saccenza di chi pretende di spiegarci che noi sbagliamo su noi stessi. Ha notato l’irritazione dei commenti qua sopra per aver osato ridicolizzare questa saccenza? Sostanzialmente quel che han fatto e’ stato guarda caso ribadire quella saccenza, istericamente, di nuovo, con tutti il repertorio di questi crociati dell’esselunga: “perderete”, la “battaglia sbagliata”, i nostri “problemi”, “schiumate di rabbia” eccetera.
        Che possiamo fare? Scrivere seriamente di una che dice a una bambina che sia giusto provare ribrezzo e terrore per una coppia gay che si ama? E’ talmente basso il livello morale e alto il lerciume moralistico in quel gruppo sociale, che e’ proprio per questo motivo che tutto ciò sta scomparendo dal mondo occidentale a livelli rapidissimi. E quindi non ne vale davvero la pena combatterli.
        Questo non vuol dire che tutti debbano gradire il mio stile sarcastico. Ma non ho alcuna pretesa con questo pezzo di insegnare a noi cosa siamo.
        Buona giornata

        Rispondi
  3. pao

    Alex: non credo che abbiano afferrato, ma non mollare..”prima o poi pure le pietre..”(cit. Pao)

    Ora, ció che non capiró mai, é , come mai la “sottomessa sposata”, si dedichi anima e corpo a combattere la sessualitá omosessuale, invece di starsene in cucina a fare gli agnolotti a mano..o dedicarsi al punto e croce, come vuole la tradizione.

    Voglio dire, non mi sembra mica tanto “sana” sta cosa!http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gif
    Mah..misteri miriani! http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gif

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Qualcuno, pochi giorni fa, la definì “la sottomessa pariolina” con le cameriere eccetera.
      E’ come i vescovi che parlano di famiglia e figli avendone solo di illegittimi senza mogli.
      Insomma, roba esotica, per loro. Ma roba su cui educare la plebe e farci seriamente i soldi 🙂

      Rispondi
    2. Saverio Maratti

      Fosse solo quello…..Sostiene che le donne dovrebbero stare a casa, ed in piu’ di una occasione ha ha insultato le donne che scelgono di avere una carrier (o semplicemente un lavoro) e poi passa la settimana a scorazzare per l’Italia per diffondere le sue patetiche convinzioni. E dei suoi figli chi se ne occupa ?

      Rispondi
  4. sandro.storri

    Caro Alex,

    mi stupisco che tu abbia ancora voglia di perdere tempo con personaggi come la Miriano. Gente del genere si copre di ridicolo gia’ da sola e persone come te dovrebbero avere la carita’ (non cristiana ma piu’ genericamente umana) di astenersi dall’infierire.

    Detto questo mi permetto di sottolineare la tua pregevole – per quanto superflua – analisi linguistico-etimologica della parola “omofobo”. Tale analisi mi ricorda certi voli pindarici di altri personaggi i quali, sull’altra sponda del mediterraneo, si avventurano con uguale pervicacia nel dimostrare “con la logica” che la parola di Alllah e’ vera, incontrovertibile e immutabile al punto da ritenere non solo “giusto” ma “naturale” il lapidare una donna adultera oppure decapitare qualcuno per il solo fatto di avere posto delle domande “scomode”. Come sai, ogni teorema si fonda su un postulato. Il postulato su cui si fonda l’intero delirante teorema islamico e’ un libro scritto circa 1500 anni fa da un pastore analfabeta.

    Con la stessa attitudine logica certi personaggi nostrani – la Miriano ne e’ un fulgido esempio – indossano le ventose del pregiudizio e del dogma per arrampicarsi sugli specchi dell’umana tolleranza.

    Dopo anni di battaglie sono giunto alla conclusione che gli invasati in stile Costanza Miriano non possono essere criticati, sarebbe una inutile perdita di tempo e di energie. Questi personaggi possono essere solo compatiti e, se possibile, consolati nella loro disgrazia. Se non altro questi poveri cristi altro non possono fare che lanciare i loro deliri verso il cielo. Ci sono altri deliri, quelli islamici, che invece sterminano intere minoranze etniche, tagliano teste, violentano donne e poi le vendono al mercato delle schiave.

    Pur rimanendo vigile sugli spostati di casa nostra, preferisco rivolgere la mia attenzione su quelli che seguendo una religione violenta, intollerante e fascista cercano di portarci a quella condizione che le allucinazioni della Miriano costantemente delineano.

    Dobbiamo riconoscere alla nostra sgangherata democrazia occidentale il merito di aver reso innocui i pazzi. Se non altro qui da noi i gay non sono impiccati ad una gru per il solo fatto di essere gay.

    Per ridurre al silenzio questi pazzi di casa nostra ci vorra’ molto tempo e tanta indifferenza, una indifferenza che ci permettera’ di dedicarci ad altri pazzi ben piu’ pericolosi.

    stammi bene

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Caro Sandro,
      hai ragione, assolutamente, totalmente.
      Però dai, una volta. Cioè voi negli anni l’avete sfottuta, ridicolizzata, umiliata e shakerata con ogni frutto tropicale.
      Io mai prima d’ora. Non sapevo neanche che esistesse un tale ciarpame subculturale.
      Non è un merito ma neanche una colpa l’essere arrivato ora a trattare delle patologie psichiatriche italiane. L’ho sfottuta una volta. Ora basta. anche perché la prova che non conti più nulla viene dal contenuto dei suoi mirianini che mi han dato del [beep] e del [beep] e poi ancora del [beep] . Fossero stati potenti, influenti e intoccabili, non mi avrebbero neanche considerato.
      Detto ciò, condivido tutto quel che scrivi. A questo però aggiungo che occuparci ancora dei cattolici fondamentalisti italiani è in parte necessario. Non controllano più nulla in questo paese. A parte i controllori. E questo li rende particolarmente insidiosi, visto che i loro modelli culturali sono la menzogna e il bullismo. Non possono fare del male in pubblico. Ma si scatenano, appunto come i bulli, appena gli adulti non guardano. Tenuto conto dell’aria di riforme a cui si apprestano, c’è da tenere gli occhi aperti almeno un pochino, ancora per un po’.

