Affondo del blog cattolico Pontifex.Roma contro i magistrati e le loro scorte: ricordiamo le vittime di mafia e terrorismo

Affondo di Bruno Volpe del blog cattolico Pontifex.roma contro i magistrati e l’uso delle scorte.
Queste le sue parole: «Esistono frange politicizzate e di sinistra nelle procure pronte a inventasi processi barzelletta (stile Ruby) pur di demolire l’ avversario e questo fa dell’ Italia un Paese più sud americano che europeo e dispiace che talvolta anche le sane forze dell’ Ordine debbano obbedire a regole deliranti violando le leggi. Ma prima o poi con questi signori bisognerà fare i conti, non possono fare quello che credono e vogliono. Infine: lo Stato che dovrebbe in teoria risparmiare, spende soldi inutili per molte scorte ai Magistrati. Talvolta sono giuste e necessarie, molte altre volte no. Si riducano per un sano risparmio, e non si capisce perché un Magistrato sia valutato più sacro del giornalista o dell’ avvocato. Rischia la pallottola del malavitoso? Ci dispiace, siamo contro la mafia e ogni delinquenza, ma il mestiere del giudice lo ha scelto lui e se gli arriva il colpo, vuol dire che qualcosa non funziona. Lo doveva prevedere, in una nazione che talvolta non brilla per onestà e purezza. Da un punto di vista del rispetto del codice dell’ onore e del rispetto, duole dirlo, certe organizzazioni malavitose, sono molto più “etiche”».
Ai lettori valutare la portata di queste frasi. A noi semplicemente ricordare alcuni magistrati uccisi dalla mafia e dal terrorismo:
Agostino PIANTA, procuratore della Repubblica di Brescia, 27 luglio 1912 – 17 marzo 1969
Pietro SCAGLIONE, procuratore generale della Repubblica di Palermo, 2 marzo 1906 – 5 maggio 1971
Francesco FERLAINO, avvocato generale della Corte d’appello di Catanzaro, 23 luglio 1914 – 3 luglio 1975
Francesco COCO, procuratore generale presso la Corte d’appello di Genova, 12 dicembre 1908 – 8 giugno 1976
Vittorio OCCORSIO, sostituto procuratore della Repubblica di Roma, 9 aprile 1929 – 10 luglio 1976
Riccardo PALMA, direttore dell’Ufficio VIII della Direzione Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena, 12 maggio 1915 – 14 febbraio 1978
Girolamo TARTAGLIONE, Direttore generale degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia, 27 settembre 1913 – 10 ottobre 1978
Fedele CALVOSA, Procuratore Capo della Repubblica presso il tribunale di Frosinone, 3 ottobre 1919 – 8 novembre 1978
Emilio ALESSANDRINI, sostituto procuratore della Repubblica di Milano, 30 agosto 1942 – 29 gennaio 1979
Cesare TERRANOVA, sostituto procuratore della Repubblica di Marsala, 15 agosto 1921 – 25 settembre 1979
Nicola GIACUMBI, sostituto procuratore della Repubblica di Salerno, 18 agosto 1928 – 16 marzo 1980
Girolamo MINERVINI, Direttore Generale degli Istituti di Prevenzione e Pena, 4 maggio 1919 – 18 marzo 1980
Guido GALLI, sostituto procuratore della Repubblica di Milano, 28 giugno 1932 – 19 marzo 1980
Mario AMATO, sostituto procuratore della Repubblica di Roma, 24 novembre 1937 – 23 giugno 1980
Gaetano COSTA, procuratore capo della Repubblica di Palermo, 1 marzo 1916 – 6 agosto 1980
Gian Giacomo CIACCIO-MONTALTO, sostituto procuratore della Repubblica di Trapani, 20 ottobre 1941 – 25 gennaio 1983
Bruno CACCIA, Sostituto procuratore della Repubblica di Torino, 16 novembre 1917 – 26 giugno 1983
Rocco CHINNICI, Consigliere Istruttore presso il Tribunale di Palermo, 19 gennaio 1925 – 29 luglio 1983
Alberto GIACOMELLI, magistrato in pensione, 28 settembre 1919 – 14 settembre 1988
Antonino SAETTA, Presidente della I sez. della Corte d’Assise d’Appello di Caltanissetta, 25 ottobre 1922 – 25 settembre 1988
Rosario Angelo LIVATINO, giudice a latere presso il tribunale di Agrigento, 3 ottobre 1952 – 21 settembre 1990
Antonio SCOPELLITI, Sostituto Procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione, 20 gennaio 1935 – 9 agosto 1991
Giovanni FALCONE, magistrato, 18 maggio 1939 – 23 maggio 1992
Francesca MORVILLO, Consigliere della Corte d’Appello di Palermo, 14 dicembre 1945 – 23 maggio 1992
Paolo BORSELLINO, magistrato, 19 gennaio 1940 – 19 luglio 1992
Luigi DAGA, magistrato, 26 agosto 1947 – 17 novembre 1993

