Furbate da Volpastro di bassa lega

Buongiorno a tutti.

Il fatto che Bruno Volpe vada a cercarsi con il lanternino le figure barbine che colleziona praticamente ogni giorno non è una novità. Talvolta ci regala spassosissimi momenti di ilarità, come pochi giorni fa quando ha attribuito le macchie su di un pannello di legno all’opera del demonio, altre volte ci fa semplicemente vibrare dallo sdegno, come quando ha strumentalizzato le morti di Pinna e di Morosini o quando ha dato sfoggio del proprio onanismo mentale da cattotalebano alla notizia della caduta del regista Nanni Moretti dal motorino (ovviamente dovuta ad intervento/correzione fraterna/vendetta del minidio PontifeSSo).

Raramente, però, riesce a toccare, nella stessa giornata, sia le vette della comicità che gli abissi dell’idiozia orrorifica. Quantomeno non tutto da solo, non senza l’aiuto di uno dei comprimari, genuini o farlocchi che siano, del sitarello non secolarizzato: Carletto, Don Strazy, gli emeriti vari ed eventuali, “Kazzenger” Mastropasqua, Cielo e tanti altri.

Ma oggi (ieri per chi legge) Foxy è riuscito anche in questa impresa. Non ha nemmeno dovuto sforzarsi troppo, son bastati due articoletti brevi brevi.

Eccovi il titolo del primo, quello da cui sono scaturite le risate:

DANTE, L’IRAN E QUELL’INCUBO ISLAMICO

Innanzitutto non lasciatevi ingannare dalla firma in calce a nome “Marino A. Balducci”. Infatti sono d’obbligo un paio di precisazioni:

1)      Per cominciare “Marino A. Balducci” non è un parto della mente di Brunello, il suo nome completo è Marino Alberto Balducci e facendo una banalissima ricerca con Google si scopre che è docente della Facoltà di Lettere all’Università di Firenze e che ha una predilezione per le opere dantesche. Fin qui niente di strano…

2)      L’articolo è stato pubblicato sotto la solita dicitura “Segnalazione a cura dell’autore” ma, in realtà, è stato sottoposto ad una operazione di taglia & cuci sin da titolo (che originariamente era “L’Iran e quell’incubo islamico”) dal Volpastro in persona con una probabilità del 99,9%. Il risultato è un articolo in parte “riadattato” alle esigenze di Brunello ovvero il proseguimento della sua campagna anti-islamica cominciata diversi giorni fa. E chissà perché il fatto che il testo di Balducci sia stato “fraternamente corretto”  mi fa sorgere il dubbio che non si stato esattamente postato su segnalazione dell’autore.

Ma non è ancora finita, perché sotto la firma di Balducci c’è un link, indicato con il generico termine “Community”. Ed indovinate dove porta il link? Al sito dell’Università di Firenze o di un altro Ateneo? Al sito di qualche importante pubblicazione accademica o alla pagina “Cultura” di qualche quotidiano nazionale?

Acqua, acqua il link porta nientepopodimeno che qui:

http://community.donnamoderna.com/blog/blog-di-marinoalbertobalducci/iran-e-quell%E2%80%99incubo-islamico-0 

Eh sì, avete letto bene.

Donna Moderna.

Una rivista che tutti conosciamo per i suoi notevolissimi studi di geopolitica e sociologia, pregevolmente pubblicati tra un servizio sulla farfallina di Belen e un catalogo delle scarpe che fanno tendenza quest’inverno. Ma anche no…

Passiamo ora al testo:

“Splendido regno di Ciro e di Serse… ancora oggi sei causa di guerre. Ecco l’Iran, ispirato dal grande profeta Muhammed, minaccia vendetta all’Occidente cristiano (o almeno a quello che era di tradizione cristiana). Non son bastate le guerre persiane (e le relative sconfitte), non è bastato quel sangue delle crociate. No, a distanza di secoli, siamo di nuovo da capo. Avvertimenti di morte provengono da quella terra lontana. Per quello che da alcuni giorni ha affermato Robert Wood all’International Atomic Energy Agency, sappiamo che l’Iran ha abbastanza uranio immagazzinato da fabbricare parecchie bombe nucleari. Non ci son dubbi su questo. E nessuno di noi dubita anche che quel governo iraniano esiterebbe a scagliarle, al momento opportuno. Se Israele decidesse per un attacco bellico preventivo e cautelativo contro la teocrazia islamica di Teheran (come ha affermato in passato la guida suprema Ayatollah Ali Khamanei), ogni violenza ricadrebbe su Sion «come un fulmine», dando così inizio a quello stesso «incubo», «devastante e inimmaginabile» che è stato promesso dal Ministero della Difesa Iraniano.”

Originariamente l’incipit dell’articolo presentava una citazione dall’Inferno di Dante (per la precisione Inferno, XXVIII, 25-27)  che, a seguito del copiaincolla PontifeSSo è stato eliminato e che fungeva da pretesto letterario per parlare di temi d’attualità. Non senza qualche strafalcione. Non me ne voglia il Prof. Balducci ma le guerre persiane con l’Islam c’entrano come i proverbiali cavoli a merenda. Ed i crociati Teheran non l’hanno mai vista nemmeno col binocolo, fu già tanto riuscire ad arrivare a Gerusalemme senza perdersi per mezza Europa, figurarsi spingersi fino in Iran!

“La democrazia e la tirannide teocratica in Medio-Oriente sono ormai giunte ai ferri corti.”

Un po’ manichea come visione del mondo.

“Ed alle spalle di quella parte dell’Islam che vuole la guerra occultamente o apertamente si schierano tutti i poteri più illiberali del nostro mondo.”

Siamo proprio sicuri? Perché  a me risulta che il governo americano “esportatore di democrazia” sia tutto pappa e ciccia con le monarchie assolute del Golfo…

“È questo il momento in cui è necessario che il buio prevalga?… chi può saperlo con assoluta certezza?

Io voglio dire comunque qualcosa a chiarimento di quella che è la posizione di Dante, poeta cristiano, intorno a Maometto ed alla scelta dell’Islam.

L’ammirazione di Dante per molti aspetti della cultura islamica è indubbia, in ambito mistico e scientifico. Eppure Maometto non  solo è collocato all’inferno, in quelle parti più basse dove è punita la frode, ma inoltre  — poeticamente e retoricamente — è segnato da una delle parole più crude di tutta l’opera: «m***a». Lui appare come uno spettro ed ostenta con un orgoglio perverso i suoi intestini, la ‘casa degli escrementi’, come un vessillo. 

Perché questa orrenda rappresentazione?

Potremmo certo qui ricordare che lui e che l’Islam, a l’epoca (e certo non solo…), eran nemici del cristianesimo e si combattevano in quelle terre mediorientali in cui ancora oggi è minaccia e ambizione di grande guerra.”

Ed il dubbio che si tratti, oggi come allora, di guerre intraprese per motivi ben più materiali nascosti sotto l’ombrello della religione non lo sfiora nemmeno…

“Non ci son dubbi. Comunque Dante ci dice che l’Islam è proprio, da un certo punto di vista, una frode. È scisma ed eresia.

E perché tutto questo?

Semplice: l’Islam appare nel nostro mondo nel settimo secolo in terre già in parte cristianizzate, lo stesso profeta di Allah, Maometto, era un prete cristiano — secondo quel che dicevano al tempo di Dante (comunque non ci son dubbi, ancora oggi, che lui avesse avuto da giovane una precisa preparazione cristiana) — e dunque si è separato da quella fede originaria. Quest’ultima, non è soltanto una fra tante; ma, per il nostro poeta e i credenti, ha valore definitivo e conclusivo.”