      Rispondi
  5. Compagno Z

    Ma possibile che non ci sia un PontifeSSo in grado di fare l’esegesi corretta di “matrimonio”? “Dono che si fa alla madre”?? Il mio professore di latino del liceo le avrebbe lanciato il Castiglioni-Mariotti in testa per una bestialita’ del genere…

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      E sai che dice la biografia? “Laureata in lettere classiche a Perugia”.
      Poi non dovremmo lamentarci di questa distribuzione a pioggia dei diplomi di laurea, a cani e porci, cagne e scrofe… Da non credere.
      Chissà se in verità non sia autobiografico, quel pezzo? Oh magari il padre di lei pur di levarsela dalle scatole, visto il fallimento educativo che è, ha davvero pagato il genio che se l’è presa…

      Rispondi
  6. Marco Mancini

    Gentile Alex, mi hanno appena segnalato questa pagina e intervengo solo per rilevare che la lettura del tuo pezzo farebbe cascare le palle persino alla povera Costanza, che – come è noto – ne è sprovvista. Prolisso fino all’inverosimile, ripetitivo, insensato come il ragionamento che ne è alla base, ossia la pretesa di poter desumere la validità delle argomentazioni dal fatto che un vocabolo, magari coniato a mò di provocazione, sia o meno presente sul Dizionario Treccani. Insomma, ‘na schifezza, se non ti offendi.
    Quanto ai “dottori della testa”, bisognerebbe chiedere loro perché fino a qualche anno fa considerassero l’omosessualità un disturbo, mentre ora – dopo il sapiente lavorio della lobby gay – siano tornati sui propri passi. Se vuoi, possiamo provare a informarci insieme.
    Per arricchire il tuo archivio personale, infine, ti incollo qui un altro contributo del nostro blog, scritto da me medesimo: http://www.campariedemaistre.com/2013/05/lagente-grasso-e-gli-omofobi-malati.html. Potrai reperirvi ulteriori informazioni sul perché le persone ragionevoli ritengano che tutto il discorso pubblico sull’emergenza “omofobia” abbia veramente poco senso.
    Un caro saluto!

    Marco Mancini

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Gentilissimo dottor Mancini,
      ricevere da lei un giudizio negativo è meglio di una medaglia al valore civile.
      Lasci che la ringrazi sentitamente per questa gentilezza. E poi dicono che la galanteria non esiste più.
      Il mio pezzo è ripetitivo, prolisso, stancherebbe persino “la povera Costanza”?
      Caspita, lei ha proprio voglia di adularmi oggi, eh? La prego, non esageri. Non potrei chiedere riconoscimento migliore da due che si stancano a leggere di cose che non sanno ma parlano a vanvera.
      Il mio divertissement è pretenzioso nel “poter desumere la validità delle argomentazioni dal fatto che un vocabolo, magari coniato a mò di provocazione, sia o meno presente sul Dizionario Treccani”?
      Visto che alla Treccani qualcun altro tra noi due non ha avuto neanche l’intelligenza di arrivarci ma ha usato Wikipedia, no dico, Wikipedia, dove vanno gli studenti alle medie quando copiano i compiti, capisco roda in modo pazzesco.
      Rispetto infine alla sua nota “quanto ai “dottori della testa”, bisognerebbe chiedere loro perché fino a qualche anno fa considerassero l’omosessualità un disturbo, mentre ora – dopo il sapiente lavorio della lobby gay – siano tornati sui propri passi. Se vuoi, possiamo provare a informarci insieme”, le offro due risposte.
      La prima è che i “dottori della testa” si son chiesti negli anni 40 quali prove ci fossero per considerarla una patologia, a parte i pregiudizi patetici di quelli come lei. E cercando, hanno capito che la disciplina con cui “curano la testa” e’ meglio non lasciarla ai fascisti. Ecco perchè lei e la povera Costanza non avete speranza di fare quel lavoro.
      La seconda risposta è: guardi, sono lusingato che lei abbia pensato a me per studiare insieme, ma quello che deve studiare il tema, qua dentro, è lei. Lontano da Wikipedia, possibilmente.
      La ringrazio per il link che mi ha mandato. Quando avrò bisogno di ispirazione per un pezzo su gente che non sa di cosa scrive, non tema, lo consulterò sicuramente.
      Tante care cose.

      Rispondi
      1. francesco

        Noto che il caro Alex non risponde nel merito di quanto scritto da Marco ma sfugge al confronto cercando, pur non essendo in grado, di fare dell’ironia. Anche l’ironia, oltre che saper scrivere un pezzo, ha bisogno di capacità.

        Rispondi
        1. Alex Galvani Autore articolo

          E infatti nota malissimo, caro signor Francesco.
          Quel Marco si e’ confrontato con Wikipedia, che c’è di meglio? Mi sembra si sia già dichiarato soddisfatto. Improvvisamente ha desiderio di confronto? Ah caspita, una spontanea pulsione di confronto intellettuale…
          Nel merito di cosa, dovrei “rispondere”? Eventualmente, io mi confronto, però con gente che ha delle credenziali, che ha qualcosa da insegnarmi. Incidentalmente, qualcosa da insegnarmi sulla mia vita.
          Quello che ne lei, ne “Marco”, ne la “povera Costanza” capite ancora è che nel mondo reale, quello che avete da dire voi sui gay eccetera non conta niente.
          Come vede, se nota così male, può facilmente capire quanto possa importarmi della sua valutazione rispetto all’ironia. Non solo per l’ironia, ma anche per valutare l’ironia, ci vuole capacità, purtroppo per lei.
          Saluti carissimi.

          Rispondi
        2. diego

          Forse il caro Alex conosce la teoria della montagna di merda.
          Ecco perchè è sempre bene seguire il consiglio di evitare la discussione con alcuni tipi umani.

          Ma niente vieta di riderne pubblicamente.

          A proposito, mi sono sempre chiesto se l’omofobia sia in qualche modo collegata ad una latente omosessualità.