A tutti i magistrati vittime di mafia e terrorismo il nostro rispetto, ammirazione e gratitudine, alle parole di Volpe tutto il nostro sdegno e la nostra condanna.

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32 pensieri su “Affondo del blog cattolico Pontifex.Roma contro i magistrati e le loro scorte: ricordiamo le vittime di mafia e terrorismo

  1. Remo

    “non si capisce perché un Magistrato sia valutato più sacro del giornalista o dell’avvocato” c’è forse qualche riferimento personale a lui stesso?
    “siamo contro la mafia e ogni delinquenza, ma il mestiere del giudice lo ha scelto lui e se gli arriva il colpo, vuol dire che qualcosa non funziona.” insomma, se la vanno a cercare come le donne [non angelo-del-focolare] e le femministe.

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      1. PaolaVirna

        toglierei l’appellativo “cattolico” al sito Pontifex.roma: di cattolico non ha proprio ma proprio nulla, sicuramente NULLA circa lo stile che dovrebbe avere il cattolicesimo indicato nel Vaticano II. Sono sicura che la maggioranza dei cattolici o dei cristiani non si identifica affatto in tali pensieri, intrisi di odio e razzismo. Oltre che di antisemitismo. Ognuno può avere le sue idee, e di certo i cattolici oggi, anzi il cristianesimo in generale non riscuote molto successo, ma la regola dovrebbe rimanere quella della mansuetudine e del non pregiudizio, pur nella libertà di esprimere il suo messaggio etico oggi molto controcorrente. Lo stile di Gesù, al quale si rifanno i cattolici, dovrebbe essere quello di Gesù, lo conosciamo tutti, ma non lo trovo in
        pontifex.roma.it, un sito sedicente cattolico, utilizzato da personaggi in mala fede, ignoranti fino all’osso sia in materia religiosa tanto quanto civile, un sito vergognoso. andrebbe fatto chiudere.

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        1. stefano

          Paola purtroppo nessuno può impedire a chi gestisce il sito Pontifex.Roma di autoproclamarsi “cattolici”. Fa nulla se il buon Carlo Di Pietro si spacciava per un “predicatore laico” (figura del tutto inesistente nel cattolicesimo). Poi se non ricordo male si sono anche definiti “ecumenici” da qualche parte. Ecumenici, capito? Loro che parlano di “ecumenismo”… Sob! 😀

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          1. PaolaVirna

            beh, nessuno può e tutto sommato si potrebbe direttamente ignorare chi parla a sproposito, pura indifferenza, però quel sito lede il cattolicesimo, ancora di più di quanto faccia la Chiesa gerarchica… il che la dice lunga…

          2. pao

            Paola: Ecumenici… ecco, ho avuto la tua stessa reazione quando ho letto quella parola, con riferimento ai pontimoSStri!