E qui Brunello si ferma nella citazione dell’articolo originario, troncandone l’ultima parte che includo qui sotto:

“Il cristianesimo nella sua essenza, al di là delle insostanziali infrastrutture e dei dogmi, semplicemente si deve riassumere in una chiara parola che è ‘Amore’, fra tutti gli uomini e il loro principio trascendentale: amore puro che è esclusivamente basato sopra il principio di libertà. Sì, per davvero, Maometto è all’inferno in quanto iniziatore di quella strada scismatica che è divisione violenta, che è guerra — jihad — e religione di guerra. E Dante si chiede (e forse anche noi dovremmo farlo per interrogarci sulla legittimità, non solo a livello teologico, ma anche logico-filosofico di un ‘dopo cristianesimo’) se è veramente opportuno presumere e determinare un nuovo culto di fede oltre quel tempo in cui l’umanità ha conquistato e proclamato la religione di ‘Amore’, parola e concetto che abbraccia ogni cultura ogni cosa, che è integrazione, affratellamento di tutto. Come è possibile un ‘dopo’, al di là dell’idea che qui include e completa ogni aspetto dell’uomo?”

Il gioco ormai è chiaro no? Foxy voleva postare l’ennesimo pamphlet islamofobico ma, a corto di idee, non ha trovato altra soluzione che spippolare un po’ su Google e ricamare sulla prima cosa che ha trovato ovvero una interpretazione legittimissima, per carità, ma che, sinceramente, trovo un po’ puerile oltre che viziata da una certa retorica “noi-buoni-contro-loro-cattivi” e da una buona dose di pregiudizi. Ha tenuto la prima parte giusto perché c’era lo J’accuse anti-islam e ha tolto la seconda per motivi che sa solo lui. Il tutto credendosi furbo, magari…

Rimaniamo sul leit motiv della citazione dantesca e passiamo alle dolenti note:

IL FATTACCIO DI FANO. MA LA FAMIGLIA DELLA BIMBA DOVE STAVA? CE LO DICANO

Già il titolo spiega tutto. L’ennesimo caso di pedofilia commesso da un sacerdote e Brunello che non resiste alla tentazione di buttarla in caciara.

“Affrontiamo un tema che per la sua delicatezza può apparire – ed è – scivoloso. Un sacerdote, esponente di punta della Curia di Fano,”

Il portavoce del Vescovo per essere precisi.

“è stato arrestato, qualche giorno fa, per presunti reati a sfondo sessuale nei confronti di una bimba tredicenne. Il caso sarebbe stato segnalato alle Forze dell’Ordine e dunque alla Magistratura, da un signore che avrebbe visto le effusioni amorose di prete e bimba varie volte sulla spiaggia. Riteniamo il prete indagato, ancora innocente e dunque non ci sentiamo di attribuirgli reati,”

Quale generosità! Una volta tanto Foxy è favorevole al principio di non colpevolezza. Sarà mica perché l’indagato è un prete? Fosse stato un Tizio qualsiasi, apriti cielo…

 “ma se le cose si presentano in quel modo, costui non è difendibile sia davanti al diritto canonico che a quello penale e bene farebbe la Chiesa a metterlo alla porta. Non abbiamo bisogno di certi sacerdoti, pietre di inciampo. Semmai, il problema rimane lo stesso: dopo la sciagurata pagina conciliare, nei seminari sono stati immessi pesci cattivi e buoni, senza veri controlli e questi sono i risultati perversi.”

Ah, perché prima del Concilio Vaticano II° i preti pedofili non esistevano?

“Aggiungiamo che se i preti facessero i preti senza dedicarsi a internet, tv e roba simile, ma svolgessero fedelmente la loro funzione di pastori di anime e amministratori di Sacramenti, le occasioni pericolose si ridurrebbero molto.”

Ancora meglio se evitassero anche di scrivere un libro al mese sugli angeli o di partecipare a convegni di demonologia in terra sarda o di concedere interviste a giornalisti (oddio, giornalisti…) baresi. Ogni riferimento a preti comparsi sulle pagine di Pontifex.Roma è puramente casuale.