          Ops… come al solito arrivo tardi, hanno già risposto qui: http://www.psychologytoday.com/files/u47/Henry_et_al.pdf

          Rispondi
      2. Caffe

        Gentilissimo Alex, non entro nel merito dell’articolo, anche perché io non sono quello che può dire “chi è senza peccato scagli la prima pietra”, senza, passare per un puro imbecille sobrio o persona normodotata, ma in preda ad una sbronza al limite dal coma etilico: quella signora, insomma, ho avuto od ho trovato il modo di spernacchiarla a mia volta. Ma voglio spezzare una lancia a favore di Wikipedia, con la quale sembra tu ce l’abbia a morte, rinforzando l’opinione che mi son fatto di te, quella cioè di un un intellettuale impegnato si, in nobili battaglie, ma con una puzza sotto al naso che fa spavento: molti cosiddetti snob, alla maniera anglosassone, impallidirebbero al tuo cospetto. sia ben chiaro che io non considero Wikipedia la Bibbia, per modo di dire, avendo io scarsa considerazione, anche dell’ universalmente definito: “libro dei libri”; Wikipedia, come un martello, è uno strumento, se poi fai pena come carpentiere, il problema è solo tuo. Wikipedia va usata come integrazione ad altre fonti, ad esempio per controllare date precise e persino come si scrive correttamente un nome od un luogo che al momento mi sfugge; non è un bignami per ignoranti, anche se molti ignoranti vi fanno ricorso ed io non ci vedo nulla di male, contrariamente a te: ogni cosa che diffonda cultura a me sta bene, se non è pilotata dai soliti noti. Ci sono cose che non conosci nemmeno tu, riguardo Wikipedia ma io in fondo sono buono e te ne voglio informare: manco a farlo apposta, oggi ho donato una piccola cifra alla fondazione che diffonde Wikipedia e quella che segue è parte dell’Email che mi hanno mandato per ringraziarmi: ti chiedo solo di leggere quanto segue e poi, per carità, scendi tra noi, comuni mortali.
        Caro/a Massimo,
        Ti ringraziamo per il tuo inestimabile contributo nel diffondere la conoscenza per tutti in tutto il mondo.
        Mi chiamo Lila Tretikov e sono la Direttrice Esecutiva della Wikimedia Foundation. L’anno scorso, donazioni come la tua hanno alimentato i nostri sforzi per estendere l’enciclopedia in 287 lingue e renderla più accessibile in tutto il mondo. Ci battiamo soprattutto per raggiungere coloro che altrimenti non avrebbero alcun accesso all’istruzione. Portiamo la conoscenza a persone come Akshaya Iyengar, che vive a Solapur, in India. Crescendo in questo piccolo villaggio dedito alla produzione tessile, ha utilizzato Wikipedia come fonte pricipale di apprendimento. Per gli studenti di aree come questa, dove i libri sono un’eccezione ma esiste l’accesso ad Internet, Wikipedia è fondamentale. Akshaya si è infine laureata in un college indiano e adesso lavora come ingegnere informatico negli Stati Uniti, e proprio a Wikipedia riconosce il merito di metà della sua preparazione.
        Non si tratta di un esempio isolato. La nostra è una missione nobile e presenta grandi sfide. La maggior parte delle persone che utilizzano Wikipedia è sorpresa nel venire a sapere che è gestita da un’organizzazione senza scopo di lucro, finanziata dalle vostre donazioni. Ogni anno, riceviamo donazioni da un numero di persone appena sufficiente per mantenere l’insieme della conoscenza umana a disposizione di tutti. Grazie di rendere questa missione possibile.
        A nome del mezzo miliardo di persone che legge Wikipedia, delle migliaia di volontari e dello staff della Fondazione, ti ringrazio per aver contribuito a mantenere Wikipedia online e senza pubblicità per quest’anno.
        Grazie,
        Lila
        Lila Tretikov
        Direttrice esecutiva,
        Wikimedia Foundation

        Rispondi
        1. diego

          C’è un’enorme differenza tra usare wikipedia come fonte e usarla come riferimento alle fonti.

          Moltissimi ormai la usano come fonte, il che è male.
          Mooolto male.

          Rispondi
          1. Caffe

            E’ esattamente quello che ho detto io quando ho usato il termine: “integrazione” riferito alle fonti del proprio argomentare; Diego, dai, puoi fare di meglio.

          2. diego

            No, hai detto che wikipedia va usata come integrazione ad altre fonti, non come riferimento alle fonti.

            In italiano significa “wikipedia è una fonte come le altre”, il che è falso.

        2. Alex Galvani Autore articolo

          Caro Caffè,
          non so come allegare i miei certificati di donazione a Wikipedia, altrimenti lo farei per mostrarle quanto sia in errore.
          Uso Wikipedia esattamente come l’ha descritta. Ho insegnato storia dell’arte europea all’uni e ho usato questa risorsa per controllare e ricontrollare tutto, dato per dato, nome per nome. E di nascosto anche per prendere spunto da uno schema che loro avevano e che mi ha risolto metà del corso, perché non sapevo come dar senso a questo tema pr un’utenza statunitense.
          Quindi la prego, si rassicuri, ha ragione: sono uno snob pazzesco. Ma non dipende dal mio uso di Wikipedia.
          Detto ciò, stiamo parlando di un concetto apparentemente clinico, quindi mi aspetto che chi lo rimette in discussione usi almeno all’inizio una definizione clinica. Che infatti non esiste. L’omofobia e’ un concetto obsoleto, clinicamente parlando, mentre è attualissimo politicamente parlando. Se solo gli idioti qua sopra avessero mosso il culo dalla loro visione da seconda elementare di Wikipedia, si sarebbero accorti che il concetto non è più psicologico ma psico-sociologico, e che esiste una bellissima parola nuova per questo, eterosessismo.
          Se nota, nella mia risposta non ho neanche sprecato tempo a citarla, quella parola, tanto quei pirloni volevano confrontarsi su quello che volevano loro. Mi dica, che faccio, mi dis-snobbico e scendo a quel livello?
          Hanno già immeritatamente diritto di voto, ci manca solo che debba buttare via il tempo con gente che straparla della mia esistenza mettendo insieme giudizi sullo stile e sulla scientificità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
          Spero che convenga almeno su questo.
          Buona serata.

