Pranaitis, il prete millantatore

Questo e’ un post stimolato dal delirante articolo pubblicato su pontifex.roma. L’ articolo riportava le bislacche teorie del reverendo Pranaitis, prete lituano vissuto negli anni a cavallo tra il XIX ed il XX secolo.

Pranaitis pubblico’ un libro nel 1892, in lingua latina e avente il titolo Christianus in Talmude iudaeorum sive rabbinicae doctrinae de christianis secreta. Pranaitis compare sul frontespizio dell’edizione originale, sottoscritta dall’Arcivescovo Metropolita Kozlowski  nell’aprile 1892, come “Maestro in Santa Teologia, precettore di lingua ebraica presso l’Accademia Cesarea Romana Cattolica Ecclesiastica di Pietroburgo. Arciprete della Diocesi Seinense”.

 

Questa prima edizione infatti, a cura dell’Accademia Cesarea delle Scienze, come del resto le successive disponibili, sembrano davvero peccare in supponenza, almeno nel riscontro concreto. Dei titoli attribuiti al Pranaitis non si trovano tracce documentali. Insomma una specie di Trota con lauree e titoli presi  in chissa’ quale oscura universita’ albanese.

Faccio la constatazione che nessun prelato ebraista, o studioso di orientalistica, o filologia semitica si sia mai vantato di essere stato allievo di questo ignoto personaggio (noto solo ai cattolici antisemiti che usano le sue scemenze come base dottrinale). Aggiungo che di Pranaitis a tutt’oggi si dubita persino il magistero, visto che il suo nome non compare negli annali dei precettori dell’Accademia Cesarea di Pietroburgo (all’Accadema forse ci sara’ entrato una volta per andare al bagno).

Cio’ che pero’ ci da una lettura chiara del “peso” dottrinale del Pranaitis e’ un fatto pubblico, fatto che depone circa l’oggettiva preparazione del “padre talmudista”. Pranaitis  infatti, e certamente suo malgrado, fu tra i maggiori artefici dell’assoluzione di Mendel Beiliss dall’accusa di omicidio rituale.

Il caso Beiliss, l’unico celebre processo per “accusa del sangue” dell’era moderna ai danni di un ebreo di Kiev, fu istituito nella città russa nell’anno 1913. Si riproponeva ai danni di un ebreo l’accusa cattolica che riteneva gli ebrei degli assassini di bambini cristiani, col cui sangue poi, sempre secondo la mitologia clericale, i perfidi giudei impastavano il pane azzimo in occasione della Pasqua ebraica.

A riprova del carattere satanico ebraico venne rintracciato e fatto testimoniare il luminare Pranaitis il quale, con la compostezza e il rigore degno della sua scienza, lesse con ardore passi dell’opera che l’aveva reso un insigne luminare.

Poi, dinanzi all’avvocato della difesa, fu chiesto al reverendo padre di rispondere a delle semplici domande concernenti l’ebraismo, una bazzecola per un erudito del suo calibro:

Difesa:  Qual è il significato della parola Chullin?
Pranaitis:  (lunga pausa) Non ne ho idea.
Risposta esatta: Cose profane. Ogni sostanza che non è consacrata.

Difesa:  Qual è il significato della parola Eruvin?
Pranaitis:  Non lo so.
Risposta esatta: Mescolanze. Secondo la Torah è proibito trasportare di Shabbat un qualsiasi oggetto fuori di casa, cioè dalla proprietà privata alla strada che rappresenta la proprietà pubblica. Però in alcuni casi è possibile riunire ambedue le proprietà in una sola e quindi è permesso trasportare dalla casa alla strada e viceversa. Questa disposizione è stata stabilita dai nostri Maestri ed è chiamata, appunto, Eruv.