            In quanto a cattolici, se mi chiedi , quelli non sono manco cristiani…
            ):D

        2. Cagliostro Autore articolo

          Gentile Paola,
          nessuno può togliere l’appellativo di “cattolico” ad un blog che si definisce tale ed in cui – per motivi a me non noti – intervengono anche vari vescovi.
          Inoltre – pur non essendo cattolico – devo riconoscere che alcune loro posizioni (ad esempio sull’omosessualità) sono le posizioni ufficiali della Chiesa cattolica in documenti firmati dall’allora cardinale Ratzinger.
          Per il resto concordo in tutto con te.

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          1. PaolaVirna

            caro Cagliostro, so che la Chiesa ha una posizione critica circa l’omosessualità, ma non contro l’omosessuale in sè. So anche che non tutti gli esponenti della Chiesa sono del mio avviso e alimentano l’omofobia. Ma l’atteggiamento della Chiesa sana, è di non giudizio verso la singola persona. non ho mai sentito il Papa dire al fuoco i gay, e non credo nemmeno lo pensi. Cosa che invece pensano gli esponenti di Pontifex.roma e probabilmente altri prelati.. rimane il fatto che questi tizi sedicenti cattolici sono rimasti anche ai tempi degli ebrei deicidi… sono rimasti parecchio indietro anche rispetto alla posizione ufficiale della Chiesa. questo non mi sta bene perchè ognuno può avere le sue idee, può essere ateo, credente, agnostico, Hindu o ciò che vuole, ma tutti dovrebbero avere quella cosa chiamata onestà intellettuale, che sinceramente non trovo in quel sito. (nemmeno in tanti vescovi o uomini di Chiesa ovvio). guardo a Dio, e il Dio cattolico o di tutte le religioni o anche solo quello del buon senso, non può non inorridire circa ciò che scrivono su quel sito.

          2. Cagliostro Autore articolo

            Gentile Paola,
            la Chiesa afferma di non essere contro l’omosessuale ma solo contro l’omosessualità. Se fosse così non capisco come mai la Chiesa avversa così tanto l’introduzione del reato di omofobia (omofobia che colpisce la persona omosessuale).
            http://contecagliostro.com/2012/08/04/diritti-e-rovesci-sullomofobia-le-contraddizioni-della-chiesa/

            Difficile non credere che la Chiesa ce l’abbia contro gli stessi omosessuali quando Padre Lombardi accosta il matrimonio omosessuale alla poligamia (http://contecagliostro.com/2012/11/10/padre-federico-lombardi-si-ai-matrimoni-gay-e-perche-no-alla-poligamia/) o quando Avvenire scrive che i figli dei gay sono disturbati (http://contecagliostro.com/2012/09/28/avvenire-disturbati-i-figli-dei-gay-il-parere-della-comunita-scientifica/)

            Inoltre come non ricordare le recenti parole di Ratzinger secondo cui il matrimonio gay è un’offesa alla pace (http://contecagliostro.com/2012/12/15/la-chiesa-contro-leuropa-dei-diritti-civili-la-discesa-in-campo-di-papa-ratzinger/).

            Il Papa certamente non dice di bruciare i gay ma riceve la presidente del parlamento ugandese che sta approvando una legge che prevede il carcere per i gay, legge approvata con lo stesso appoggio della Chiesa ugandese (http://contecagliostro.com/2012/12/11/in-uganda-la-legge-kill-the-gays-nel-silenzio-della-chiesa/).

            Inoltre in molti documenti firmati dall’allora cardinale Ratzinger si ritiene lecito addirittura escludere gli omosessuali come insegnanti oppure non dare loro le case in affitto (http://contecagliostro.com/2012/10/28/omosessualita-forza-nuova-le-perversioni-vanno-curate-messaggio-in-linea-con-la-chiesa-cattolica/).

            Ps: tutti questi articoli sono stati pubblicati anche su Pontilex ma li trovo più facilmente nel mio blog.

        3. Priapus

          @ Paola
          Sarà sicuramente la tua tendenza e quella della maggioranza dei cattolici italiani, ma le gerarchie hanno cancellato tutte le aperture del Concilio ed attizzato una nuova Controriforma, accettata con entusiamo da uno zoccolo duro di ultrabigotti che applaudono al ritorno dei Lefrebviani ed a tutte le paturnie più beduine.