          Rispondi
          1. Caffe

            OK, Alex, anche se mi hai messo in bocca o sulla tastiera, cose che non ho detto o scritto. Ma lascia che ti dica che io non sono intervenuto per commentare nel merito il tuo articolo perché, semplicemente, non ho nulla da aggiungere o da togliere a quanto hai scritto, quindi non capisco la tua risposta, dato che lo ripeto, non ho commentato in nessun modo l’articolo in questione, mi sono limitato a rilevare un tuo atteggiamento che trovo un po’ supponente sull’impiego che fa il “popolino” di strumenti come Wikipedia: non ho scritto io infatti che:”Lontano da Wikipedia, possibilmente.” (non è l’unica tua citazione al riguardo), lasciando così ad intendere quindi, quale strumento poco affidabile esso sia, quando poi tu stesso hai detto che ne hai fatto e ne fai proficuo uso; un atteggiamento il tuo, che trovo fastidioso, come tu e molti altri troveranno fastidiosi i miei interventi così (eufemisticamente parlando), “poco ossequiosi” nei confronti di coloro con i quali mi ritrovo spesso e devo dire, volentieri, a polemizzare; ma io paleso la mia ostilità apertamente, tu un po meno: basta guardare l’uso che fai del “lei” nei confronti dei tuoi interlocutori, ostentato e pervicace, per capire che quel “lei”, non è segnale di buona educazione, da parte tua, come sembrerebbe, ma più che altro, almeno a me sembra, una tua manifesta anche se probabilmente involontaria intenzione di prendere e mantenere le distanze da chi sta interloquendo con te, un po’ come mettersi un guanto di lattice per toccare una persona affetta da vaiolo o che detesti: sarò paranoico ma io avverto in certe tue repliche, il tuo fastidio mal celato, nel cercare di spiegare a dei bambini quanto ancora devono capire della vita; anche io do del lei a chi conosco appena, ma col tempo passo al tu, come fan tutti, a meno che io voglia mantenere le distanze ed intimamente disprezzo la persona che ho di fronte ed è questa, per essere sinceri e ripetendomi, la precisa sensazione che a volte mi dai. Forse mi sbaglio, o forse no e comunque non è questione epocale; probabilmente io mi comporto anche peggio, in certe occasioni, solo che io lo faccio apposta.

          2. Alex Galvani Autore articolo

            Caro Caffe’,
            no che non le ho messo in bocca o sulla tastiera concetti.
            Ha scritto che percepisce un mio grandissimo snobismo, facendo l’esempio della mia contestazione di Wikipedia. Le ho raccontato che Wikipedia la uso spesso per integrare altre ricerche e le ho dato un parametro, ulteriore, più specifico, su questa mia uscita al signore là sopra. Che suona così: un conto è usarlo a piene mani alle medie per pigrizia, un conto è usarlo come fonte clinica, oltretutto erronea. E’ un errore scandaloso. A cui poteva rimediare dicendo “bè si in effetti…” e invece è venuto a fare il saccentello, senza sapere neppure di cosa stesse parlando.
            Tipico, questo, degli arroganti snobisti un po’ fascistelli che ti vengono a raccontare come vivere.
            Quindi lei può anche non aver voluto entrare nel merito dei contenuti , ciò non toglie che proprio per spiegarle l’abbaglio che ha preso sulla questione delle fonti, sono entrato io, nel merito, per spiegarle a chi era rivolta la critica, dopo quali eventi, e perché. Se vuole, ha anche questi parametri per valutare.
            Per la misinterpretation che c’è stata per il “lei”, ha preso un altro abbaglio. Ha dato un’occhiata a quale persona hanno usato questi signori che sono intervenuti oggi? A differenza di lei, non mi conoscono, possono contestarmi con il “lei” ma mi danno del tu, sin dall’inizio, come si fa con gli immigrati, col processo di infantilizzazione dell’avversario e col processo di deprivazione dell’alterità. Quando vuoi strattonare qualcuno, non lo strattoni col lei ma col tu, ehi tu chi ti credi di essere? Provi a immaginare questa scena fatta con un vescovo, se solo lei o io lo facessimo con un vescovo, cosa succederebbe…
            Io per regola, in pubblico, non recedo dal lei, a meno che non debba umiliare un omofobo. Come vede, il motivo per cui ho usato il lei, con lei, è esattamente il contrario.

    2. diego

      Il fatto che lei tenti di spiegare “i pericoli del matrimonio omosessuale” a dei bambini di nove anni non le fa sorgere il sospetto che “i pericoli del matrimonio omosessuale” altro non siano che una favola per bambini di nove anni?

      Così, tanto per chiedere….

      Rispondi
        1. diego

          Io lo so e tu lo sai.
          Ma egli/ella lo sa?

          Probabilmente …
          “Nel boschetto della mia fantasia
          c’è un fottìo di omosessuali un pò matti
          inventati da me
          che mi fanno paura quando sono triste
          mi fanno paura quando sono felice
          mi fanno paura quando sono medio
          in pratica mi fanno paura sempre.”

          Certo, qualcuno più malizioso di me si potrebbe chiedere com’è che nella fantasia di tutti questi omofobi ci siano così tanti omosessuali….

          Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Siamo assolutamente d’accordo!!!!!!!
      Sono felice che anche lei provi profondo disprezzo per gente come la Miriano e il suo amico Adinolf che se la prende con i figli (piccoli perdipiù) degli altri, cioè i figli di genitori gay e lesbiche… che vigliacchi!
      Non sa quanto la stimi in questo momento.
      Meno male che c’e’ gente lucida, onesta e coraggiosa come lei.

      Rispondi
      1. giovanni

        Ma chi cazzo credi di essere’ Ma lo sai che sei un arrogante e superbo? Ma come cazzo ti permetti di insultare? Ah già, sei un pedagogista, sicuramente a scuola non ti hanno insegnato cosa voglia dire la parola MODESTIA e nemmeno UMILTA’. Perdonami, non ci avevo pensato!!!!!! Comunque a tuo uso e consumo, (tanto voi la Bibbia la interpretate a vostro piacimento), ti ricordo una frase che disse un tale circa 2000 anni fà che recitava più o meno così ” IDDIO UOMO E DONNA LI CREO’ E I DUE FORMERANNO UN CORPO E UNA SOLA CARNE”. Chira l’allusione? Conosci la regola del silenzio-assenso, visto che ti senti più sapiente di noi parenti ritardati? Forse chè in quella frase intravedi un pur minimo accenno al fatto che siano possibili altri tipi di unioni? A meno che tu non conosca molto bene l’italiano, quella è una frase CHE NON LASCIA SPAZIO AD ALTRE INTERPRETAZIONI. A, e poi in un altro passo disse qualcosa (RIFERENDOSI A DEI BAMBINI) che recitava più o meno così “A CHIUNQUE SCANDALIZZI QUALCUNO DI QUESTI MIEI (MA PENSA UN PO’ QUANTO AMORE AVEVA, CHE STRANEZZE!!!) PICCOLI, E’ MEGLIO CHE GLI VENGA LEGATA UNA PIETRA AL COLLO E VENGA GETTATO IN MARE, PIUTTOSTO CHE FINISCA NELLA GEENNA DOV’E’ PIANTO E STRIDORE DI DENTI) .