Difesa:  Qual è il significato della parola Yevamot?
Pranaitis:  (pausa) Non lo so.
Risposta esatta:  Vedove [soggette al diritto di levirato]. Il levirato era un’antica istituzione biblica che prevedeva, in caso di morte di un uomo, che uno dei suoi fratelli ne sposasse la vedova (leyabbem). Questo matrimonio veniva chiamato Yibbum e il fratello superstite su cui cadeva l’obbligo di assolvere a questo precetto veniva detto yavam.

Difesa: In che periodo operò e quale attività ricopriva Baba Bathra?
Pranaitis:  Non lo so.
Risposta esatta: Baba Bathra non è mai stata una persona ma un… Trattato del Talmud.
(Per quest’ultima risposta aggiungo sorpresa a sorpresa. Il Pranaitis aveva trattato il Baba Bathra nel suo libro ma non sapeva cosa fosse. Un antesignano caso di copia-incolla indiscriminato? Sembra che tra gli eruditi cattolici, specialmente tra i webmaster non secolarizzati come Carlo di Pietro, la pratica del copia-incolla, gia’ nota al Pranaitis, sia molto diffusa.)

Le risposte date dal Pranaitis in fase dibattimentale evidenziarono che il sacerdote non aveva alcuna conoscenza del Talmud e oltretutto non conosceva l’ebraico visto che le parole che gli erano state chieste erano parole elementari che anche uno studente del primo anno conosce.

Nonostante le figuracce ed un arresto per estorsione, Pranaitis rimane un punto di riferimento per tutti gli antisemiti europei. Il suo libro gli sopravvive ed arriva nel nostro secolo.

Il volume e’ stampato per la prima volta in Italia nel 1939 a sostegno della politica razziale fascista per le edizioni Tumminelli a cura di Telesio Interlandi, direttore della famigerata rivista La Difesa della Razza, con il titolo italico di Il cristiano nel Talmud ovvero i segreti della dottrina rabbinica sui cristiani. Il libro è tuttora disponibile on-line sull’ignobile sito holywar e cartaceo in versione anastatica per le edizioni Effedieffe di Fabio de Fina, animatore culturale di Forza Nuova.

Il libercolo di Pranaitis è anche nella disponibilità del caritatevole catalogo della Fraternità Sacerdotale San Pio X. (su questo non avevamo dubbi visto l’orientamento antisemita e negazionista del tradizionalismo cattolico lefebvriano). Oltre agli estremisti della Fraternità Sacerdotale San Pio X, altre organizzazioni e siti minori offrono in download il concentrato di scemenze antisemite. Spiccano tra loro i neofascisti di militiachristi e la Milizia di San Michele Arcangelo.

Insomma, il libello di Pranaitis e’ stato ed e’ un catalizzatore di fanatismo religioso cattolico che spesso, purtroppo, e’ sfociato in persecuzioni e violenze contro delle persone che avevano l’unica colpa di essere della religione sbagliata. E’ altresi’ interessante rilevare che il testo in questione inizia a riscuotere un certo successo anche nella comunita’ degli estremisti islamici che lo usano come base culturale per i loro attacchi contro gli ebrei.

Nelle prossime puntate procederemo ad una attenta analisi del testo di Pranaitis dimostrando quanto questi fosse un analfabeta ignorante, per di piu’ in malafede.

Altri contributi e saggi al riguardo (anche dell’affaire Beiliss) possono trovarsi nei più e meno recenti:

  • S. M. Dubnow “History of the Jews in Russia and Poland”, 3 vols. Philadelphia; Jewish Publication Society of America; 1914-16.
  • Alexander B. Tager “The Decay of Czarism: The Beilis Trial. A contribution to the history of the political reaction during the last years of Russian Czarism. Based on unpublished materials in the Russian archives.” Translated from the Russian original. Philadelphia, 1935 .
  • Maurice Samuel, “Blood Accusation: The Strange History of the Beiliss Case”. Quote supplied by Joseph Hertzlinger, Knopf New York 1966
  • Salo W. Baron “The Russian Jew under the Tsars and Soviets”, New York, 1987.
  • Ezekiel Leikin “The Beilis Transcripts: The Anti-Semitic Trial that Shook the World”, Aronson, New Jersey, 1993, ISBN 0-87668-179-8
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Informazioni su sandro.storri