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          1. PaolaVirna

            infatti sono per un vaticano III… ma il problema è la recezione del concilio, che ha fatto acqua per molti versi..
            e cmq certi “cattolici” o meglio cristiani, mi fanno incaxxare da morire

  2. pao

    Definire etici i “codici d´onore” dei malavitosi la dice lunga sull´onore e l´etica di Volpe, il quale non perde mai l´occasione per tacere e vergognarsi!

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  3. FSMosconi

    “Da un punto di vista del rispetto del codice dell’ onore e del rispetto, duole dirlo, certe organizzazioni malavitose, sono molto più “etiche””

    Forse VolpaSStren non ha chiaro che o ci stanno o ci stanno perché sennò, bene che vada, i vari “picciotti” vengono gambizzati.
    Vedasi il Caso Calvi, dove il banchiere sarebbe finito, secondo le ricostruzioni, impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri per essersi “comportato male”…

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  4. Priapus

    Però, in mezzo a tante fesserie, una cosa sensata l’ha detta, che senso ha proteggere con quattro uomini super addestrati e due auto blindate la senatrice Finocchiaro che non fa più il magistrato da molti anni, o la scorta alla Pivetti, per molti anni in cui non era più parlamentare, ma soubrette; dai suoi adoratori si sarebbe ben difesa da sola, se pure avesse voluto.
    Ma si sa, la scorta è uno status symbol e chi può se ne appropria. Quanto ai magistrati in servizio, visto che l’ultimo ucciso risale a venti anni fa, non vedo il motivo di sprecare il grosso delle risorse per proteggere dei malati di protagonismo che non fanno nulla contro le mafie, ma solo chiasso.
    Falcone e Borsellino hanno pagato le loro intelligenti operazioni investigative, ma anche il fastidio che davano ai loro colleghi caciaroni ed inconcludenti che ormai rischiano ben poco, visto che fanno più danni al paese che alle mafie; me la rido delle teorie complottiste, ma mi fan riflettere le esatte informazioni che gli stragisti ebbero sugli spostamenti di Falcone, fra Roma e Palermo, che gliene può fregare ora dei viaggi da e per il Guatemala o di quanti trattori possiede il Tonino?

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    1. Cagliostro Autore articolo

      Non confondiamo. Anna Finocchiaro non esercita come magistrato dal lontano 1987: la scorta le è stata assegnata – a torto o a ragione – come deputato e non come magistrato.
      Cosa c’entra Irene Pivetti? Non mi risulta sia o sia mai stata un magistrato.
      La scorta è uno status symbol? Forse per molti politici ma credo che molti magistrati – se potessero – ne farebbero volentieri a meno. Qui non si parla di scorte ai politici (spesso discutibili) ma a magistrati nell’esercizio delle loro funzioni.
      “Quanto ai magistrati in servizio, visto che l’ultimo ucciso risale a venti anni fa, non vedo il motivo di sprecare il grosso delle risorse per proteggere dei malati di protagonismo che non fanno nulla contro le mafie, ma solo chiasso”: quindi pensi che la mafia sia sconfitta e non sia un pericolo? Magari fosse così….. Perché li consideri come “malati di protagonismo”? Lo sai che dicevano la stessa cosa di Falcone e Borsellino?
      Per ultimo non credo che Antonio Di Pietro (se a lui ti riferisci) abbia la scorta.