        Rispondi
        1. Alex Galvani Autore articolo

          Caro Giovanni,
          a scuola a lei hanno insegnato modestia e umiltà? A me hanno insegnato a riconoscere i bugiardi quando mentono con false ricerche sulle vite degli altri. Forse avrebbero dovuto insegnare questo anche a lei e alla povera signora su cui si infervora tanto.
          Non interpreto la Bibbia a piacimento, glielo assicuro. Non la interpreto proprio, ho letture un poco più stimolanti. Le Metamorfosi di Ovidio, per esempio.
          Le preferisco a un libro che risale all’età del Bronzo e che lei vuole impormi come morale solo perché e’ incapace di trovarne una sua.
          Grazie per l’indicazione turistica di questa Geenna. Ora la cerco con Trip Advisor, vediamo che recensione ne danno nel mondo reale.
          Arrivederla, a presto.

          Rispondi
        2. Paolo

          Tralasciando l’intrinseca stupidità insita nel voler utilizzare a tutti i costi la Bibbia come una fonte affidabile, faccio notare che la prima citazione è tratta dalla Genesi, che con Gesù non ci acchiappa una mazza e che risale a ben più di 2000 anni fa, perlomeno al VI secolo a.C.
          Insomma, non è che la Bibbia la conosca tanto bene, caro Giovannino.

          P.S. Cosa c’entri il silenzio-assenso con la Bibbia è un mistero.
          P.P.S. Tralascio per pietà di farle un’analisi completo del suo abominevole dis-utilizzo di ortografia, grammatica e sintassi della lingua italiana.

          Rispondi
        3. Paolo

          Sig. giovanni e in base a quale misterisoso motivo lei pensa che quello che viene scritto in una raccolta di miti di ben più di 2.000 anni fa debba essere preso in considerazione per la discussione in oggetto?

          Rispondi
  7. Caffe

    Due abbagli al prezzo di uno! Sto proprio invecchiando, caro Galvani o forse no: ho affermato io per primo che Wikipedia PUO’ essere un utile strumento SE integrato con altre fonti, conoscenze ed esperienze e per inciso ho scritto pure che se Wikipedia è paragonabile ad un attrezzo di lavoro come il martello, se sei un pessimo carpentiere, incapace di usarlo a dovere, quello è un problema tuo. Scusami ma ancora non vedo dove sta l’abbaglio; ma ho anche espresso apprezzamento per il fatto che una simile fonte di coltura, per quanto soggetta ad inesattezze se non sfondoni autentici, a causa della sua stessa struttura “open”, sia messa a disposizione di tutti gratuitamente, anche e specialmente, a quelli che per un motivo o l’altro, possiamo definire “ignoranti”. Io me lo ricordo bene di come fosse quasi inguardabile, rispetto ai gusti odierni, la Rai TV degli esordi, eppure ha istruito un popolo di analfabeti e contribuito ad unificare una Nazione che non era assolutamente tale, dopo la seconda guerra mondiale. Era tutto qui il senso della mia critica e mi sembra che l’abbaglio qui, lo abbia preso tu. In quanto all’altro presunto abbaglio: io non ti ho attaccato direttamente, ho solo parlato della sensazione che mi dai quando replichi a qualcuno, ho infarcito il mio discorso con “forse mi sbaglio”, “a me sembra” e ho concluso che probabilmente, io, faccio pure di peggio; in altre parole, ti ho detto come APPARI agli occhi di chi non ti conosce e ti legge, non ho affermato che tu sei veramente la persona che A VOLTE traspare dalle righe dei tuoi discorsi; insomma, il mio voleva essere più un consiglio, per quanto non ben accetto, che un insulto; per dirla tutta, anche se non te ne frega niente, a leggerti, qualche volta, ispiri antipatia, fidati. Comunque, alla fine della menata, concludo con: se ti ho offeso ti chiedo scusa, l’intenzione non era quella.

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Carissimo Caffe’,
      non l’accuso di nulla. Men che meno la paragono a chi ha usato il “tu” con ben altre intenzioni rispetto alle sue. Spero di aver evidenziato a sufficienza che uso il lei in generale, portando a esempio la gente che non conosco che ieri ha iniziato a scrivere dando del tu sin dall’inizio con l’intenzione infantilizzante che abbiamo visto. Nulla a che vedere con lei.
      E su Wikipedia, ha assolutamente ragione.
      Quindi anche io mi scuso nel caso l’avessi offesa, paragonandola agli esemplari del regno minerale che hanno scritto qua ieri.

      Rispondi
  8. AleCr

    O__o anche il Devoto-Oli 2010 riporta il termine “omofobia” ed omette “eterofobia”… Avrò mica un vocabolario omosessuale?!?! 😉
    Bell’articolo comunque! E belle risposte ai soliti bigotti. 70 anni fa avrebbero fatto le stesse “battaglie” contro i matrimoni misti (“abomini che urlano vendetta al cospetto diddio”), 100 anni fa al diritto di voto alle donne (“abominio che urla vendetta al cospetto diddio”), 500 anni fa all’eliocentrismo (“abominio che urla vendetta al cospetto diddio”). O si evolvono o si estinguono. Tra pochi anni li ricorderemo come ridicole macchiette comiche dei tempi che furono.

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Ha perfettamente ragione!
      “DECRETO-LEGGE 17 novembre 1938-XVII, n.1728
      Provvedimenti per la difesa della razza italiana
      Art. 1. Il matrimonio del cittadino italiano di razza ariana con persona appartenente ad altra razza è proibito. Il matrimonio celebrato in contrasto con tale divieto è nullo”.
      70 anni fa le battaglie contro i matrimoni misti le hanno fatte davvero. Per sposarsi c’era bisogno della certificazione di essere entrambe ariani. Tengo incorniciato in casa il certificato dei miei nonni, giusto per ricordare bene cosa han fatto.

      Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Come vede dagli altri commenti qua sotto, oggi vi abbiamo portato quel circo in casa 🙂
      Divertimento a domicilio. Meglio di Sky, e gratis.

      Rispondi
    1. diego

      Che vita triste dev’essere, la sua, se per goderne ha bisogno di negare i diritti degli altri.
      Almeno per me ridere dei clown è un hobby, non una ragione di vita.

      Ma capisco come non tutti possano essere fortunati come me.
      Ecco perchè la compatisco.

      Tra una risata e l’altra, ovviamente.