“Del prete, abbiamo detto. Lo affidiamo alla misericordia del Signore senza puntare il dito, ma chi tradisce il sacerdozio in quel modo tanto brutto e offensivo, bene farebbe a mettersi da parte.

Rimane un problema.”

Sarebbe?

“Da quanto riportano le cronache, la bambina che avrebbe subito le attenzioni del sacerdote, a questi dedicava liberamente molto tempo e senza particolari ipotesi di violenza. La stessa bambina chattava col prete.”

Abbastanza normale visto che il prete in questione ha ricoperto diversi ruoli in varie associazioni giovanili cattoliche e che a Fano era considerato “il sacerdote dei ragazzi”….

Una domanda. Senza indulgere in attenuanti verso il religioso che non ne ha: la famiglia della bambina dove stava? Non era una ragazza di età adulta, aveva tredici anni. Possibile mai che nessuno dei suoi la accompagnasse in spiaggia o la avesse in custodia, o si chiedesse con chi passava il suo tempo o con chi chattava tanto tempo in rete?”

E chi ti dice che non l’abbiano fatto? Magari l’hanno fatto e  non hanno notato alcun comportamento che giustificasse dei sospetti. Inoltre il ragionamento può essere facilmente ribaltato: dov’era il Vescovo? Come mai non si è mai accorto di certi comportamenti di un suo stretto collaboratore? Come mai Bruno Volpe non si pone questa domanda?

“Ecco questi episodi disgustosi si spiegano con preti infedeli, ma famiglie poco attente, pronte poi a gridare e chiedere i danni, talora strumentalizzando l’accaduto (non ci riferiamo al caso specifico) Poi arrivano i soloni e pontificano sul celibato dei preti. Aria fritta.

Nel caso di specie siamo davanti ad un prete confuso e inadeguato, e ad una famiglia distratta.”

Da che pulpito arriva la predica! Da Bruno Volpe, colui che non ha mai strumentalizzato un fatto di cronaca per un paio di click in più, vero?

Fonti delle nuove imprese PontifeSSe:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/12351-dante-liran-e-quellincubo-islamico

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/12355-il-fattaccio-di-fano-ma-la-famiglia-della-bimba-dove-stava-ce-lo-dicano

Altre fonti:

http://community.donnamoderna.com/blog/blog-di-marinoalbertobalducci/iran-e-quell%E2%80%99incubo-islamico-0

 

10 pensieri su “Furbate da Volpastro di bassa lega

  1. Questione di cervello

    Un pedofilo, prete, vescovo, insegnante o pediatra che sia, è SEMPRE capace di intendere e di volere, anche se nel caso dei preti pedofili il Prof. Meluzzi non è sempre in accordo con la teoria psichiatrica.
    http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/varie/7649-pedofilia-non-sempre-e-voluta-si-valuti-caso-per-caso-il-carcere-non-sempre-compatibile-con-il-soggetto-pedofilo
    Cosa vuol dire questo? Semplice: che il prete di Fano sapeva molto ben quel che faceva. In più il pedofilo ricerca le condizioni ottimali per avvicinarsi ai bambini, specialmente quelli più emarginati o in difficoltà. Per cui è un’infamia andare a cercare di colpevolizare la famiglia quando si dovrebbero conoscere almeno un minimo i rudimenti della patologia psichiatrica, quando si dovrebbe sapere almeno un poco come funziona la psicologia di un pedofilo. E proporre certe tesi dimostra che, ancora una volta è questione di cervello…

    Rispondi
  2. admin

    Carissimo Compagno Z, suggerisco una lettura edificante. Una lettera aperta sull’argomento che affronti nel tuo brano (cio’ il rapporto tra la pedofilia e la chiesa). Una pagina interessante perchè vede gli interventi anche di Don Strazione, perchè compare sulla mitica testata “DentroSalerno” (a cui tanto devono sia Brunello sia Carletto), perchè menziona un emerito tanto caro ai Pontifessi: Pierro.

    http://www.dentrosalerno.it/web/2010/06/06/riceviamo-e-pubblichiamo-lettera-aperta-a-mons-pierro/

    Rispondi
      1. admin

        ciao e grazie per l’ospitalità

        Ciao a te … e grazie di cosa? Qui ospitiamo volentieri tutti quelli che educatamente propongono riflessioni. E siamo meno ospitali invece quando chi viene a farci visita diventa violento ed offensivo (come accaduto di recente con un manipolo di marmittoni di SturmTruppen).