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  5. Antonella

    Perché non va a dire queste cose direttamente ai familiari delle vittime? Vorrei vedere come reagirebbero. Vero è che non lo ordina il medico di fare il magistrato, come non ci viene ordinato di fare il giornalista o l’avvocato, ma generalmente se viene assegnata una scorta è perché si riconosce un pericolo grave. Non è che ci si sveglia la mattina e si decide ‘Diamo la scorta a Caio, perché non abbiamo che fare!’ Comunque, ripeto: perché non va a dire queste cose direttamente ai familiari delle vittime? P.S. Ma di quale codice etico delle mafie va cianciando? Che codice etico ritrova in associazioni che commettono omicidi, furti, spacciano droga, costringono alla prostituzione e schiavizzano le donne e tante altre cose? Va beh che il rispetto della dignità e della persona umana viene solo predicato, però…

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  6. Gabriele

    Beh io credo che i presidenti della camera,…in funzione dei loro compiti debbano essere scortati ( per la pivetti), mentre la finocchiaro ne usufruisce come capogruppo al senato ( molto meno d’accordo…a meno che non ci siano minacce impellenti denunciate dai servidi di intelligence).

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  7. stefano

    Volpe che parla di scorte e magistrati? Strano non si sia scagliato contro Gianrico Carofiglio, il quale oltre ad essere attualmente parlamentare del PD, è stato anche il sostituto procuratore nel processo scaturito dai noti fatti avvenuti al tribunale fallimentare di Bari nel 2001.

    http://www.repubblica.it/politica/2012/03/22/news/intervista_carofiglio-31993182/

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2001/02/06/fallimentare-tutti-gli-atti-potenza.html

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  8. Priapus

    Di Falcone e Borsellino lo dicevano quelli che han sempre preferito comprare pentiti e le indagini non le hanno mai sapute fare o le ritenevano troppo faticose od inutili alla notorietà mediatica o scomode perchè finivano per toccare persone od enti intoccabili.
    Quando qualcuno volle dimostrare che Andreotti fosse organico alla mafia, arruolò decine di pentiti per dimostrarlo con la loro parola e fece fiasco, quando di Andreotti già si sapevano diverse cosette, e già si sapeva di Sindona, Calvi e Marcinkus.
    Della banca Rasini si sapeva già abbastanza, che i capitali provenivano da Palermo, perchè il nobile Rasini non li aveva e che era collegata allo IOR, ma si ritenne superfluo qualche controllo e quando si volle attaccare Berlusconi, che si sapeva bene esser figlio di un dirigente di tale banca, dalla quale ha avuto i primi finanziamenti, incrementati con gli abusi edilizi e poi con diretti collegamenti palermitani, si preferì fare una enorme cagnara mediatica con le escort ed il bungabunga, cose da buffoni, non da uomini di stato, ma irrilevanti penalmente, o di rilevanza relativa, nel caso Ruby, di fronte alla gravità del riciclaggio.
    In merito ai piagnistei della magistratura intera in tema di mancanza di mezzi, ho avuto modo di vedere le cancellerie piene di gente intenta a grattarsi e non a lavorare, promossa per sola anzianità di servizio, mai per merito, come i magistrati. Lo sai che negli ultimi anni arrivano tutti allo stesso stipendio del presidente o del procuratore generale della Cassazione? Lo sai che basterebbe lo stipendio di un nullafacente per comprare, non dico la carta, ma tutte le macchine necessarie in una cancelleria e con pochi si attrezzerebbe un tribunale?
    Lo sai che ci sono quasi quattrocento magistrati distaccati presso i ministeri e mi chiedo sempre cosa fanno, quando leggo una legge che sembra scritta dal Trota?
    Lo sai che abbiamo sette polizie, per un totale di oltre trecentomila uomini, con una pazzesca moltiplicazione di compiti ed attrezzature e che i nostri vicini se la cavano benissimo con la metà, magari inquadrati in un unico corpo con i suoi reparti speciali non triplicati? Lo sai che la ridondanza produce solo intralci?
    Quando ero giovane, tanti anni fa, le città erano sempre pattugliate da pantere o gazzelle che non esistono più, tutte convertite in scorte.
    Ricordo di aver seguito il processo Cusani in tv ed aver ben visto il rispetto per la procedura del Tonino, che in un telegiornale ho visto arrivare alla procura con due macchine di scorta, poi scendere per farsi intervistare e proseguire a piedi.
    Ora faccio appello alla tua onestà intellettuale; chi avrebbe dovuto attentare alla sua vita? Manager o politici? E se la sua vita fosse in tale pericolo da circolare con scorta raddoppiata, che senso avrebbe scendere, farsi intervistare e proseguire a piedi per entrare in procura?
    Se tu sei d’accordo con le posizioni dell’ANM su obbligatorietà dell’azione penale, sull’unità delle carriere e sulla gestione attuale del CSM, chiediti come mai solo in Italia abbiamo queste merviglie e solo in Italia la giustizia non funzioni del tutto.