Progettista e sviluppatore di software precario (Sandro, non il software). Tipico prodotto delle periferie della capitale (aho!, che me 'mpresti na' sigaretta?). Appassionato di cinema e letteratura, usa l'italiano come un dialetto alternativo alla sua lingua madre, il romanesco. Sostiene la battaglia per i diritti civili anche se riconosce che spesso tratta la questione con degli incivili. Ha un pessimo senso dello humor e si vede, anche in questa breve biografia.

18 pensieri su “Pranaitis, il prete millantatore

  1. Compagno Z

    Ed ovviamente anzichè rispondere del merito Foxy ha già attivato la modalità “buttarla in caciara” con questo articolo: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/13315-minacciato-di-morte-bruno-volpe-testa-di-coniglio-nella-sua-abitazione

    Ed altrettanto ovviamente non viene postato uno straccio di prova a sostegno delle affermazioni di Brunello: non una foto della testa di coniglio “aperta e sanguinante”, non una scansione delle lettere minatorie a Cdp e Don Strazy o dell’ennesima fantadenuncia, niente di niente..

    Rispondi
    1. pao

      Cavolo! Una testa di coniglio!…Appesa al citofono, per caso? ):O
      Povero VolpaSStren, magari é vessato anche lui dallo stalker B.V. !
      Certo che Murat é proprio un quartieraccio!!!

      Rispondi
      1. Compagno Z

        Stando alle parole del Volpastro, gliela hanno ficcata nella cassetta delle lettere. Chissà quale significato esorcistico-esoterico c’è dietro…

        Rispondi
        1. pao

          Ah ho letto anch io!
          Sopra la cassetta Compagno Z, sopra! e a quanto pare se ne sta occupando anche l F.B.I.
          (tanto, un affermazione mai smentita é sempre vera, no? )

          Mai un nome, mai una prova…

          Rispondi
          1. Compagno Z

            Quello che più mi fa imbestialire è che a 50 anni suonati cerca di farsi passare come una povera vittima di “bullismo” come quel ragazzino di Roma. Ma non ha un briciolo, non dico di vergogna (quella sappiamo già che non c’è l’ha), ma di amor proprio?

            P.S. : quel “progetto” per cui avevo chiesto la tua collaborazione è pronto, pazienta fino a sabato pomeriggio per vedere il risultato…

          2. pao

            Siamo in contatto con un alto funzionario di Polizia, a breve pubblicheremo un’intervista per conoscere tutti retroscena!

          3. pao

            Siamo in contatto con un alto funzionario di Polizia, a breve pubblicheremo un´intervista per conoscere tutti retroscena!

          4. Betta

            Però!, che nostalgia! il florilegio di minch…ehm, di verità non secolarizzate, le accuse, i fegati appesi…ah no!, quello era l’omonimo, qui abbiamo teste di coniglio.
            E poi qualche timida voce che si sbellica dalle risate e loro che ricominciano ad attribuirle identità sovrapposte, il sito cloaca, le querele. Mi erano mancati tanto.
            Adesso posso sentirmi vessatissimen in allegria 🙂

          5. FSMosconi

            Toglietemi poi un dubbio: nell’articolo in questione si parla di minacce reiterate.
            E va bene, prendiamolo per buono.
            Il punto però che mi sfugge è questo: sono reiterate, perché allora anche la denuncia non è reiterata?
            Voglio dire: non è che se è da un mese che vengo minacciato per un mese taccio, tre giorni minimo, una settimana al massimo per paura.
            Ora, qualcuno mi spiega come Volpe e compagni (in proposito, perché la notizia non è ricomparsa nel sito di Stanzione?) se son davvero minacciati da 2 anni perché non han denunciato subito visto che han dalla loro il numero ed ergo l’affidabilità… finanche le prove?

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