      Rispondi
    2. Caffe

      Ecco un’altro utile appartenente ad uno dei tanti sedicenti movimenti Pro Vita, che pure detestandoci cordialmente, amano passare di qui ogni tanto per farci un salutino; ed io che sono un tipo educato, contraccambio volentieri: Pro Vita, ma perché di grazia, secondo te, Giovannino Settebellezze e mezzo, tutti noi altri invece tiferemmo per la morte? Poi me le spieghi, una per una, quali sarebbero le “ben altre soddisfazioni”, che può prendersi un tristanzuolo come te a parte, forse, una vittoria nel derby col Pro Patria? Il Link a quel sitarello cattofasciotalebano che ci proponi non ce lo spiega, o meglio ci conferma che voi moralizzatori dei miei calzari, ormai vi state attaccando pure al fumo della pipa, pur di cantar vittoria per quella che rimane un fatterello locale e marginale: ma non ti preoccupare, l’ondata di civiltà che sta per travolgervi non ha niente di violento: sarà solo una risata, quella che vi seppellirà.

      Rispondi
    3. Alex Galvani Autore articolo

      Carissimo Giovanni,
      lei non immagina come io sia felice per voi. Visto che quel disegno di legge era basato sul decreto Scalfarotto, che fa veramente cagare, se fosse passato sarebbe stato un male.
      Grazie di cuore per averlo cassato. Se fosse entrato in vigore ci sarebbero stati problemi di applicazione (per via dell’autonomia della Provincia di Trento) con quello che tra poco passa a livello nazionale.
      Vi amiamo tutti, come foste i nostri parenti un po’ ritardati.
      Auguri e figli gay

      Rispondi
  9. Faggot

    [L’eterofobia è una parola composta dalla radice etero-, dal greco “hetero”, che significa “altro, diverso”, e dal suffisso -fobia, cioè “paura, rifiuto”. Indica quindi, secondo un’interpretazione etimologica, la generica avversione per tutto ciò che è ritenuto diverso da sé, senza una specifica connotazione di etnia, sesso, religione, o orientamento (ne è un esempio la xenofobia).

    Esistono anche altre accezioni del termine eterofobia.

    Nel libro Heterophobia: Sexual Harassment and the Future of Feminism della scrittrice femminista Daphne Patai, l'”eterofobia” è definita come la paura di comportamenti o relazioni con un membro del sesso opposto, ed è usata come elemento di critica di ciò che sono ritenute le tendenze all’interno del movimento femminista. Secondo la scrittrice infatti il femminismo è diventato virulentemente anti-maschile, al punto che le donne all’interno del movimento che si relazionano con gli uomini o che li amano vengono ostracizzate.

    Il termine viene anche usato da alcuni per indicare una presunta discriminazione nei confronti degli eterosessuali a seguito della richiesta da parte della comunità LGBT dell’estensione dei diritti che oggi sono spesso riservati soltanto alle coppie eterosessuali (matrimonio, adozione, ecc.) e per porre polemicamente in discussione la validità del termine omofobia in relazione a manifestazioni di dissenso verso l’estensione di tali diritti.]

    Ho sempre preferito Wikipedia alla Treccani, sìsì.

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Il bello dei fondamentalisti cristiani è vederli riciclare col naso tappato persino il demonio, quando serve.
      Insomma, le femministe sono il male ideologico quando parlano genericamente.
      Ma quando difendono gli eterosessuali, diventano subito fonti credibili 🙂
      Se poi non c’e’ altra credenziale che “femministe” (ma che professione è?) e discettano di psicologia o sociologia dei processi culturali, allora è meglio ancora. Così si sentono autorizzati pure loro a fare due analisi sociali con il diploma di vattelappesca 🙂

      Rispondi
  10. giovanni

    EterofobiaDa Wikipedia, l’enciclopedia libera.
    Vai a: navigazione, ricerca
    Questa voce sugli argomenti psicologia e sociologia è solo un abbozzo.

    Contribuisci a migliorarla secondo le convenzioni di Wikipedia. Segui i suggerimenti dei progetti di riferimento 1, 2.

    L’eterofobia è una parola composta dalla radice etero-, dal greco “hetero”, che significa “altro, diverso”, e dal suffisso -fobia, cioè “paura, rifiuto”. Indica quindi, secondo un’interpretazione etimologica, la generica avversione per tutto ciò che è ritenuto diverso da sé, senza una specifica connotazione di etnia, sesso, religione, o orientamento (ne è un esempio la xenofobia).[1][2][3]

    Esistono anche altre accezioni del termine eterofobia.

    Nel libro Heterophobia: Sexual Harassment and the Future of Feminism della scrittrice femminista Daphne Patai, l'”eterofobia” è definita come la paura di comportamenti o relazioni con un membro del sesso opposto, ed è usata come elemento di critica di ciò che sono ritenute le tendenze all’interno del movimento femminista. Secondo la scrittrice infatti il femminismo è diventato virulentemente anti-maschile, al punto che le donne all’interno del movimento che si relazionano con gli uomini o che li amano vengono ostracizzate.

    Il termine viene anche usato da alcuni per indicare una presunta discriminazione nei confronti degli eterosessuali a seguito della richiesta da parte della comunità LGBT dell’estensione dei diritti che oggi sono spesso riservati soltanto alle coppie eterosessuali (matrimonio, adozione, ecc.) e per porre polemicamente in discussione la validità del termine omofobia in relazione a manifestazioni di dissenso verso l’estensione di tali diritti.[4]

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Caro signor Giovanni,
      capisco che con i capillari esplosi nelle cornee non riesca a leggere. Ma se leggesse quel che posta, ci penserebbe due volte.
      Ha visto fino in fondo la voce di wikipedia che ha appena messo?
      A supporto di quella teoria ci sono 4 fonti.
      1. la prima font non esiste, il sito e’ morto.
      2. questo e’ un sito con un mero elenco alfabetico delle fobie, nessun riferimento scientifico.
      3. questo e’ articolo francese in cui spiega che eterofobia, paura del diverso, e’ riferita alla paura degli immigrati da parte degli italiani bianchi.
      4. questo e’ un articolo sul sito americano di destra Free Republic, favorevole all’uso della violenza e della guerra.
      Io la adoro. Se non ci fosse, dovrebbero inventarla nei cartoni animati.

      Rispondi
    2. Paolo

      sig. giovanni il tentativo poco da furbettti di spostare il discorso tra eterosessuali ed omosessuali è veramente patetico.
      Non si tratta di eteresessuali vs omosessuali ma semplicemente di civiltà opposta alla sharia delle ideologie confessionali, lo capisce vero?
      Cercate inutulmente di dare un’allure di universalità alle vostre “argomentazioni”, dichiarandovi anche a-confessioanli, ma sarebbe meno ipocrita che scopriste bene le carte (che cmq sono già ben evidenti).