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    1. Cagliostro Autore articolo

      Non capisco cosa c’entrino le indagini di Falcone e Borsellino con la questione sulle scorte ai magistrati. Idem per il caso Andreotti e la Banca Rasini: non mi sembrano per niente attinenti.
      Il caso Ruby si chiama “prostituzione minorile”: reato punibile ai sensi dell’articolo 600 del Codice penale. Idem nel caso ci siano gli estremi per sfruttamento della prostituzione.
      Problema malfunzionamento della giustizia: i magistrati applicano le leggi con i mezzi che hanno a disposizione. Non sono loro a decidere quanti e quali risorse lo Stato deve destinare alla giustizia.
      Problema magistrati distaccati ai ministeri: anche Falcone dirisse la sezione Affari Penali del ministero e spinse per quel ruolo. Per il resto le leggi sono fatte dal Parlamento (quando non sono di iniziativa del governo).
      Problema moltiplicazione polizie: non credo che sia di competenza della magistratura la quale può avvalersi per il suo lavoro indifferentemente di Polizia, Carabinieri, Finanzieri ed addirittura Vigili urbani.
      Problema mancanza di pantere: è un problema reale molto spesso denunciato dalla stessa Polizia ma la maggior parte delle scorte sono assegnate a politici e non a magistrati. In ogni caso non è di competenza della magistratura decidere sull’assegnazione delle scorte.
      Caso Di Pietro: ovviamente aveva la scorta durante il processo Cusani, mi sarei stupito del contrario. E’ sceso per farsi intervistare? Lo fa anche il presidente degli Stati Uniti se il caposcorta ravvisa che non ci siano problemi per la sua sicurezza: io stesso ho scambiato due chiacchiere con Prodi quando era presidente del Consiglio sotto lo sguardo della scorta. Chiedi chi avrebbe potuto attentare alla sua vita: secondo un’informativa del Ros la stessa mafia, infatti nell’estate del 1992 Di Pietro segretamente andò all’estero. Lo rivelò lui stesso.
      Comunque tutto questo non è attinente al tema del post.

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  9. Priapus

    I mezzi a loro disposizione li usano molto male, altrimenti spiegami come hanno fatto Cuno Tarfunner e Mario Barbato ad azzerare l’arretrato non hanno piagnucolato sugli scarsi mezzi; ma si son rmboccati le maniche e li hanno utilizzati al meglio. In tutto il mondo civile qualcuno tira le orecchie a chi sciupa grandi risorse senza nulla concludere. Sia nel caso Andreotti che in quello Berlusconi ci sarebbe stato il modo di smascherarli senza che potessero lamentare persecuzioni, rivelando la loro complicità con lo IOR nel lavaggio dei soldi mafiosi. Ma ci vuole coraggio ad indagare sullo IOR e si rischia di non essere popolari, cosa di cui un magistrato serio non si dovrebbe preoccupare