        😉

        Rispondi
    1. Compagno Z Autore articolo

      @ Admin
      Dell’articolo che mi segnali trovo molto interessante l’idea delle 7 domande (anche se la numero 2 in teoria riguarda più la sfera spirituale dei fedeli che il problema della pedofilia in generale), anche se so già che la CCAR o chi per lei (leggi politici cattolici) non risponderà mai, si limiterà ai soliti biascichi in latino. Figurarsi poi “Il giorno della vergogna”. Hanno impiegato più o meno 4-5 secoli solo per “riabilitare” Galileo, di una iniziativa del genere se ne riparla intorno al 2600 circa, ammesso e non concesso che per allora la Chiesa esista ancora!

      Rispondi
  3. Priapus

    Donna moderna, mai letto, ma non faccio fatica a ritenerlo una fonte squalificata. Ma non sarà anche questa una delle strane tendenze di Brunello, tale da spingere l’ex moglie a ritenerlo inadeguato come marito?
    Piuttosto, certe insinuazioni, tipo convivenza more uxorio con la vecchia madre, mi
    sembra un pò pesante per una vecchia signora che, se ha la colpa di aver partori to un siffatto mostriciattolo e di averlo poi educato al bigottismo, credo abbia am piamente scontato in terra tali peccati, se consideriamo il disintegramento di go nadi che deve rappresentare da decenni l’aver sempre attaccato alle gonne un si mile babbuino
    Piuttosto, il crimine contro natura l’hanno commesso in due, la madre che ha par
    torito il mostriciattolo, ma anche il padre che la ha ingravidata e non ha corretto la
    deriva bigotta. Poi, l’eroico maschietto si è sottratto alle conseguenze, lasciando che a sopportarle fosse interamente l’amore di mamma.
    Sono felice, in questo strano Medio Evo bigotto che si è instaurato in Italia, di trova
    re ancora chi apprezza il pensiero laico e liberale.
    Priapus

    Rispondi
    1. admin

      Priapus noi non crediamo all’ipotesi diffusa da fonti anonime che ipotizzano una convivenza “more uxorio” tra Brunello e sua madre. Ma per dovere di cronaca dobbiamo dare conto di queste ipotesi. Anche perchè appena Brunello vede un uomo ed una donna che vivono sotto lo stesso tetto grida e strepita “more uxorio! more uxorio!”. Ma non applica a se stesso i concetti che estendeo agli altri. Il solito doppiopesismo Pontifesso.

      Rispondi
  4. Demart81

    E meno male che non ha tirato fuori il solito argomento del “se l’è cercata”. Ma solo perché è una “bimba” di 13 anni (a 13 anni non si è “bimbe”, però eh).

    Rispondi
  5. admin

    Riceviamo via mail da Balducci (che deve essere timido e non ha neppure provato a pubblicare un commento).

    Tengo a precisare, per correttezza di informazione, che non sono docente dell’Università di Firenze (ho solo collaborato come libero ricercatore alla cattedra di Letteratura Italiana di Giorgio Luti per tre anni, tanto tempo fa, prima di partire per gli Stati Uniti), ma sono invece direttore di un istituto di ricerca internazionale che dal 1994 ha iscritto ai suoi programmi di formazione e ricerca studenti e studiosi di varie università, inclusa Harvard. Ho insegnato per dodici anni per la University of Connecticut U.S.A. e sono stato Visiting Scholar alla University of Delhi. Se lo gradiste posso fornirvi ulteriori informazioni.

    I migliori saluti e auguri per la vostra attività

    Rispondi

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