      Rispondi
  11. giovanni

    Oltretutto vi ricordo sempre che la frase che disse Gesù “UOMO E DONNA IDDIO LI CREO’ E I DUE FORMERANNO UN CORPO E UNA SOLA CARNE, ECC.” non lascia SPAZIO AD ALTRE INTEPRETAZIONI. LUI sì che quando parlava, lo faceva CHIARO CHIARO, e le Sue parole erano PRECISE. Altrimenti avrebbe potuto dire che tutti i matrimoni erano validi, ed invece non LO HA MAI FATTO!!!!! Quindi mettetevi l’animo in pace. Anzi disse pure “CHIUNQUE SCANDALIZZERA’ QUALCUNO DI QUESTI PICCOLI (SI RIFERIVA AI BAMBINI”, E’ MEGLIO PER LUI CHE GLI VENGA LEGATA UNA PIETRA AL COLLO E GETTATO IN MARE, PIUTTOSCO CHE PERISCA NELLE GEENNA, DOVE SI ODE STRIDORE DI DENTI”

    Rispondi
    1. Alex Galvani Autore articolo

      Ah era Gesu’? A me pareva fosse il Creatore, nell’Antico Testamento, non suo figlio…
      Cioe’ pensavo l’avesse “detto” il suo amico invisibile, non il figlio dell’amico invisibile.
      Pero’ se mi dice che lei ha un amico invisibile che quando parla lo fa chiaro chiaro, non mi resta che mettermi l’animo in pace, come mi suggerisce lei…
      Tante care cose.

      Rispondi
    2. diego

      Una volta si andava al circo per vedere i clown recitare scenette surreali e tragicomiche che facevano ridere proprio perchè pretendevano di essere cose serissime mentre erano ridicole (1).

      Oggi non serve più andare al circo: basta leggere qualche blog ultracattolico(2), e le risate sono assicurate.

      L’unica differenza è che i clown del circo sapevano di star recitando per il divertimento altrui, mentre gli ultracattolici credono veramente che le loro scenette surreali e tragicomiche siano cose serissime.

      Ma si sa: molti clown sono molto tristi, dentro.

      (1) A chi non è capitata una torta in faccia?
      (2) Heil, Jesus!

      Rispondi
  12. giovanni

    SENTI UN Pò CARO ALEX MA CHI CAZZO CREDI DI ESSERE? MA COME TI PERMETTI DI OFFENDERE? NOI PARENTI RITARDATI? MA BRUTTO DEFICIENTE (NEL SENSO CHE DEFICI DI QUALCOSA), OLTRETUTTO TI VANTI PURE DI ESSERE UN PEDAGOGISTA? PER ME SEI SOLO UNO STRONZO ARROGANTE E PRESUNTUOSO, CHE NON CONOSCE IL SENSO DELLA PAROLA UMILTA?

    Rispondi
    1. diego

      La domanda che dovresti farti è se le parole di Alex sono solo offensive oppure anche descrittive.

      Sai com’è: se io dicessi ad una testa di cazzo “sei una testa di cazzo”, probabilmente il soggetto si offenderebbe ma le mie parole sarebbero anche descrittive.

      Eh, così è la vita: se qualcuno ti prende per il culo è perchè c’hai una apposita maniglia.

      Rispondi
    2. Alex Galvani Autore articolo

      Caro signor Giovanni,
      mi permetta questa considerazione: a rigore di logica, se io vi considerassi ritardati, secondo lei mi offenderebbe il fatto che lei mi ritenga uno stronzo arrogante e presuntuoso?
      Se sono brutto deficiente in umiltà (?) come potrei capire quello che mi scrive su me stesso?
      Cordialissimi saluti.

      Rispondi
      1. giovanni

        Difatti aspettavo una risposta del genere. tu come tutti quelli come te (nel senso di arroganti e presuntuosi) siete dei libri stampati per me. Vi conosco troppo bene.

        Rispondi
        1. diego

          Forse l’espressione che cercava era “libri aperti”, non “libri stampati”.

          Sa, come in “per me sei un libro aperto”.
          (Mentre si usa l’espressione “parli come un libro stampato”).

          Ma capisco che sia piuttosto difficile scrivere correttamente indossando il naso rosso di gomma e il vestito giallo a pallini colorati.

          Rispondi
    3. Caffe

      Però il religiosissimo e timorato Giovannino, le parolacce le conosce bene e le usa pure senza ritegno; ma qui, nel covo dei senza Dio, noi non le usiamo, preferendo l’innocua pernacchia, all’insulto urlato a tutta voce e si presume che anche in chiesa, per quel che ne so, i fedeli si trattengono dal lasciarsi andare a questo tipo di inverocondo turpiloquio, tanto che viene da chiedersi dove tu abbia imparato ad esprimerti in modo siffatto ed allora; primo: mostra più rispetto, se non altro perché che sei in casa altrui, cialtronello da strapazzo; secondo: se tanto mi da tanto, chissà cos’altro ci tieni nascosto, o mio caro, patetico, avanzo di sagrestia.

      Rispondi
  13. giovanni

    Amico invisibile? Nè vedremo delle belle, visto che oltre che arroganti e presuntuosi, siete anche atei convinti. E quindi facile preda dell’angelo ribelle, anzi forse nè siete già succubi, anche se non lo sapete. Voi credete di scherzare con il Creatore e con Suo figlio? Fate pure, RIDERA’ BENE CHI RIDERA’ ULTIMO. Voi ridete adesso, io invece no, ho solo tanta pena per voi. E prego sempre per voi, perchè, pur se omosessuali, almeno viviate la vostra condizione in castità, come dovrebbero fare anche i fidanzati etero.

    Rispondi
    1. Caffe

      Ehi cicciobello, non che mi importi puntualizzarlo, specialmente al cospetto di un’attrezzo da giardino come te, ma qui non siamo tutti omosessuali e nemmeno atei, per giunta: abbagli come questo dimostrano ancora di più, se possibile da quanta zavorra di miseria intellettuale sei oppresso e devi trascinarti dietro; qui non si tratta di chi ride bene o per ultimo, perché da ridere, tu non hai proprio nulla.