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  10. Priapus

    O io non mi so spiegare, ma mi sembra di essermi espresso abbastanza chiaramente o tu sfuggi come un’anguilla con argomenti speciosi o citando articoli del c.p. come un Volpe qualsiasi.
    E’ lapalissiano che i magistrati che rischiano la vita debbano esser protetti, ma quanti fra i 10.000 magistrati in organico rischiano qualcosa? Forse un centinaio, forse nessuno, visto che la attuale rissa alla procura di Palermo, con la pretesa di Caselli ed ora di Ingroia di dimostrare cose indimostrabili, che poi è anche da dimostrare che siano reati, può giovare solo alle mafie, visto anche che non fanno indagini serie e presentano solo testimonianze di pentiti come prove, tanto che tutti i loro processi naufragano in giudizio, analogamente a quelli campani di Woodcock e De Magistris.
    Anzi, se io fossi mafioso, li proteggerei ad oltranza perchè sarebbero la mia polizza di assicurazione e, come diversivo gli regalerei un Ciancimino, con tutte le sue frottole, prese per verità rivelata da investigatori inetti.
    La sola strategia valida, a mio giudizio, per quello che vale, sarebbe trasferire in campo giudiziario i principi della buona strategia militare, colpire il punto debole che è il riciclaggio dei profitti illeciti, guidato dallo IOR e dai suoi vari tentacoli, cosa che i pm da passerella televisiva si guardano bene dal fare.
    Infatti, da venti anni nessun magistrato è più stato ucciso dalle mafie, Daga nel 1993 è stato ucciso al Cairo da terroristi islamici, perchè faceva discorsi di custodia attenuata, sgraditi anche all’ ANM, che ha sempre difeso posizioni medioevali di processo inquisitorio, più galera per tutti e difesa ad oltranza dei privilegi della magistratura. Molti magistrati, di vari partiti, stazionano in parlamento, con l’alleanza dell’IDV ed impongono lo status quo, senza nessuna speranza di miglioramento.
    Quindi Volpe ha detto l’ennesima fesseria; i magistrati che si fanno condurre in tv da colonne di auto di scorta sono i migliori alleati dei suoi emeriti svampiti e della chiesa più retrograda che controlla lo IOR.

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    1. Cagliostro Autore articolo

      «O io non mi so spiegare, ma mi sembra di essermi espresso abbastanza chiaramente o tu sfuggi come un’anguilla con argomenti speciosi o citando articoli del c.p. come un Volpe qualsiasi»
      Dubito che Volpe conosca gli articoli del codice penale considerato che – da quando nel mio piccolo monitoro Pontifex.Roma – non ho mai letto un solo riferimento alle leggi da parte di Bruno Volpe. Il punto – molto semplicemente – è che la maggior parte delle cose che scrivi (condivisibili o meno) non sono attinenti a questo articolo.

      «E’ lapalissiano che i magistrati che rischiano la vita debbano esser protetti, ma quanti fra i 10.000 magistrati in organico rischiano qualcosa? Forse un centinaio, forse nessuno».
      Non credo che la scorta venga data a tutti i magistrati in organico. La scorta viene assegnata solo dopo una valutazione dei rischi che corre la persona (magistrato, politico, giornalista, etc.). Per alcune cariche politiche l’assegnazione è automatica ma questo è un capitolo a parte.
      Evidentemente e giustamente per alcuni magistrati (Caselli, Boccassini, etc.) si reputa che siano sottoposti ad un rischio e quindi la scorta viene assegnata.

      «Molti magistrati, di vari partiti, stazionano in parlamento, con l’alleanza dell’IDV ed impongono lo status quo, senza nessuna speranza di miglioramento»
      I magistrati di cui parli sono in aspettativa ed alcuni (Di Pietro, De Magistris, etc) si sono dimessi dalla magistratura.

      «Il riciclaggio dei profitti illeciti, guidato dallo IOR e dai suoi vari tentacoli, cosa che i pm da passerella televisiva si guardano bene dal fare».
      Uno degli ultimi a chiedere una legge più forte contro il riciclaggio è stato Pietro Grasso da procuratore nazionale antimafia.

      «I magistrati che si fanno condurre in tv da colonne di auto di scorta sono i migliori alleati dei suoi emeriti svampiti e della chiesa più retrograda che controlla lo IOR».