      Rispondi
    2. Alex Galvani Autore articolo

      Ateo io?
      Ma chi lo dice? Lei? Lei che ha gli amici invisibili?
      Pero’ la prego mi spieghi chi sia questo angelo ribelle. Cioè prima mi spieghi cortesemente chi sia esattamente un angelo, così capisco se ha più di un amico invisibile. Poi vediamo la roba del ribelle, che già solo per questo mi sta simpatico.
      Incidentalmente, io una volta avevo un fidanzato etero che era casto con la sua ragazza che poi ha sposato, ma ragazzi che sesso meraviglioso che faceva con me. Va bene così o non e’ considerata castità?

      Rispondi
      1. diego

        Caro Alex, nel boschetto della fantasia di Giovanni ci sono un sacco di amici invisibili inventati da lui.

        Un pò come quando si entra nella pubertà e si ha la fidanzata invisibile e ci si chiude in bagno.
        La maggior parte poi si trova una donna vera(1), alcuni meno fortunati restano chiusi in bagno.

        Ecco perchè questi ultimi sono così attaccati ad un certo libro: chi non legge, in bagno?

        Rispondi
      2. Faggot

        “Incidentalmente, io una volta avevo un fidanzato etero che era casto con la sua ragazza che poi ha sposato, ma ragazzi che sesso meraviglioso che faceva con me.”

        Deve essere una gran cosa. A me a volte è capitato di pagare per ricevere molto meno.

        Rispondi
      3. ander90

        Secondo me con l’ ultima frase lo hai perfino eccitato, chissà cosa passa per la testa di simili frustrati. Ci mancava pure la castità prematrimoniale, perfino il prete del mio paesello è più progressista e la considera retrograda.

        Rispondi
        1. admin

          Articoli ficcanti come questo hanno la prerogativa di attirare i cattotalebani più ortodossi ed integralisti fino all’eresia… già perchè chiusi nella lori torre d’avorio perdono di vista anche il faro a cui dicono di ispirarsi.

          Rispondi
          1. ander90

            Credo che sia per loro il discorso del fantasma del natale presente a Scrooge :

            “- Vivono alcuni su cotesta tua terra, – rispose lo Spirito, – i quali si figurano di conoscer noi e compiono in nome nostro i loro atti di ira, orgoglio, malvagità, odio, invidia, ipocrisia, egoismo; e costoro sono così estranei a noi e a tutta la nostra famiglia come se mai fossero venuti al mondo. Ricordati questo, e le azioni loro addebita a loro, non già a noi. -”

            (Cantico di natale-strofa terza)

    3. pao

      Giovanni: Ma lei é cattolico?
      (scusi sa, ma dalle sue sbroccate non si capisce molto!)
      Perché se lo é dovrebbe cominciare a preoccuparsi.
      Oltre a mettere in bocca a Gesú parole mai dette (come Alex le ha fatto notare!) lei ha giá infranto almeno mezza dozzina di leggi pilastro della Cristianitá, fra cui „amore al prossimo“ „perdono“ „non giudicare“ ecc. e , visto che si diverte a citare selvaggiamente a vanvera i testi sacri , vada un po´a rivedersi che dice l´Apocalisse 22:18 in proposito.
      Buona fortuna eh?
      http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_bye.gif

      Rispondi
      1. Kamjay

        Pao: Per essere un@ pipistrell@ ross@ ne sai molto di Bibbia… Merito forse delle battaglie contro i vari Volpastren e Cidippini?
        http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif

        Rispondi
        1. pao

          Kamjay, sono lunsingat@ ma non confondermi!Il pipistrello rosso é l´eccelso admin..io sono solo l@ sant@ pontilexa di turno.
          Per risponderti: No, gli unici meriti che hanno i pontimoSStri sono quelli di avermi fatto fare delle grasse risate!
          Fra l´altro mi hanno anche scandalizzat@, e non poco …(conosci mica un grossista di macine per caso? ).
          Ho un background cattolico-preconciliare, quindi non ne so molto di Bibbia, ma abbastanza da riconoscere quando qualcuno inventa le Scritture! http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif

          Rispondi
      2. diego

        “Giovanni: Ma lei é cattolico?”

        Certo che lo è, e lo urla a tutto il mondo.
        Il che fa tornare in mente una famosa battuta di Bill Maher:
        “Essere patrioti (o cattolici, in questo caso) è come essere superdotati: se hai bisogno di dirlo in giro probabilmente non è vero”.

        Rispondi
    4. ander90

      Cavolo ma perchè vi ossessiona tanto quello che la gente fa nei propri letti ? Occupati dei tuoi (numerosi) amici invisibili e lascia vivere in pace la gente, pervertito !

      Rispondi
    5. Francesco

      Anni fa conoscevo un certo giovanni fanatico come te. Faceva dal molin di cognome, ed è diventato amicone della casalinga aggiusta gay e del neonazista half . Non ha mancato perfino di raccontare che lo avrei minacciato di violenza fisica,il poveretto. Magari non sei tu, ma giuro, riporti a galla certo ricordi.

      Rispondi
  14. diego

    questo articolo è fatto male: per i bambini è troppo lungo, ci vorrebbero più immagini, parole colorate, smile ecc. ecc.
    E poi neanche la miriano non lo comprenderebbe, come fanno notare i suoi compagni di ossessioni che sono venuti a commentare.

    E poi bambini così non andrebbero mai contro la madre, bisognerà aspettare qualche anno… chi immagina la vita in famigilia dei mirianini quando avranno 15-16 anni???

    “Hai conosciuto una ragazza ieri sera? Ma ti ha chiesto il permesso di parlare?”
    “Ultimamente esci un po’ troppo spesso coi tuoi amici… e poi sempre i soliti”
    “Che hai fatto con Andrea ieri sera?”
    “Che hai fatto con Luca ieri sera?”
    “Che hai fatto con Marco ieri sera?”
    “Che hai fatto con Abdul ieri sera?… momento momento… sto Abdul da dove spunta?”

    Rispondi
  15. Baker Street Boy

    Caro Alex,
    hai già scritto qualcosa su cosa sia esattamente l’omofobia?

    Volevo comprare il libro di Margherita Graglia su Amazon chiamato appunto “Omofobia”, ma costa all’incirca 22 euro..

    Ecco, dunque, se ne parlassi tu mi faresti un sincero favore e mi eviteresti per ora di dover acquistare un libro di psicologia e psicoterapia di cui molto probabilmente comprenderei neanche la metà..

    Grazie http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_rose.gif

    http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/trident.gif

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_bye.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_good.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_negative.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wacko.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_heart.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_rose.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_whistle3.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cry.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_mail.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_sad.gif 
https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/skull-400.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/trident.gif  https://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/beer.gif