      Ti lascio con questo video. Uno sconosciuto Totò Cuffaro attacca al “Maurizio Costanzo Show – Samarcanda” Giovanni Falcone.
      Il primo sta scontando una pena definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, il secondo sappiamo tutti la fine che ha fatto. Evidentemente Falcone – pur essendo molto presente sia in tv che nelle scuole – era un pericolo per molti. Per il resto non vedo cosa ci sia di male se un magistrato va in televisione a parlare di mafia: se non spiega cosa è la mafia chi la combatte e la vive ogni giorno chi meglio può farlo?
      http://www.youtube.com/watch?v=BSiMHjDSzIs

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  11. diego

    siamo contro la mafia e ogni delinquenza, ma il mestiere del giudice lo ha scelto lui e se gli arriva il colpo, vuol dire che qualcosa non funziona

    Se gli arriva un colpo vuol dire che faceva bene il suo lavoro, allo stesso modo quando dice che loro sono dalla parte del giusto e vengono “minacciati”. Oppure dobbiamo pensare che quando mettevano i cristiani al colosseo per mangiarli significa che i cristiani provocavano e avevano fatto qualcosa di male?

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  12. Priapus

    @ Diego, nessuno ha mai mangiato i cristiani, sarebbe morto intossicato; ci sono studi antichi e recentio che lo dimostrano.
    @ Cagliostro, non sono fuori tema, il tema l’hai introdotto tu ed io ho dimostrato che, anche se per motivi che non aveva neanche capito, il Volpe ha parzialmente ragione.
    Tu fai finta di non capire e svicoli come un’anguilla, il che mi induce a sospettate che tu sia anima e corpo per il partito giustizialista e questo non è degno di te; ricorda sempre che la nostra è una costituzione liberale, anche se mai completamente attuata ed infine vergognosamente tradita e che il populismo, sia di impronta demagogica che giustizialistica è la deviazione più pericolosa da una costituzione liberale; e che ha due grosse falle, entrambe foriere di conseguente devastanti:
    1) L’art. 7, tra l’altro dovuto ad un inciucio fra Togliatti e cattolici che recepisce il Concordato ed ha dato alla chiesa l’opportunità di controllare e saccheggiare la politica e la società italiana, come nel triste ventennio, contagiandoci inoltre la sua immensa corruzione.
    2) l’art 112, che impone l’obbligatorietà dell’azione penale. Sono d’accordo che l’azione governativa debba esser soggetta al controllo giudiziario, ma anche l’ordine (o potere) giudiziario debba rispondere delle sue azioni e quella dell’obbligatorietà è stata la soluzione peggiore, che nessun paese evoluto ha adottato, avendone intuito i danni inevitabili. Tutti hanno una scala di priorità, chiaramente stabilita, perchè l’obbligatorietà inceppa il funzionamento della giustizia, o meglio, dà la scusa a ciascun procuratore di agire con piena ed insindacabile discrezionalità, con la scusa di non poter arrivare a fare tutto.
    Il risultato sono i milioni di processi arretrati, per cui le galere sono piene di poveracci condannati per reati bagatellari, o ristretti in attesa di giudizio, mentre chi ha rubato molto e può pagarsi un buon collegio di avvocati, punta sulla prescrizione e la fa franca; esilarante l’attuale balletto di imputato ed avvocati ove tutti e tre invocano il legittimo impedimento per motivi elettorali, ovviamente per raggiungere la prescrizione. Stesso discorso nel campo civile, ove i tempi di risoluzione delle cause hanno portato alla totale incertezza del diritto, con imprese italiane che delocalizzano e nessuno che si sogna di venire ad investire in Italia. Secondo autorevoli economisti, questo ci costa da 1 a 2 punti di Pil ogni anno, praticamente la recessione.
    Ti ho abbondantemente risposto sulle scorte, anche se fai finta di non capire. Concludo rilevando che nessun magistrato è più stato ucciso da venti anni e di quelli uccisi prima, molti erano appiedati,senza scorta od alcuna precauzione e non ricordo neanche di attentati o tentativi negli ultimi anni, per cui le precauzioni funzionano già bene e non c’è alcun bisogno di dare a nessuno più di una macchina di scorta e solo a chi sia realmente in pericolo, quando i fatti degli ultimi anni, farebbero concludere che nessuno lo è realmente.

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